Candidati a confronto sullo sport, ma soluzioni sono poche

Sport, per molti ma non per tutti. Il dibattito fra i candidati sindaco al Coni Point, che ha visto presenti sei degli otto partecipanti alla tornata elettorale dell’11 giugno (assenti Marina Manfrotto e Ilaria Quilici) ha evidenziato, se ce ne fosse stato bisogno, come le problematiche dell’attività sportiva, delle federazioni, degli enti e delle società non sia proprio un argomento frequentato dalla politica in generale. Tanto più è stato difficile, per tutti, in un periodo di vacche magre, snocciolare promesse di nuovi impianti, finanziamenti, interventi strutturali. I soldi, se mai ci saranno dal Comune o da altri enti pubblici per lo sport, dovranno essere reperiti altrove, ovvero dalle fondazioni bancarie e dai privati.
Sicuramente in “casa” giocava il rappresentante del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, per dieci anni presidente provinciale della Federvolley e arbitro di pallavolo, che ha stigmatizzato la situazione dello sport in generale a livello nazionale.
Tutti i candidati, comunque, hanno spiegato le proposte presenti nel programma elettorale per il mondo sportivo, confezionate con l’aiuto dei tanti candidati provenienti dall’attività agonistica e non, presenti nelle diverse liste e che non sono voluti mancare all’incontro.

