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Ungulati, gli ultrasuoni funzionano per fermare l’invasione

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Oggi (30 ottobre) a Firenze la presentazione del bilancio del progetto Ultrarep finanziato dalla Regione Toscana. Bilancio positivo per il primo anno di applicazione del progetto Ultrasound Animal Repeller, un sistema innovativo per difendere le coltivazioni da cinghiali e caprioli basato su dissuasori acustici progettati per l’allontanamento degli ungulati selvatici, sistemati accanto ai campi coltivati e alimentati da pannelli fotovoltaici.

Il bilancio è stato presentato oggi all’Accademia dei Georgofili a Firenze, in occasione del convegno organizzato per discutere sui risultati della prima applicazione fatta nel corso dell’ultimo anno nel territorio del castello di Brolio (la Barone Ricasoli Spa è capofila del progetto) e le altre prove condotte al Parco di San Rossore, sotto la guida del consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni. Conclusa la prima fase sperimentale ora il gruppo di lavoro ha delineato un piano strategico che consentirà di introdurre la tecnologia ad ultrasuoni su scala interaziendale: i dispositivi sono collocati sul territorio, nei campi di più aziende agricole, in modo che, grazie ai segnali emessi, gli animali siano indotti ad allontanarsi seguendo corridoi ecologici, percorsi obbligati in direzione di aree boschive o parchi naturali, così da evitare che possano semplicemente spostarsi nella vigna del vicino (magari sprovvisto di protezioni). Una volta delineato il piano strategico verrà candidato a un bando regionale (Sottomisura 16.2 del PSR della Regione Toscana) per ottenere lo stanziamento necessario a finanziare le attività dimostrative. Il progetto Ultrarep è uno dei 20 progetti finanziati con fondi Feasr dalla Regione Toscana (nell’ambito del bando Sottomisura 16.1 del Programma di sviluppo rurale Sostegno alla costituzione dei Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione). Tra i partner del progetto che riunisce aziende, consorzi (Chianti classico, Unione viticoltori di Panzano in Chianti), università ed enti pubblici (Unione dei comuni montani del casentino, Parco nazionale delle foreste casentinesi) c’è anche Erata (ente di consulenza di confagricoltura toscana). Confagricoltura ha coordinato e gestito i lavori di progettazione di Ultrarep grazie al supporto della società Pria (Progetti di ricerca e innovazione in agricoltura). “Il sistema Ultrarep si conferma un valido alleato nella lotta agli ungulati – commenta Marco Mentessi, direttore di Confagricoltura Toscana – anche se, è bene ribadirlo con forza, non si tratta della soluzione se non viene accompagnato da sistemi tradizionali come la caccia previsti da leggi che devono però essere attuate e in grado di aiutare concretamente le aziende. L’utilizzo del sistema che sfrutta gli ultrasuoni non può essere infatti un’alternativa alla caccia, ma può essere un contributo concreto alla difesa del territorio, non solo delle coltivazioni, per riuscire a ridurre i danni causati da questi animali, con vantaggi dal punto di vista economico, ambientale e sociale”. “Il progetto – continua Mentessi – sta riscuotendo interesse in altre regioni d’Italia; possiamo considerarci gli apripista di un sistema innovativo ed efficace”. Foto e informazioni sui dispositivi a ultrasuoni si trovano sul sito dell’azienda che li produce www.natechescape.com

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