L’architetto Luciani al sindaco: “Avanti nella tutela e valorizzazione del patrimonio di Lucca”

E’ necessario “andare avanti” conservando e custodendo quell’antico spirito lucchese che ha consentito la conservazione delle Mura e la loro valorizzazione, completata in tempi recentissimi, proseguendo su un tracciato di tutela del patrimonio che non può essere abbandonato. E’ questo l’appello che l’architetto Luciano Luciani fa al sindaco Alessandro Tambellini, appena rieletto, con una lettera aperta che di seguito riportiamo integralmente.

“Caro Sindaco – scrive Luciani -, tutti sanno che Lucca è una città più avanti nella media nazionale ed europea. I cittadini di Lucca, in anni non così lontani, impedirono che le mura fossero demolite, più di recente hanno, senza polemiche e senza lacerazioni, accettato che esse, in attuazione di un antico illuministico disegno della principessa Elisa Baciocchi, divenissero un grande parco per lo svago delle genti: una pubblica reggia. Ugualmente hanno voluto che Piazza Napoleone, ridotta ad uno squallido parcheggio tornasse ad essere il centro pulsante della città, per ospitare eventi e manifestazioni, che il palazzo pubblico poi ducale tornasse al suo splendore e potesse ospitare attività adeguate al proprio rango, ultimo il G7. Il complesso di San Francesco, devalorizzato a caserma, è stato restituito a nuove funzioni di alti studi ma ad un tempo, per espresso volere del Consiglio Comunale e della Soprintendenza i cortili sono spazi pubblici e liberamente fruibili, costituendo un pacato filtro fra il denso abitato dei borghi ed il nuovo “parco degli osservanti”, ampio quanto unico parco urbano attrezzato nel pur vastissimo complesso delle mura, destinato ai giochi dell’infanzia ed alle attività connesse. L’antico convento di S. Frediano dei padri Canonici Lateranensi, poi universitas lucchese infine Real-Collegio – prosegue – è stato anch’esso riscattato e restituite ad attività degne della sua importanza, così come il limitrofo convento di Sant’Agostino che da pochi mesi accoglie il prestigioso liceo musicale della città, ed il convento di San Micheletto che accoglie la biblioteca e la fondazione Carlo Lodovico Ragghianti, con l’adiacente orto botanico ricollegato alle mura con il recupero della casermetta. Con gli ultimi interventi posti all’interno di un accordo quadro nazionale e finanziati principalmente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ma anche da Regione, Ministero dei beni culturali e Comune, il complesso mura è finalmente fruibile e godibile in ogni sua parte, passeggiata, sortite, baluardi, casermette, spalti ecc.. La stessa circonvallazione, con recenti provvedimenti è stata riconosciuta come ultimo esito della realizzazione della cinta e posta sotto tutela diretta, per essere riportata ad usi consoni, con la graduale eliminazione dell’improprio uso camionabile. Il consiglio comunale ha fatto proprio il masterplan della ex manifattura per restituire il luogo al lavoro ed alla cultura, collegando questo grande complesso alle mura ed alla città. L’Unesco nel riconosce il valore dei propri siti, associa alla bellezza la virtù: una serie di comportamenti e azioni di governo che nell’interesse universale restituiscono ai cittadini la libera fruizione dei beni culturali. Questo a Lucca avviene da tempo. Ogni cittadino deve infatti essere messo in condizione di potersi interrelate con opere d’arte e monumenti in funzione dell’indefettibile proprio diritto soggettivo alla fruizione di tali beni. Di fronte a questo principio, altre pur utili argomentazioni soccombono. Con la civiltà che li contraddistingue, i cittadini di Lucca hanno sin qui attuato tale universale direttiva restituendo valori e portando a soluzione le altre problematiche. La città non poco si è sin qui avvantaggiata delle positive ricadute di questa impostazione, sia in termini di godibilità che in termini economici. Gentile signor sindaco di Lucca, non disperda, per favore, tutto questo patrimonio, accumulato in anni di attenzioni, del quale i lucchesi, ma anche gli italiani in generale, sono orgogliosi. Andiamo avanti, la preghiamo, non torniamo indietro, non facciamo di Lucca un qualunque paesone caotico”.

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