Ps, in commissione le osservazioni di Governare Lucca

Sono state le osservazioni di Governare Lucca al piano strutturale ad essere al centro della commissione urbanistica convocata per oggi (17 gennaio) nell’ufficio di piano di via della Colombaia. Due le principali questioni sollevate dal professore davanti a un parterre composto oltre che dai componenti della commissione anche da Michele Urbano di Legambiente, Gemma Urbani e Clara Mei, esponenti di movimenti e comitati cittadini che hanno presentato anch’essi osservazioni al piano.

La prima questione riguarda le aree degli ambiti degradati o defunzionalizzati come, ad esempio, quella di Campo di Marte e le aree di ambiti dequalificati o non utilizzati, destinati a riqualificazione interna dei quartieri. Per il consigliere Angelini queste aree sono troppo ampie e nel piano strutturale si indicano, in prospettiva verso il piano operativo, troppe funzioni che permetterebbero un po’ di tutto nelle previsioni future. I tecnici hanno risposto al congiliere che le arree seno state individuate ai sensi della legge regionale mentre l’assessore Serena Mammini, in rappresentanza della parte politica, ha ricordato come per campo di Marte e per Pulia è stato compiuto un percorso partecipativo in accordo con l’Anci i cui risultati furono presentati alla casermetta San Salvatore: nessuna funzione allargata, dunque, secondo l’assessore così come affermato da Angelini e sostenuto anche da Roberto Lenzi dell’Italia dei Valori che ha affermto come le aree interne ai quartieri sono state individuate con criteri ritenuti troppo soggettivi.
L’altra questione riguarda il dimensionamento. Angelini sostiene che per il residenziale il piano strutturale del 2001 e quello adottato l’anno scorso sono di fatto simili. La conclusione del professore arriva comparando la superficie utile lorda (unità di misura prevista dalle nuove norme) con la superficie fondiaria precedentemente utilizzata. Sempre sul dimensionamento per Angelini quello relativo alle superfici commerciali sarebbe superiore rispetto al precedente piano strutturale. Conclusioni, entrambe, contestate dai tecnici e dall’assessore Mammini. Nel caso del residenziale, infatti, i due dati sarebbero incomparabili, mentre per il commerciale il vecchio piano strutturale avrebbe dimensionato solo le nuove costruzioni, quantificandole in 80mila metri quadri, mentre il nuovo considera anche il recupero dell’esistente. E precisamente 97600 metri quadri di recupero e 41mila metri quadri di possibile nuovo, quantità che, comunque, verrebbero distribuite in tre piano operativi successivi.

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