“La mozione presentata dal consigliere regionale Stefano Baccelli (Leggila qui) sulla disciplina delle attività commerciali per la tutela e il decoro dei centri storici delle città d’arte rappresenta un’importante stimolo affinché la Regione possa fornire ai Comuni un supporto legislativo per porre un freno all’apertura di attività commerciali in contrasto con l’immagine e il decoro delle città d’arte”. Alessandro Tambellini, sindaco uscente e candidato per un secondo mandato alle prossime amministrative, supporta la posizione del consigliere regionale lucchese: “La liberalizzazione del mercato – dice – sorretta negli anni da una normativa europea e nazionale sempre più permissiva, ha infatti creato non pochi problemi agli amministratori locali, e nella fattispecie ai sindaci di città come la nostra, che hanno avuto a disposizione armi spuntate nei confronti di una tendenza a rendere globale l’occupazione dei centri cittadini, che in questo modo perdono progressivamente le proprie caratteristiche peculiari e specifiche, per diventare sempre più uguali gli uni agli altri”.

“Come amministrazione comunale – spiega il sindaco – in questi anni abbiamo utilizzato gli strumenti a nostra disposizione contro questa tendenza che è in atto dappertutto, fino ad arrivare all’approvazione di una moratoria sull’apertura di nuovi esercizi di somministrazione, a cui stanno oggi guardando con interesse anche altre realtà toscane e italiane. Ci auguriamo che questa mozione possa essere approvata al più presto e la Regione possa così fornire anche al Comune di Lucca strumenti più incisivi per tutelare la peculiarità del nostro centro storico, che non è fatto solo di monumenti di alto pregio storico, architettonico e artistico, ma anche di un tessuto commerciale e artigianale che equivale a un marchio di fabbrica. Come sindaco di Lucca, nato e da sempre vissuto in questa città, intendo infatti continuare a impegnarmi perché la bellezza e l’unicità del nostro centro storico continuino ad essere fonte di sviluppo per la comunità locale e al contempo siano tutelate da un’occupazione sregolata che appanna le caratteristiche identitarie della città”.