Sarti Magi: “Per movida si adotti il modello Amsterdam”

Un tavolo per risolvere le questioni della movida. Lo propone Michele Sarti Magi, già candidato con la lista Lucca, avanti tutta!
“La mia proposta – dice – rimane sempre quella di Amsterdam, ovvero mettere tutte le parti ad un tavolo (giovani e sacerdoti del silenzio) e fare, sulla movida, come ha fatto il sindaco di Amsterdam: liberalizzare l’apertura dei locali ma istituendo un servizio di “controllori”. Il sindaco di Amsterdam ha semplicemente rovesciato il tavolo e dopo una serie di riunioni con i gestori dei locali e le associazioni dei residenti ha tirato fuori la sua soluzione. L’orario di apertura dei locali, specie nei quartieri più periferici, è stato liberalizzato: dunque nessun divieto. In compenso, nel centro, sono entrate in azione dei gruppi di assistenti, pagati in parte dai gestori e in parte dal Comune, controllati da rappresentanti del Comune, che fuori dai locali spiegano come comportarsi per non disturbare gli abitanti della zona. Con questo semplicissimo accordo tra l’altro, i giovani restano nei locali e non si riversano tutti contemporaneamente nelle strade alimentando il caos che i sacerdoti della notte denunciano”.

“Finora l’esperimento ha funzionato – conclude Sarti Magi – i gestori hanno visto aumentare gli incassi, mentre sono diminuite le proteste dei cittadini contro la movida e le multe salate e assurde. Aggiungo che Il modello di Amsterdam è diventato un riferimento per altri sindaci europei. Ecco, questa è la mia proposta. Un modo per trovare un punto d’incontro con i comitati della città silenziosa. Comunque noi, come una grande fetta della città, vogliamo una revisione dell’ordinanza e minori limiti soprattutto durante il fine settimana. Per la sicurezza aumento dei vigili e se non ci sono i soldi, i soldi si trovano, chiedete al consigliere Buchignani, a Chiari e ai dirigenti comunali. Come dico sempre io, e com’è realmente, i soldi ci sono ma vengono sprecati.
Per concludere, il mio obiettivo è quello di presentare una proposta concreta. Ai commercianti, presumo, farebbe molto più piacere che i giovani non fossero obbligati a migrare in Versilia o in Garfagnana per divertirsi, ma potessero rimanere sul territorio comunale”.

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