Ugl, troppa indifferenza: stop alla raccolta firme all’Urp per Democrazia 2.0

L’Unione Giovani Liberi abbandona il progetto #DemocraziaStreet, la serie di presidi davanti all’Urp del Comune di Lucca per convincere i cittadini a firmare il progetto Democrazia 2.0.

“Dopo aver iniziato #DemocraziaStreet – dice Michele Sarti Magi – ci troviamo ora obbligati a fermarci. Non ci aspettavamo così tanto disprezzo e rifiuto da parte dei cittadini. Rifiuto di cambiare, di rivoluzionare o semplicemente di ascoltare dei giovani che quasi ogni giorno, con tanto di cartellino alla mano, si mettevano davanti all’Urp per cercare di convincere i passanti a firmare Democrazia 2.0. Niente, ci dobbiamo fermare. Quando passava qualcuno chiedevamo cortesemente “Buongiorno, siamo un gruppo di giovani possiamo disturbarla un secondo?”. Non c’era verso, una persona su 15 che fermavamo “andava di fretta” o a volte “ma volete dei soldi”, addirittura c’erano i veggenti: prima che incominciassimo a parlare “No no, ho già capito tutto”. Qualcuno che si fermava lo trovavamo, certo. In una settimana, una decina di persone si sono fermate, ci hanno ascoltato, si sono congratulate e hanno firmato. Gli altri, andavano tutti di fretta. Una fretta sinonimo di non me ne frega niente”.
“Ecco, questo è il cambiamento della gente – prosegue Sarti Magi – magari sono le stesse persone che si lamentano se questa società è cosi messa male, ma poi sono le prime a non metterci mai la faccia per cambiare. Sono quelli che dicono “beh, tanto ci sono gli altri no?”. Non rendendosi conto che il voto, la firma e la cabina elettorale sono gli strumenti più forti che un paese democratico, come lo era il nostro, ha. Siamo delusi, davvero e ci troviamo in difficoltà. Stessa cosa è successa anche durante il progetto Lucca Pulita, quando nessuno venne ad aiutarci a pulire l’acquedotto. Poi è inutile che poi sui social network si protesti per lo sporco eccetera. Ci vuole la tassa sull’ipocrisia”.
“Abbiamo bisogno di aiuto – conclude l’Unione Giovani Liberi – Dobbiamo raggiungere 500 firme e siamo a 10. Lo diciamo pubblicamente, siamo a 10 firme. E’ normale? In una città con 80mila abitanti avere 10 firme? Fare alzare la gente di casa per andare a firmare ormai è diventata un’ìimpresa paranormale, così ci eravamo inventati di stare per strada a convincerli a firmare dentro l’Urp. L’ultima strada: banchetti al mercato. Proveremoa vedere se almeno durante una girata al mercato qualcuno è disposto a spendere con noi due, e sottolineo due, secondi del proprio tempo. Non vendiamo aragoste, non vogliamo soldi: vogliamo solo presentare un progetto. Come si può poi pretendere di cambiare la società se siamo così tutti privi di volontà? Tutti dicono “largo ai giovani e fiducia in loro”. Cavolo! Ma almeno credeteci e dateci un minimo di coraggio”.

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