Santini, l’appello al voto: “Lucca merita di più”

Anche Remo Santini, alla vigilia del voto, risponde alle 7 domande sollecitate dal direttore Enrico Pace. Ecco la posizione del candidato sindaco di SiAmo Lucca, Lucca in Movimento, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord

Come interverreste sul bilancio comunale?
Per quanto riguarda il bilancio comunale, e quindi sulla situazione delle finanze comunali, condizione essenziale per pianificare qualunque intervento e la sua copertura finanziaria, pesa come un macigno la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2016. Tanti segnali ci portano a ritenere che i conti comunali siano in sofferenza. La mancata partecipazione al bando regionale per le asfaltature straordinarie di cui ci sarebbe grande bisogno non è stato attivato e questo potrebbe indicare grosse problematiche perché il contributo deve essere raddoppiato dal comune.
Sicuramente introdurremo quelli che sono i punti fermi della nostra proposta, come il contributo di 200 euro agli anziani over 70 con un dichiarazione Isee sotto i 20mila euro e i necessari tagli a una tassazione che in questi anni è cresciuta del 30 per cento circa. Le possibilità di creare le condizioni per questi interventi ci sono. Basta citare l’esempio dell’albo delle badanti, che un nostro candidato ha scoperto essere costato 258mila euro quando poteva essere realizzato a costo zero. Chissà che nel consuntivo, che ancora deve essere ufficialmente licenziato dai revisori dei conti, non vi siano tante altre situazioni di questo tipo?

Centro storico e accessibilità
Il centro storico sta morendo, è agonizzante. Il cuore della nostra identità non è più frequentato e non è possibile per una città che tiene ai suoi valori. Penso si possa sperimentare lo spegnimento dei varchi in fasce orarie compatibili, solo dopo un’accurata discussione. Siamo gli unici a proporre ricette concrete per il rilancio del centro e per la buona vita di residenti e non. Serve incrementare il movimento, quello sano, e occorre incrementare la sosta dei residenti. Lo faremo con 300 nuovi posti dietro piazza San Francesco, dietro il Real Collegio e in alcuni cortili interni. Aiuteremo anche le attività prevedendo almeno un giorno a settimana in cui la sosta sarà gratuita, da una certa fascia oraria in poi.
Quando si parla di accessibilità, però, non possiamo dimenticare i portatori di handicap: Lucca oggi è tra le prime città in Italia per barriere architettoniche. Con noi abbiamo il leader di Luccasenzabarriere: rilanceremo subito un progetto chiuso in un cassetto dall’amministrazione uscente, come quello di incentivare gli esercizi commerciali a dotarsi di rampe. Controlleremo poi che tutto sia a norma, dentro e fuori città: non vogliamo che torni Striscia la Notizia, per denunciare le mancanze di oggi.

Lotta contro lo smog
Lucca detiene un altro triste record: quello di città tra le più inquinate d’Italia. Ci sono zone dove non si è fatto nulla per 5 anni, come via Salicchi, e dove la gente continua a morire di tumore. La circonvallazione assomiglia sempre più ad un’autostrada e gli sforamenti pm10 diventano sempre più preoccupanti. E’ chiaro allora che bisognerà ridurre il traffico di attraversamento, spostando specialmente i tir su altre arterie. Per gli assi viari, però, ci vorrà tempo. Per cui, intanto, sperimenteremo almeno un piccolo tratto di circonvallazione a senso unico, ovviamente coniugandolo con una modifica della viabilità circostante. Inoltre, incoraggeremo sempre di più gli spostamenti su mezzi pubblici, grazie ad una piccola metropolitana di superficie, possibilmente elettrica, che farà costantemente la spola tra il centro e la prima periferia. Ancora: potenzieremo il bike sharing e le stazioni per la ricarica dei mezzi elettrici. Non si può pensare che ne basti una per invogliare la gente ad utilizzarli.

