Tambellini verso il voto: “E’ il tempo della responsabilità”

Concordanza, tutela dell’interessa collettivo, apertura mentale e culturale: sono i concetti forti richiamati dal sindaco Alessandro Tambellini oggi (9 giugno) per la conferenza di chiusura della campagna elettorale, alla sede di via Calderia.
Un quarto d’ora (solo due, stranamente, i giornalisti presenti) utile per ripercorrere i cardini dell’azione amministrativa che è stata e che – si augura il primo cittadino – potrebbe essere nei prossimi 5 anni. Come un diesel, Tambellini parte con tono conciliante, per poi far ruggire i motori quando si parla di avversari politici e critiche all’amministrazione.

“Abbiamo rigovernato la cucina – il suo incipit metaforico – poi l’abbiamo igienizzata e quindi abbiamo fatto le cose. I risultati raggiunti in questi anni sono sotto gli occhi di tutti. Non si tratta di progetti elettorali, come dice qualcuno, perché ne abbiamo molti altri in dirittura d’arrivo di cui nemmeno abbiamo parlato. Credo che la politica dei pugni sbattuti sul tavolo, della chiusura della città nei confronti esterno, non porti giovamento a nessuno. Oggi, semmai, è il tempo della concordanza e della responsabilità, sotto ogni profilo. Chi pensa di poter fare a meno della Regione, rinchiudendosi in una città autosufficiente, pensa molto male”.
Tra le priorità del nuovo possibile mandato – Tambellini afferma di avere sensazioni molto positive – vengono inserite la riqualificazione dei quartieri (con i progetti già finanziati per Sant’Anna, San Concordio e San Vito, la rotatoria con sotto passo in piazzale Boccherini, l’apertura del museo di Palazzo Guinigi e la necessità di andare a trattare con la Fondazione Crl, per riqualificare l’impiantistica sportiva della città. Riguardo al centro storico, invece, il sindaco afferma che basterà ancora qualche anno perché sia del tutto posto. “Abbiamo già pronti 30 milioni di euro per le periferie – l’asso calato sul tavolo – e con il progetto dei quartieri social si svilupperà quella concordanza che sarà utile anche sotto il profilo della sicurezza. Una collaborazione virtuosa che stiamo portando avanti anche con i Comuni vicini: pensate a quanto possiamo darci reciprocamente con Pisa (dove si torna a parlare di sinergie con l’aeroporto), San Giuliano e Bagni di Lucca, ad esempio, sotto il profilo turistico”.
Altro tema cruciale è quello del lavoro: per arginare una piaga che interessa chi non riesce a trovarlo e chi lo ha perso, Tambellini promette la creazione di un organo che coordini l’azione dei soggetti datoriali e sindacali.Parlando a tutto campo, il primo cittadino afferma che la svolta sul piano delle infrastrutture porterà a svoltare anche la qualità della vita della gente, ricordando anche che l’assessore Marchini ha pronto il progetto per una rotatoria all’incrocio labirinto di via Salicchi.
Ancora, le politiche per la casa proseguiranno come e più di prima: “Ne abbiamo distribuite tantissime – commenta – e se penso al quartiere Giardino, vedo una zona del tutto riqualificata, che inizialmente presentava problematicità per 2 milioni di euro”.
Tambellini attacca implicitamente gli avversari riguardo ai giovani: “Non vogliamo rinchiuderli in contenitori per il divertimento. Ci deve essere anche quello, ma noi li pensiamo come il protagonisti del nostro presente e parte attiva della vita culturale cittadina”. E, sulla sanità: “Vorrei fare un sondaggio per vedere il grado di soddisfazione dei pazienti del San Luca: abbiamo incrementato il numero dei medici che ci lavorano e potenziato alcuni reparti, come la chirurgia. Abbiamo anche lavorato sulle cure di secondo livello: ci avviamo ad avere un distretto socio-sanitario anche nella parte sud della città. Interverremo di più anche sul sociale, a tutto tondo: è un punto doloroso, perché le risorse scarseggiano”.
Ma è sui risultati conseguiti che Tambellini puntualizza con forza: “Un giorno – dice – mi piacerebbe leggere una bella inchiesta giornalistica che metta in luce dove avremmo sbagliato in questi 5 anni. Forse sul teatro del Giglio, che abbiamo riportato in pareggio di bilancio? Oppure sul pagamento delle fatture? Quando arrivammo erano a 15 mesi, adesso a 2. O, ancora, sul fatto che abbiamo tolto 20 milioni di euro di crediti non esigibili dal bilancio e svalutazioni per 9 milioni di euro dalle società partecipate? Chi promette meno tasse ed un aumento di spesa e servizi è folle: serve la giusta proporzione, perché c’è un bilancio che deve tornare. Non dovessi farcela io, mi divertirò non poco a vedere come se la cava chi promette tutto questo. Noi siamo diversi: promettiamo quello che possiamo ed abbiamo un’idea di città solidale, che non esclude il prossimo in forza della sua esclusività”.

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