Sanità, Angelini contro Asl chiede consiglio straordinario

Non va giù al professor Piero Angelini la risposta della Asl Toscana Nord Ovest al comitato a difesa della sanità pubblica. E l’onorevole risponde per le rime all’azienda ribadendo le sue posizioni sul nuovo ospedale San Luca, tornando a chiedere una seduta straordinaria del consiglio comunale sul tema sanità.

“Arrogante come sempre – dice Agelini –  la difesa d’ufficio dell’ Usl Toscana nord ovest contro chi, ancora oggi, avanza critiche sulla vicenda della progettazione, costruzione e gestione del San Luca; tutt’altro che “irrazionale e poco produttivo”, poi, come invece essa afferma, continuare a discutere del passato, perché i costi di questo mostro di cemento e cartongesso (già logoro a tre anni di distanza dalla sua inaugurazione), sia per quanto riguarda la costruzione, che per la sua gestione, effettuata con la finanza di progetto voluta dalla Regione, riducono drasticamente, oggi e per i prossimi 20 anni, le risorse da destinare alla salute dei lucchesi. Tutt’altro che “acclarata”, poi, come afferma pomposamente l’Usl, la regolarità urbanistica del progetto, collocato su di un’invariante urbanistica, un sito fragile, che il piano strutturale, mai modificato, destinava in gran parte a territorio rurale; destinazione confermata, questa, dal consiglio comunale nel settembre 2008, su proposta di Favilla, che si arrese poi e non difese più questo impegno fondamentale preso con i cittadini che lo avevano eletto, di fronte al piatto di lenticchie dei fondi Piuss, offertogli dalla Regione, con il consenso tacito del centrodestra di allora e del centrosinistra di oggi. Se Usl e Regione, nel corso del 2016, hanno tentato invano di far annullare dal Tar la decisione del settembre 2008, è perché sanno bene, al di là della propaganda di oggi, che la costruzione del San Luca ha rappresentato un vulnus urbanistico che ancora offende, almeno chi, come noi, ha ritenuto e ritiene, come dimostrato nella nostra battaglia per il piano strutturale, che il territorio rurale vada salvaguardato”.
“Ridicolo poi difendere – prosegue Angelini – la regolarità edilizia del progetto, basata sul fatto che il direttore dell’Usl di allora, concludendo nell’agosto 2008, la conferenza dei servizi, convocata per ottenere il parere delle diverse amministrazioni, concluse, nonostante che il Comune avesse dato parere contrario, che la decisione della conferenza dei servizi avesse valore di permesso a costruire, di un progetto tra l’altro ancora in elaborazione; decisione contestata, tra l’altro, dal responsabile del servizio, e da altri funzionari del Comune, che giudicavano che non fosse stato rilasciato alcun permesso a costruire. Che si trattasse di una decisione presa solo per favorire Astaldi lo dimostra il fatto che le due successive varianti al progetto, approvate da due conferenze dei servizi appositamente convocate, furono sottoposte dalla stessa Usl 2 al Comune, per il regolare rilascio del necessario permesso a costruire”.
“Che il San Luca sia stato costruito senza permesso a costruire, poi, lo dimostra il fatto che, anche se volessimo ammettere per assurdo che il direttore Tavanti avesse rilasciato davvero, con la sua delibera del 12 agosto 2008, un valido permesso a costruire per l’ospedale San Luca, il permesso a costruire sarebbe comunque da ritenersi decaduto, a norma del regolamento urbanistico sull’edilizia, dal momento che i lavori, come invece prescritto dalla legge, non sarebbero iniziati entro un anno dal presunto rilascio. Infatti l’inizio dei lavori, come attesta il Sior, nel terzo atto aggiuntivo del 12 novembre 2014), è avvenuta, il 26 maggio 2010, ben oltre un anno dalla deliberazione del direttore generale 566 del 13 agosto 2008, con la quale questi, come detto, nel prendere atto della conclusione della conferenza dei servizi, aveva inteso rilasciare ad Astaldi il permesso a costruire; di tutto ciò era ben consapevole l’Usl 2 che, in data 11 agosto 2009, cioè un giorno prima della scadenza, aveva comunicato al Comune l’inizio dei lavori, dichiarazione rivelatasi contraria al vero; infatti, l’allora comandante dei vigili urbani, dottoressa Antonella Manzione, dopo il sopralluogo, richiesto dal responsabile del servizio, ed effettuato in data 13 agosto 2009, aveva informato l’amministrazione che, sull’area destinata al nuovo Ospedale, ‘non era in corso nessuna attività lavorativa’”.
“In conclusione, il San Luca – ribadisce Angelini – è stato costruito senza permesso a costruire del Comune e cioè senza alcun controllo, se non quello che il gruppo Astaldi si è fatto da sé e tutte le carenze e criticità del progetto (dall’eliporto, alle vasche, al sistema idraulico, ecc.) non possono essere addebitate che all’allora Usl 2 di Lucca, confluita oggi in Usl Toscana nord ovest, che le ha avallate e che ancora le difende”.
“Quanto poi al costo dei servizi prestati dal concessionario – conclude – l’Usl Toscana nord ovest fa sapere che “al momento vengono pagati soltanto i servizi effettivamente pagati”. Un’affermazione che non ci tranquillizza affatto. E’ certo infatti che nella convenzione a suo tempo firmata con Astaldi, per i servizi parasanitari era stato assicurato un minimo garantito, con una disciplina che prevedeva, alla fine di ciascun anno, per ciascun plesso sanitario, di effettuare i conguagli per le prestazioni parasanitarie non effettuate, se inferiori al minimo tabellare. Tramite un’interrogazione dell’11 luglio 2006 avevo chiesto al sindaco Tambellini, allora presidente della conferenza dei sindaci, i dati del 2005, relativi ai costi, sia per le prestazioni prestate che per quelle non prestate; mi era stato risposto sollecitamente, in data 22 luglio 2016, fornendomi i dati dei costi per le prestazioni effettuate nel 2015, che ammontavano a Lucca a 15.663.112 Euro, rimandando le informazioni sui dati per le prestazioni non erogate “al conguaglio unitario annuale, di cui all’articolo 26 della convenzione”. Da allora, nonostante i ripetuti solleciti fatti a Tambellini, che mai ha risposto, nessuno mi ha più dato informazioni al riguardo. Un silenzio, normale per Tambellini, ma preoccupante per i cittadini, che hanno pieno diritto di sapere dove e come vengono spesi i soldi destinati alla loro salute. Sarò costretto a chiedere ad altri consiglieri di aiutarmi a percorrere la via estrema di chiedere al riguardo una seduta straordinaria del consiglio comunale, aperta al contributo, naturalmente, dell’Usl Toscana nord ovest”:

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