Poliziotto rapina con la pistola la Conad: arrestato foto

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di Roberto Salotti
Simone fuma nervoso una sigaretta. Sul piazzale della Conad di Sant’Alessio si è fatto buio, ma è come se intravedesse ancora l’ombra di quell’uomo con una calzamaglia calata sul volto e coperto da un cappuccio verde che fugge in via di Sant’Alessio, dopo aver minacciato lui e il collega che gli sedeva accanto con una pistola, caricata con un colpo in canna. Quella stessa arma che coraggiosamente è riuscito a togliere al bandito, che poi si è scoperto essere un poliziotto in servizio alla questiura di Pisa, grazie anche all’intervento di un giovane senegalese che era davanti al supermercato e che, compreso quello che stava accadendo, non ha esitato e si è messo anche lui a inseguire il rapinatore. Una corsa che si è conclusa con l’arresto del malvivente, grazie al pronto intervento della polizia che ha condotto il rapinatore in questura in stato di arresto.

Il rapinatore è un capo assistente della questura di Pisa di 49 anni. Lo si è scoperto perché i poliziotti hanno trovato il tesserino del collega in tasca quando lo hanno perquisito. Non aveva mai dato motivo di sospetti ed è esclusso che abbia agito con dei complici. Il questore di Pisa, intanto, ha comunque attivano le procedure disciplinari, fra cui la sospensione. L’uomo ha anche agito con la pistola d’ordinanza.
Non sembrava, però, un vero professionista di questo tipo di azioni, sostengono i dipendenti che sono riusciti a braccarlo. Simone è tra questi. Ma insieme a lui c’era anche l’altro cassiere e poi Stefano Tolaini, un altro commesso che con grande coraggio è corso in aiuto dei colleghi. “Ho creduto che l’arma che il bandito puntava contro di loro fosse un giocattolo – racconta subito dopo la rapina -, ho provato perfino a dire al malvivente di lasciare perdere, poi quando ci siamo resi conto che si allontanava a piedi lo abbiamo inseguito”.
La rapina. Sono stati minuti di vero terrore, poco prima dell’orario di chiusura del supermercato. Sono circa le 19,50 quando il malvivente, di grossa stazza, entra alla Conad. Va dritto alle casse, percorrendo circa due metri dall’ingresso con il braccio teso e la pistola in mano. “Se state buoni non vi succede niente”, ha detto ai due cassieri, rivolgendosi anche ai 5 clienti che erano alle casse. Dal reparto frutta e verdura, Stefano, il collega dei cassieri, vede tutta la scena: avvicinandosi osserva il malvivente aprire uno zaino verde e costringere i cassieri a versare il denaro. In tutto 3.990 euro. Ottenuti i soldi, il rapinatore si allontana velocemente. Ai tre dipendenti che si ritrovano all’ingresso non serve molto tempo per decidere di intervenire. Agiscono d’istinto e inseguono il ladro. Gli corrono dietro. E a loro si aggiunge anche il giovane senegalese che è il più veloce e riesce a raggiungerlo, ormai ben oltre il ristorante Tambellini. Nel frattempo anche un uomo in bicicletta che si trova a passare da quel punto si mette alle calcagna del malvivente, ma viene gettato a terra. Sarà condotto più tardi in ambulanza al pronto soccorso del San Luca per lievi escoriazioni riportate nella caduta. Nel frattempo però la polizia è già arrivata. Gli uomini della squadra volanti, diretti dal vice questore Leonardo Leone, fermano il malvivente, che nel frattempo aveva anche gli altri addosso e lo conducono in questura, in stato di arresto. Nel frattempo anche il denaro viene tutto recuperato e riconsegnato alla direzione.
Il racconto choc. I dipendenti sono tutti sotto choc, ma ora possono dirsi sollevati. “E’ stato un attimo, ce lo siamo trovati dentro il supermercato con la pistola puntata contro. Abbiamo consegnato i soldi ma poi lo abbiamo inseguito, ci siamo resi conto che doveva essere uno sprovveduto dal suo modo di fare”. “Io ho creduto immediatamente che la pistola fosse un giocattolo – racconta Stefano -, per questo motivo non ho esitato. Soltanto dopo la polizia ha scoperto non solo che l’arma era vera ma che aveva anche un colpo in canna”. Usciti sul piazzale, i dipendenti hanno visto che il bandito correva via a piedi verso Monte San Quirico. Si sono messi a seguirlo e lo hanno raggiunto solo dopo qualche centinaio di metri, mentre stava arrivando la polizia che lo ha bloccato. Durante la fuga il malvivente è finito addosso ad un passante in bicicletta che ha cercato di fermarlo, poi è stato scaraventato a terra. Fortunatamente senza gravi conseguenze.
Le indagini. Nel frattempo al supermercato gli altri dipendenti, in tutto sette più il direttore sono in agitazione. Poco dopo vedono tornare i colleghi che si erano messi all’inseguimento del malvivente, accompagnati da un’altra volante della polizia, con il malloppo sottratto al rapinatore. E tirano tutti un sospiro di sollievo. Il proprietario Pier Luigi Tambellini arriva in quel momento. Era in ospedale a far visita ad un parente. Quando arriva confessa: “E’ la prima volta che da noi succedono cose del genere. Lavoro qui da tanti anni: avrei dovuto trovarmi anche io qua dentro, ma stasera ho smontato prima. E’ stato solo un caso che non fossi presente. E’ comunque ammirevole il coraggio di questi colleghi”. E’ Tambellini a mostrare poi agli investigatori i video del sistema di sorveglianza che hanno ripreso la rapina, in tutte le sue fasi. Ma quelle immagini hanno solo costituito una conferma al racconto dei dipendenti, passato e ripassato in ogni dettaglio dagli inquirenti. Restano comunque ancora alcuni aspetti da chiarire. Ad esempio se il rapinatore sia stato o meno aiutato da qualcuno. Non è infatti possibile escludere che possa aver agito con la complicità di un palo che vista la mal parata possa aver deciso di abbandonare il suo compare. Ma al momento si tratta soltanto di ipotesi, visto che i dipendenti non hanno notato nulla che possa dimostrarle e nelle telecamere si vede soltanto il bandito allontanarsi da solo nella semi oscurità del parcheggio.
FOTO – Le indagini della polizia subito dopo la rapina

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