Fantozzi ai sindaci Pd: “Facciano tesoro delle parole di chi non la pensa come loro”

Non si fa attendere la replica del sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi, agli strali arrivati dai colleghi di Borgo a Mozzano e Porcari, Andreuccetti e Baccini.
“Sono lieto – dice Fantozzi – che i sindaci Baccini ed Andreuccetti trovino il tempo, con quello che succede e con tutto quello che abbiamo da fare nei nostri Comuni, di occuparvi delle mie riflessioni, che sono tra le poche ormai a disturbare il vostro magico mondo renziano, dove ci si scelgono oltre agli oppositori anche il livello di critica accettabile, nel quale vorreste vivere indisturbati e, possibilmente, in qualche ruolo di comando”. “Le parole del sindaco Andreuccetti .- dice il sindaco di Montecarlo – mi fanno oltre modo piacere, ogni volta che si è occupato di me e di Montecarlo, infatti, per il sottoscritto è stata una fortuna e garanzia di successo, quelle dell’amico Baccini mi divertono e amo seguirlo mentre, più il renzismo si allontana da tutte le premesse e le promesse originarie, si irrigidisce vestendo i panni dell’esegeta ortodosso del verbo di Rignano sull’Arno, ridotto ormai a scandire il motto “Renzi ha sempre ragione” di longanesiana memoria. Grazie, perché mi confermate nell’esigenza di creare una seria alternativa politica alla vostra, con beneficio della nostra vita democratica”.

“Ma mentre il segretario del partito – spiega Fantozzi – mi redarguisce con la solita sfilza di luoghi comuni, molti assai banali ed eccentrici come l’accreditarsi il merito dell’opera spontanea del volontariato della Mediavalle, ed il sindaco di Porcari si cimenta in una lotta impari con l’ironia, finendo per parlare da vero uomo del Politbüro – ovunque, sotto la bandiera rossa, si usava definire “mistificatori” i non allineati ed i critici inviandoli alla “rieducazione” – il plauso devo farlo ai vostri compagni di partito ed amministratori di Lucca che, almeno, mi danno direttamente dell’insulso razzista. Chapeau per l’educazione e l’esempio. Noi ci conosciamo, sapete bene che niente è più lontano da me di concetti intolleranti o razzisti, ma forse sono io a conoscervi poco se vi siete sentiti colpiti nel vivo per così poco, per poche parole di esortazione e non di provocazione. Mi dispiace ma le confermo e finché non inasprirete il reato di opinione dopo aver modificato la Costituzione, io continuerò a dire e sopratutto argomentare ciò che penso, e che pensano moltissimi italiani che non credo pensiate di poter definire tutti razzisti o mistificatori”.
“Dall’accusa di sciacallaggio e strumentalizzazione – commenta il sindaco –  mi assolvo non avendo io da ingrassare o da ingraziarmi nessuno, e la rimando al mittente, a chi dell’accoglienza si è fatto addirittura complice di una speculazione economica senza precedenti che umilia tutti gli italiani in difficoltà, di chi si mette in posa per i fotografi con i “migranti” messi spazzare le strade per giustificare verso i cittadini la loro presenza, di chi trasforma tutto in fiaccolate, di chi non manca mai di attribuire al governo quello che va ed ai gufi gli errori e gli sbagli. Non senza imbarazzo vi trovate nelle condizione di ricordare a me i misfatti dei governi di Berlusconi, io umilissimo militante nell’Alleanza Nazionale del ben peggiore Fini, quando è il vostro governo, nato non per la libera scelta del popolo italiano, che resta in piedi per la stampella di pezzi da novanta del calibro di Alfano e Verdini. Di cosa parliamo? Voi tutti siete, con diverse sfumature ve lo riconosco con affetto, come i vostri colleghi ed intellettuali di sinistra che hanno trasformato Capalbio nella piccola Atene ed usano nei riguardi dei clandestini le vostre stesse parole: tutti accoglienza, tutti “volemose bene”, tutti insieme appassionatamente per l’accoglienza. Tutto ciò però fino ad un certo punto, tutto va bene finché gli immigrati vengono spediti nelle periferie delle grandi città o in luoghi lontano dagli occhi dei democratici. Se poi la prefettura di Grosseto ne invia alcuni a Capalbio tutti, compreso il sindaco del Pd, gridano allo scempio. E per dimostrare il loro grande afflato democratico fanno due ricorsi al Tar per non vederseli vicini”.
“Perdonatemi, infine – conclude – se evito di replicare al triste balletto di quale governo ha fatto di più o di meno di fronte ad un terremoto, quiz ridicolo e di cattivo gusto, ma dove nella sostanza dei fatti, più che dei numeri e degli spot da cui ormai non ci salviamo più, fareste ben magra figura davanti a tanti italiani ancora in difficoltà. Meglio tacere tutti, allora, per rispetto e decoro delle popolazioni colpite, rimbocchiamoci le mani e facciamo al meglio quello per cui ci hanno eletti, il nostro dovere e facciate tesoro di chi non la pensa come voi, è l’unico modo con il quale potete ancora arricchire voi stessi”.

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