Il futuro della sanità
Il San Luca, ospedale imposto dalla Regione Toscana, è al collasso. Manca il personale, mancano i posti letto promessi ed il Pronto Soccorso esplode ogni giorno, con un’attesa media di 12 ore, quando va bene. Come sindaco, andrò a trattare direttamente con la Regione e l’azienda sanitaria per ottenere nuove assunzioni, perché la situazione attuale è scandalosa. Il Campo di Marte deve mantenere una funzione esclusivamente sanitaria: servirà per il post degenza e la riabilitazione. Attiveremo anche una corsia parallela al Pronto soccorso, per smaltire i casi meno urgenti. In questi 5 anni è mancata del tutto l’assistenza territoriale: potenzieremo i posti letto di cure intermedie, Rsa e Centri diurni.

Favorevoli o contrari al Comune unico della piana
No, perché i singoli Comuni denotano peculiarità che meritano di essere valorizzate e che, in questo modo, rischierebbero di essere smarrite. Quello che si può fare, invece, è un tavolo di concertazione intorno al quale sedersi per discutere delle tematiche più stringenti, in un’ottica di sinergia sempre più costante.

Da chi non volete il voto?
Semplicemente, da chi non condivide i nostri valori e la nostra visione della città. Non vogliamo gente pronta a salire sul carro per una poltrona: l’amministrazione uscente si è caratterizzata per l’affidamento degli incarichi agli amici degli amici, ai tesserati, a chi aveva una certa connotazione politica. Lo dicono le assegnazioni delle casermette sulle Mura e diversi appalti. Le nostre liste sono composte da persone che hanno sempre lavorato: io stesso, dopo 30 anni, ho preso l’aspettativa, rischiando molto pur di cambiare la città che amo. Con noi gli elettori possono stare sicuri: non cerchiamo certo introiti in questo modo, i professionisti della politica stanno dall’altra parte. Andate a vedere quanta gente ha un lavoro suo che esuli dalla politica: resterete sorpresi.

Chi non votereste mai?
Non voteremmo nessuno degli altri candidati. Dopo 5 anni di amministrazione Tambellini la città è obiettivamente più brutta, sporca, povera e meno sicura. Sono state perse enormi opportunità e non si è stati in grado di valorizzare adeguatamente i grandi brand cittadini, primo fra tutti Giacomo Puccini. Garzella? Uno che firma da solo un patto di lealtà al Pd e poi, una volta visto che nessuno lo considera, esce dando addosso ad un partito al quale comunque – ennesima contraddizione – richiede la tessera, che credibilità può avere? Buonriposi ha già fatto l’assessore ed avete visto tutti come è andata a finire, l’hanno mandata via. Bindocci aveva la tessera del Pd fino a ieri l’altro, non lo vogliono nemmeno i sostenitori del M5S: la sua è una candidatura tardiva ed imposta, tant’è che si voleva dimettere il giorno dopo l’annuncio. Barsanti? Non condividiamo i valori della proposta politica di Casapound. Manfrotto ha fatto proposte allucinanti, che denotano una mancanza di conoscenza totale della città. Quilici dice di essere della Lega Toscana, ma poi usa le immagini di Salvini sui suoi social. Tutti quanti, in generale, si professano puri e nuovi: in realtà io sono l’unico a non avere mai avuto tessere di partito, nuovo alla politica e rispondente ai bisogni concreti che emergono dal civismo. I partiti mi sostengono? Ne sono felice, ma nessuno si preoccupi: abbiamo condiviso un programma di 50 pagine, non ci saranno litigi né imposizioni di sorta. Quelle sono venute dalla Regione, negli ultimi 5 anni: ora Lucca deve tornare a decidere per Lucca, perché, mai come stavolta, ci meritiamo di più.