Per Remo Santini, candidato sindaco appoggiato da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e dalle liste civiche SiAmo Lucca e Lucca in movimento, la soluzione è la sinergia pubblico-privato: “La nostra idea per la gestione degli impianti sportivi – ha spiegato – è quella della Polisportiva, che grazie all’attrazione dei capitali privati riesca a far ritornare a funzionare in maniera eccellente l’impiantistica cittadina. Nell’attesa dei bandi e delle manifestazioni di interessa serviranno interventi urgenti per gli impianti più a rischio. Fra questi sicuramente il Palasport: se il Basket Le Mura scudettato trovasse i fondi per giocare l’Eurolega fra giugno e ottobre servirebbero lavori urgenti per l’agibilità del palazzetto. Per il resto ci affideremo alla ricerca di fondi europei, per cui apriremo in Comune un apposito sportello Europa”. Santini punta poi sulle competenze di coloro cui sarà affidato il settore: “Serve – dice – un assessore che sappia di cosa si parla e un’amministrazione che dopo le elezioni non sparisca ma mantenga un confronto costante con le realtà sportive confrontandosi con le stesse anche quando qualcosa non si può fare”.
Tambellini snocciola i dati degli interventi compiuti nei cinque anni di mandato: “Quando ci siamo insediati – dice – nel palasport non si poteva giocare perché ci pioveva dentro, la palestra della Leonardo Da Vinci era inagibile, dello stadio non parliamo nemmeno. La palestra dei Bacchettoni in centro storico doveva diventare un centro termale urbano con un investimento di 8 milioni di euro e invece noi la riporteremo alla sua funzione di palestra, cosa che avremmo già fatto se non fossero venuti meno i finanziamenti di 600mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. E si continua ancora con i problemi della pugilistica, quelli della realizzazione dei campionati del mondo di ciclismo, il centro ippico per cui abbiamo vinto una causa che ci poteva costare potenzialmente molto”. “Per il futuro – prosegue il sindaco uscente – proseguiremo con le assegnazioni pluriennali degli impianti sportivi, come abbiamo già fatto per quattro impianti. E questo è stato possibile grazie al regolamento e alla nascita della consulta dello sport che, se necessario, miglioreremo. E’ una situazione complessa che saneremo piano piano, tenendo conto anche dello sport nei quartieri, visto che abbiamo previsto impianti sportivi anche nel progetto dei quartieri social a San Concordio, San Vito e San Concordio”. Poi la stoccata a Santini: “La competenza – ha detto – serve non solo per gli assessori che anche per i sindaci, specialmente per coloro che hanno un passato di attività politica. Le società pubblico-private per la gestione dei beni non si possono più fare con il decreto Madia. Le Mura? Sono straprotette, ci si può mettere pochissimo. Attenzione a dire cose che non si possono fare. E quanto ai finanziamenti se le fondazioni ci aiutano bene altrimenti ricorreremo al credito all’assegnazione alle società con tempi più lunghi per ammortizzare gli investimenti”. Una “provocazione” a cui non manca di rispondere Santini: “Non sono – risponde – un candidato sindaco di partito ma provengo dalla società civile. Quanto alle accuse di incompetenza taccio perché non ho voglia di scendere così in basso come ha fatto il sindaco”.
E’ il motto “è tutto sbagliato, è tutto da rifare” quello del candidato a cinque stelle, Massimiliano Bindocci, coinvolto direttamente nel mondo sportivo come ex presidente provinciale della Federvolley: “Sullo sport – dice – non va bene come siamo organizzati oggi. E meno male che c’è il volontariato, la buona volontà e la passione dei singoli. Tutti gli impianti, questo deve essere chiaro, non sono a norma e teoricamente non potrebbero prevedere la presenza di spettatori. E come si va a cercare sponsor se nessuno può vedere le gare. Se le cose vanno bene è solo per un puro caso”. Per Bindocci si può invece iniziare a mettere le mani sull’assegnazione degli impianti sportivi: “Di solito funziona che si affidano – spiega – agli amici e agli amici degli amici. Invece serve trasparenza, rotazione e alternanza. Non i campi sempre ai soliti, i soliti no. E i soliti che sono presenti non mi votino perché per loro ci sono gli altri candidati”. “L’accesso al credito sportivo? – prosegue Bindocci – Quella sì che è una cosa senza trasparenza, così come per la gestione degli impianti non è possibile ricorrere alle partecipate. Bisogna essere seri e fare un’analisi seria”.
Due le tematiche in testa al candidato di Casapound e Alleanza per Lucca, Fabio Barsanti: “Il primo tema – dice – è quello di dotarsi di un ufficio e di uno sportello europeo serio per trovare le risorse. Inoltre serve inevitabilmente una collaborazione con i privati o con le fondazioni bancarie. Il Comune poi potrebbe ricorrere al credito sportivo, con garanzie adeguate da parte del Comune. Ma se gli impianti sportivi attualmente esistenti non sono a norma è perché non si è provveduto in questi anni”. Difficile, invece, per Barsanti, indicare i possibili finanziamenti da destinare allo sport: “Per parlare dei numeri – dice – serve essere dentro alla macchina comunale, al momento per noi è difficile fare cifre e dare previsioni di spesa”. Di sport, comunque, Casapound parlerà anche il prossimo sabato alle 18 alla Pia Casa con il candidato Riccardo Bergamini ed il giornalista Paolo Bargiggia.
Per risolvere i problemi dello sport locale, secondo Donatella Buonriposi “C’è bisogno di mettersi a tavolino con le associazioni. Si parla tanto di competenze, noi le competenze le abbiamo sotto forma di esperti appassionati che possono dare indicazioni e strumenti operativi importanti. Poi occorre fare dei probetti e cominciare a pensare alle strutture sportive. E la soluzione non può essere quella dell’affidamento alle società, dietro pagamento di un affitto, che poi si impegnino alla riqualificazione. Le associazioni devono curare e controllare gli impianti che gestiscono ma il Comune deve andare incontro a coloro che fanno volontariato, senza chiedere altro rispetto alla manutenzione ordinaria. E anche la formula dell’affitto deve essere superata”. Una questione su cui rintuzza negli interventi finali Tambellini: “L’assegnazione senza affitto – dice – è pericolosa perché ci sono profili di possibile danno erariale. Quanto alla trasparenza penso che siamo gli ultimi a poter essere accusati di mancata trasparenzea e se qualcuno ha degli atti che dimostrano che non lo siamo sa dove deve recarsi per far valere le sue ragioni”.
Matteo Garzella, sostenuto da Lucca, avanti tutta e Liberamente Lucca propone un “metoto innovativo per la gestione delle risorse applicate al mondo dello sport. E penso a una prospettiva di cinque anni, da qui al 2022 per uno sviluppo ampio. La nostra proposta è quella di realizzare in spazi pubblici attività connesse allo sport amatoriale: passeggiate a cavallo lungo gli archi del Nottolini, canoa, kayak e pesca sportiva sul Serchio. Ogni centesimo ricavato dall’affidamento in gestione di queste attività verrà utilizzato per le politiche sportive”: E poi il bilancio partecipativo: “Introdurremo una cosa seria e innovativa – dice – Parte delle risorse del Comune saranno utilizzate per interventi decisi dai cittadini. E in particolare introdurremo il bilancio partecipativo dello sport”.
La chiusura è affidata agli interventi dei presenti, principalmente rappresentanti di società sportive e presidenti di federazione o di enti promozionali. Fabrizio Doveri del Lucca Roller Club, che è anche candidato del M5S, parla delle pessime condizioni della pista di pattinaggio: “Se si parla di gestione – dice – non prenderei mai una struttura che cade a pezzi e per cui ci vorrebbero 300mila euro per la manutenzione. Se mi date un impianto buono, invece, di sicuro lo mantengo bene”. Il presidente della Federciclismo, Gianfranco Battaglia, chiede di mitigare lo strapotere del calcio e di non abbinare, fra le deleghe, edilizia sportiva e sport. E ancora la questione dello sport nelle scuole, gli spazi palestra per il basket e i problemi concreti che tutte le società sportive si trovano ad affrontare nell’attività di tutti i giorni. E che, probabilmente, con l’insediamento della nuova amministrazione torneranno, ahimè, in una posizione bassa delle priorità dell’ente. Così è lo sport, d’altronde: tanti lo praticano, in pochi se ne curano. Tanto ci pensa il volontariato. Fino a quando c’è.

Enrico Pace

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