Del Chiaro: “Hub da ripensare, emergenza è globale”

“L’accoglienza a Lucca? Il modello dell’Hub delle Tagliate va superato, ma stiamo gestendo un’emergenza epocale”. Le parole di Lucia Del Chiaro, (assessore con delega al sociale, alle politiche della casa e a quelle giovanili, alle vecchie e nuove povertà e alla cooperazione internazionale), raggiunta oggi da Luccaindiretta, si collocano nel solco tracciato, qualche giorno fa, dal sindaco Tambellini. “Anzitutto – dichiara – dobbiamo dire che alla Croce rossa va un grazie enorme. Si sono resi disponibili per una situazione molto complessa, lavorando magnificamente. Poi è chiaro che il modello Hub va ripensato, prima di tutto per chi ci vive. Per questo motivo, siamo al lavoro con la prefettura per individuare soluzioni che deflazionino il carico di migranti che risiedono lì”. Del Chiaro, tuttavia, intende riportare il focus sulla grandezza del tema: “Parliamo di una questione di geopolitica mondiale – continua – ed oggi nessuno può dire ‘no’ all’accoglienza. Tutti siamo stati migranti, prima o dopo: io stessa ho fatto questa esperienza, seppur da privilegiata. Queste, invece, sono persone che hanno vissuto il dramma della guerra, hanno visto la morte negli occhi, si sono confrontati con le asperità del deserto. L’accoglienza è il faro conduttore della nostra azione politica: certo, l’attuale turnover, a Lucca, è troppo grande per una struttura che era stata concepita per l’emergenza. Vogliamo tornare nelle soglie stabilite dalla legge, ma non chiudiamo le porte a chi ha bisogno”.

Poi il discorso si sposta sulla delega al sociale: Del Chiaro torna sulle priorità già individuate da Sinistra con Tambellini prima e nel recente summit di San Cerbone poi. “Attenzione ai quartieri, periferie, nuove povertà – argomenta l’assessore – vogliamo trovare il modo per ripartire da lì. Non è certo un rincorrere Casapound. Ci sono questioni e problemi reali: ho iniziato a ricevere persone in questi primi 20 giorni e vedo sempre più che la gente ha bisogno di essere ascoltata. Ci sono molti drammi in corso: il lavoro perso prima della pensione, i figli che non lo trovano, la difficoltà di pagare un affitto. Vogliamo ricucire i rapporti con queste persone, perché c’è un reale bisogno di questo”.

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