Ciancarella: Occhi chiusi politica veri responsabili odio

Proseguono gli interventi per la campagna #nohatelucca #bastaodio lanciata da Lucca in Diretta. Ad intervenire oggi è Mario Ciancarella, capitano dell’aeronautica e libraio. Ecco il suo intervento sul tema.

Gentile Direttore,
ho molto apprezzato il tuo intervento sull’odio in rete e desidero mandarti un mio personale intervento sul tema.
Non credo sia da stupirsi eccessivamente se emergono le vicende che segnali (in particolare quello per la morte di un bimbo di immigrati in un campo di raccolta) quando si lascia che maturino i germi della insoffernza e dell’odio per tutto ciò che è diverso da noi e sembra aggredire la nostra sicurezza e stabilità.
I veri responsabili sono gli occhi chiusi della politica che non sa farsi più mediatrice tra gli interessi, sempre conflittuali, dei cittadini e non sa indicare vie per il superamento delle diversità e la soluzione dei conflitti sociali.
In questi giorni si fa memoria di Mazzini, un grande e trascurato italiano, il cui pensiero è stato sempre ridotto solo all’immagine del grande Carbonaro. Ebbene Mazzini non ha mai temuto di indicare una strada scomoda, nella affermazione dei diritti, affermando che la loro tutela nasceva o avrebbe dovuto nascere dalla preventiva assoluzione dei propri doveri. Ma si fa fatica in una società come la nostra a sostenere un simili principio di austerità, come si fa fatica ad assumere ogni responsabilità diretta per le proprie azioni. E’ sempre colpa dell’altro quello che ci accade intorno e vicino, e mai ci interroghiamo sulla nostra responsabilità e complicità. E’ una grave responsabilità politica non aver avviato percorsi educativi e culturali che sapessero liberarci da questa condanna al qualunquismo che diviene facile preda dei populismi più beceri e corrosivi.
C’è un drammatico destino di vittime e complici delle mafie che ci rende così abominevoli da sembrare irriconoscibili ad un esame di umanità o di civiltà.
Come coloro che vorrebbero che “i poveri” non li importunassero, ma che soprattutto non ambiscano agli stessi nostri status simbol. Per cui si sente denigrare un immigrato per la sola ragione che gira con il telefonino. Senza porsi domande su cosa possa farli sentire ancora e nuovamente persone. In un mondo che li rifiuta il solo rifugio diviene anche per loro il telefonino ed i social media.
A Rio de Janeiro tra le baracche degli accampati attorno alla città è tutto un pullulare di antenne satellitari e sofisticate, per ricevere quella cosiddetta “informazione” che dice ai poveri che solo divenendo ricchi si ottengono diritti di accesso al consumo ed alla significanza sociale.
D’altra parte lo stesso Borsellino diceva “La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
Dunque quando non ci adoperiamo politicamente al fine del superamento di certi segnali di pericolosità sociale, noi facciamo il gioco delle mafie che più di ogni altra cosa tendono a diffondere l’indifferenza per la sorte degli ultimi dei disperati e comunque di ciascuno di noi sia al di fuori della “famiglia” e che trasformi l’altro in elemento di arricchimento personale e di possibile depredazione di risorse.
Dovremmo interrogarci tutti se, al di là del nostro scandalizzarci o del diventare portatori dell'”infezione” dell’odio assieme ai peggiori elementi della società, per tanta e tale violenza intorno a noi, non dovremmo tutti cambiare ottica, valori ed obiettivi per sperare in un qualche cambiamento.
Che Dio ci dia la capacità di saper riconoscere i tanti segni che comunque intorno a noi ci dicono che qualcuno con semplicità e spesso nel nascondimento ha già intrapreso il cammino e ci sappia indurre a seguirne quantomeno le orme.

Mario Ciancarella

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