Caso Remaschi, Rossi valuta: farò scelta responsabile

Il caso Remaschi non riguarda soltanto Lucca, ma anche la giunta regionale. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, non ci gira intorno. E ammette di essere in fase di “riflessione” sul da farsi. Ovvero sta decidendo se confermare o dimissionare l’assessore regionale all’agricoltura, dopo che è stata diffusa la telefonata all’ex candidato sindaco di Lucca, Remo Santini, con la quale Remaschi gli manifestava la volontà di sostenerlo.

Un boomerang che potrebbe avere effetti importanti in Regione. Rossi, tuttavia, va cauto. E si prende ancora qualche giorno per scegliere. “Non ho preso nessuna decisione, aspetto ancora un po’, rifletterò, mi confronterò. Ho visto – ha spiegato ai giornalisti che lo incalzavano sulla questione – che per ora è stata una vicenda tenuta volutamente confinata nel lucchese ma è chiaro che è una vicenda che riguarda anche la Giunta regionale”.
“Parlerò con tutti – ha risposto Rossi a chi gli chiedevano se si confronterà con lo stesso Remaschi e con il Pd -, ed è una decisione della quale mi assumerò la responsabilità”.
Per il Pd, per primo, una fase di approfondimento sul caso è ritenuta necessaria. “La vicenda della telefonata rubata a Marco Remaschi ci ha tenuto in tensione per alcuni giorni – spiega il capogruppo Pd in consiglio regionale Leonardo Marras, in un post su Facebook -. È stata davvero una vicenda seria che non poteva essere derubricata con minimizzazioni superficiali o gettata alle ortiche con la forca senza il confronto e l’approfondimento. Per fortuna, non è andata come volevano raccontarcela”.
“La direzione lucchese ieri sera ha affrontato l’argomento – aggiunge – e nessuno ha dubitato della lealtà e della correttezza di Marco Remaschi per averlo visto all’opera in campagna elettorale e per quanto ha dato nella sua storia come militante e come uomo delle istituzioni. È giusto però che siano tutti gli iscritti del Pd di Lucca ad esprimersi e fa bene Remaschi a presentarsi a loro per quello che è e per ciò che rappresenta”. “Confesso che stentavo a credere che fosse possibile anche io – sottolinea ancora -. A più di uno ho detto: ‘mi cadrebbe un mito’, conoscendo e apprezzando Marco e avendo con lui condiviso ogni passaggio del suo mandato da assessore. I passaggi di ieri sono stati importanti, questo rincuora tutti e obbliga a rimettersi a lavoro più di prima”, conclude.

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