Rifiuti, è scontro fra Comuni su Reti Ambiente

Immediata operatività di Reti Ambiente con la costituzione di un cda e la presentazione del piano industriale della società, attenzione ai temi dell’economia circolare e del recupero delle materie prime seconde e alla specificità delle esperienze dei diversi territori dell’Ato Rifiuti della Costa. Sono questi i tre temi che sono stati incardinati in un documento politico sottoposto questa mattina (31 marzo) all’assemblea dell’Ato Rifiuti della Costa.
Un’assemblea infuocata, in cui si sono confrontate le posizioni dei diversi Comuni dell’ambito, alcuni dei quali impegnati a contrastare il passaggio della gestione dei rifiuti al gestore unico Reti Ambiente, che sarà a partecipazione mista pubblico-privata e per cui dovrà essere a breve indetta la gara proprio per la selezione del socio privato.

All’ordine del giorno di oggi due atti propedeutici proprio allo svolgimento della gara, ovvero il contratto di servizio e la carta dei servizi. Ma in apertura è stato presentato il documento politico proposto dal sindaco di Capannori, Luca Menesini, e supportato dai sindaci di Rosignano, Pontedera, Pisa, Forte dei Marmi e Massa, poi votato dalla maggioranza delle quote dell’assemblea di Ato, in assenza di quei Comuni determinati a dare battaglia (fra questi in primis Pietrasanta e Bagni di Lucca per il territorio provinciale), che sono usciti dall’aula. Assente il Comune di Lucca: un’assenza pesante perché ha messo a rischio la tenuta del numero legale per lo svolgimento dell’assemblea e soprattutto l’esito del voto.
Il documento, che alla fine ha ottenuto l’ok dell’assemblea dell’Ato prevede una serie di indirizzi politici che hanno come principale obiettivo quello di accelerare il più possibile la piena attività di Reti Ambiente, società già costituita all’1 gennaio del 2016 ma che al momento rappresenta una sorta di “scatola vuota” in attesa di iniziare ad operare pienamente per quello che sarà il suo compito. Il documento innanzitutto chiede di procedere il più rapidamente possibile agli ultimi conferimenti delle aziende locali in Reti Ambiente (Camaiore, Carrara, Massa e Viareggio, che hanno già avviato le procedure). Sul lato finanziario, inoltre, si chiede che negli atti di gara si vadano a indivduare dei meccanismi di remunerazione della compagine societaria per consentire la destinazione di una parte degli utili anche ad autofinanziamento per rafforzare la struttura patrimoniale della società e di prevedere che il finanziamento del socio privato sia inferiore ai tassi di interesse medi praticati dagli istituti di credito.
Ne conseguono dei principi cardine che i sindaci hanno chiesto di seguire nella marcia di avvvicinamento verso la gara. Innanzitutto la valorizzazione e il rafforzamento dei meccanismi di governance pubblica della società mista pubblico-privata (in cui il privato avrà una quota messa a gara del 45 per cento) che permetta la rappresentanza dei diversi territorio provinciali della macro-Ato nel consiglio di amministrazioni. Quindi la definizione, richiesta entro il 2018, del quadro degli investimenti sugli impianti tenendo conto e mettendo le basi per la realizzazione dell’economia circolare. Un tema, quest’ultimo, molto caro a Capannori e non solo e che è la prossima frontiera della gestione e del trattamento dei rifiuti. Dopo la “rivoluzione culturale” avviata con il decreto Ronchi per la raccolta differenziata, ora il tema forte è quello del recupero delle materie prime seconde, ovvero di materie che non finiscono la loro vita nei termovalorizzatori ma possono essere reimmesse nel sistema produttivo. Il documento, in sostanza, richiede che, nel piano degli impianti, si riservi una parte anche a quelli legati proprio al tema dell’economia circolare.
Per i firmatari, e per gli altri Comuni che hanno votato l’atto (fra questi Viareggio), è necessario anche riconoscere le specificità e le esperienze positive negli anni sviluppate dai diversi territori e valorizzate attraverso progetti e investimenti specifici. Non entrare, quindi, all’interno del gestore unico di ambito rinnegando né le esperienze positive né i problemi che si possono essere verificati in alcuni territori, come ad esempio il contenzioso sulla costruzione degli impianti in versilia e lo smantellamento dell’impianto di incenerimento in Garfagnana, entrambi citati a titolo di esempio nel documento.
L’obiettivo finale è poi quello di una rapida e vera operatività di RetiAmbiente, con l’auspicata pubblicazione degli atti di gara entro e non oltre il 30 giugno 2017, con la previsione, infine, della nascita di una struttura organizzativa e amministrativa della società già a partire dall’1 luglio.
Un tema, quello della gestione rifiuti, per cui comunque si annuncia bagarre. Dura, infatti, la protesta del Movimento Cinque Stelle, che contro la nuova società pubblico-privata annuncia le barricate e anche manifestazioni di piazza. Su posizione critiche, come detto, anche Pietrasanta, che sarebbe per una società a totale partecipazione pubblica e Bagni di Lucca, che ha poco ha affidato la gestione dei rifiuti a una società completamente in house.

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