L’appello al voto
Questo l’appello al voto del candidato alla vigilia del silenzio elettorale: “Lucca si merita di più. Mai come stavolta. Lo abbiamo detto tante volte in questa lunga campagna elettorale, una convinzione che oggi (a poche ore dal voto) è maggiormente forte di prima. Abbiamo lavorato per mesi ad un programma che esalta nettamente la necessità che per territorio e città ci sia finalmente una visione strategica per il futuro, per tornare ad essere grandi a livello regionale, nazionale e internazionale, con autonomia nelle scelte e con la consapevolezza di avere potenzialità che devono tradursi in un’idea complessiva che valorizzi le molte risorse economiche, culturali e sociali disponibili. In questi anni Lucca ha perso troppe occasioni importanti, l’amministrazione uscente l’ha fatta solo sopravvivere giorno dopo giorno con un immobilismo che ci ha fatto ripiegare su noi stessi. Quello che vogliamo, invece, è una Lucca che si ponga degli obiettivi ambiziosi, che tagli traguardi con una squadra di governo competente e nuova, che punti a sviluppare le politiche di lavoro in tutti i settori, che sia veramente vicina alle esigenze dei nostri concittadini. Ho lasciato una poltrona sicura, quella di caposervizio di un giornale locale, per mettermi al servizio della comunità. Ho lasciato il certo per l’incerto, perché credo fortemente nelle necessità di un riscatto, perché voglio tradurre la concretezza del mio lavoro nella macchina pubblica. Firmando un Patto con Lucca, depositato dal notaio, ho sgomberato il campo dagli equivoci: se diventerò sindaco e fallirò, non mi ripresenterò per un secondo mandato. Perché questo ce lo chiedono i lucchesi: serietà innanzitutto. In questa avventura ho messo passione, orgoglio, lacrime, sorrisi e sudore: e oggi mi sento di ringraziare mia moglie e i miei figli, le due liste civiche che mi sostengono e i tre partiti di centrodestra per avermi dato un’opportunità straordinaria: quella di rappresentare un’alternativa credibile a Tambellini, quella di ridare fiducia e speranza, quella di costruire un percorso che si basi davvero sulle esigenze della gente: più sicurezza, un fisco più equo, far riprendere un ruolo centrale a Lucca nelle decisioni che troppo spesso sono state calate dall’alto e ci hanno danneggiato, come nella sanità. Strappare dall’abbandono quartieri, paesi e frazioni con un assessorato dedicato, rilanciare quel gioiello architettonico che è il nostro centro storico, facendo sì che i lucchesi tornino a frequentarlo. Se tutto il mondo ce lo invidia, dobbiamo riappropriarcene, promettendo quell’impegno che faccia del decoro e delle iniziative di qualità i perni centrali. Una Lucca che sappia costruire il domani e che sappia farsi carico della crescita di una classe dirigente adeguata ai tempi e alle esigenze, valorizzando e supportando i giovani e le esperienze più avanzate. Che stia dalla parte di chi è in difficoltà. Una città dinamica e coesa che, definito un traguardo da tagliare, lo persegue in modo orchestrato, con chiarezza, coerenza e determinazione. Lucca deve tornare ad essere un capoluogo, con tutte le sue prerogative, superando la paura che l’ha attanagliata e tornando a osare e scommettere. Con coraggio. Quel coraggio che riconosco di aver avuto, lasciando un posto sicuro, per fare bene. Ho tanti difetti, come tutti, ma sono sincero. Voglio essere un’opportunità per Lucca, che vinca una debolezza a cui non dobbiamo più sottostare, voglio dare voce a un futuro che è alla nostra portata. Ci ho messo tutto me stesso, ve lo garantisco. Tutto il cuore possibile, la mia anima: alla fine di questa campagna elettorale lunga e intensa, durante la quale ho stretto migliaia di mani e guardato negli occhi chi vuole un’altra occasione e segnala problemi irrisolti da anni, sono diventato sicuramente un uomo migliore di quello che ero prima. Finora ho parlato io, ci ho messo la faccia, magari ho fatto degli sbagli. Sarò riuscito a convincere qualcuno, altri li avrò delusi. Ma voglio rimanere me stesso, coerente con le battaglie che ho portato avanti. Adesso però si apre la fase più importante, quella della verità e della partecipazione popolare: ora sta a voi. E’ bello potervi fare una promessa, con grande emozione: qualsiasi scelta farete, io ci sarò sempre”.

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