Garzella incalza il Pd: patto e primarie entro gennaio

La partecipazione dei cittadini come primo punto del nuovo programma elettorale del Pd, mediante giunte e consigli comunali aperti: è la proposta avanzata oggi (24 settembre) da Matteo Garzella, che dopo il lancio della sua candidatura alle primarie di partito per individuare il candidato sindaco per le amministrative 2017 passa ad illustrare progetti concreti. 

Ma proprio sull’argomento primarie, il presidente del Consiglio comunale, richiamato dai segretari del Pd, tenta di dribblare strategicamente la questione: “Se partecipo? Vi dico soltanto che il 30 settembre sarò a firmare il patto di lealtà al Pd, in forza del quale mi impegno a non partecipare ad una competizione elettorale schierandomi contro il partito. Spero che vengano tutti i soggetti interessati a sottoscriverlo. Qualcuno lo vede come una gabbia? Questo sarebbe un male per il mio partito. Certo spostare troppo in là la data mi sembra deleterio e folle”. Poiché due più due fa abbastanza quattro, la firma del documento da lui stesso proposto (il luogo verrà rivelato la settimana prossima) per “evitare guerre fratricide”, unito al primo punto del nuovo programma elettorale, restituisce un dato piuttosto nitido: Garzella è pronto senza ombra di dubbio a partecipare alle primarie se ci saranno. Lo scenario auspicato da Garzella per le elezioni amministrative prevede una coalizione formata dal Pd affiancato da liste civiche che siano espressione delle più pressanti istanze cittadine.
“Bisogna capire – afferma – che il discorso Lucca 2017 va affrontato per tempo. Io sono l’unico a parlare di programmi, a fare proposte per il cambiamento. La data è influenzata dal referendum costituzionale? No, sono due temi importanti, ma che devono correre in parallelo: non possiamo permetterci il lusso di aspettare Natale per fissare le regole delle primarie. I cittadini non possono valutare i programmi all’ultimo ed i problemi di Lucca vanno affrontati: spero proprio che le primarie si facciano entro gennaio”.
Tornando a quello che Garzella battezza come “L’articolo 1 del nuovo programma”, l’intento è chiaro: contro il disamore per la politica e la forte sfiducia verso le istituzioni esiste un solo antidoto, che risponde al nome di partecipazione. “E’ arrivato il momento di mettere un mattone programmatico – spiega -, di affrontare temi concreti, perché le parole devono essere seguite dai fatti. Propongo quindi di realizzare una volta al mese una riunione di giunta decentrata nei quartieri. Oltre a questo, vorrei che fosse rilanciato lo strumento del Consiglio comunale aperto, sia dal punto di vista dell’esecutivo che dell’assemblea elettiva, da fare una volta ogni due mesi. Vorrei che fosse compiuto un passaggio fondamentale: rappresentanti che governano insieme ai cittadini e non per i cittadini. Questo è possibile spostando gli organi istituzionali dalle stanze dei palazzi, verso i paesi ed i quartieri. Vogliamo andare oltre le decisioni prese nelle segrete stanze: la gente deve poter dare il suo contributo”.
Nello specifico, il Consiglio comunale aperto dovrebbe seguire modalità diverse da quelle attuali: oggi i cittadini possono partecipare intervenendo all’inizio, ma poi non hanno diritto di replica, né possono votare sui temi discussi. “Invece – continua Garzella – dobbiamo farlo diventare uno strumento nuovo, andando nei quartieri portando un argomento monotematico, che riguarda quella zona, e consentendo alla gente di interagire con i politici. Non solo: dobbiamo dare alle persone anche la possibilità di esprimere un voto consultivo prima che la decisione sia presa, un voto che potrebbe influenzare non poco gli amministratori, che alla fine mantengono il potere di decidere. Proprio sulla decisione si svolge un altro passaggio cruciale: queste riunioni non devono essere interlocutorie. Odio i dibattiti al culmine dei quali non si stabilisce nulla”. Nessun timore in ordine a possibili rallentamenti nel processo decisionale, perché per Garzella “Se si stabiliscono regole chiare prima, avremo decisioni migliori e più rapide”. Il presidente del Consiglio comunale evidenzia come gli elettori non possano essere chiamati in causa una volta ogni 5 anni e si sofferma con forza anche sul sistema della giunta “itinerante”: anch’essa dovrà recarsi in mezzo alla popolazione, per avere il polso concreto dei problemi.
Poi si torna sull’argomento primarie ed elezioni 2017. E quando si chiede a Garzella se il primo avversario del Pd non sia proprio lo stesso Pd, lui replica così: “Non so come e quando si muoveranno le altre coalizioni – afferma – e francamente non mi interessa, perché ognuno guarda in casa propria. Se il nostro avversario siamo noi? Io penso che sia pericoloso e folle rimandare il discorso primarie troppo in là nel tempo, questo sì. Perché dobbiamo firmare tutti il patto di lealtà? Perché nessuno deve aspettare l’ultimo momento per piazzarsi nella posizione preferita: le scelte vanno fatte prima e devono essere coerenti”.
Garzella va avanti sereno: “Mi pongo come una scintilla in un momento in cui gli altri parlano soltanto sotto traccia – osserva – ed ho già detto che ci sono diversi fiumi carsici che si muovono sotterranei, ma credo che se davvero daremo spazio a queste arene deliberative, che coinvolgono la gente, la decisione finale sarà in mano alle persone e sradicheremo una volta per tutte questi concetti. Dalla partecipazione si rilancia tutta l’azione amministrativa: se non lo facciamo, siamo destinati a soffrire il disamore collettivo”. Nelle prossime settimane Garzella proporrà gli ulteriori punti di quello che, ormai, è a tutti gli effetti il suo programma elettorale.

Paolo Lazzari

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