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Sospese dalla Regione per un anno le sanzioni per gli ambulanti non in regola con i contributi

Operatori del commercio ambulante, in vigore la nuova legge regionale. A presentarla è il consigliere regionale del Pd, Ardelio Pellegrinotti, che afferma: “È una legge .- dice – he viene incontro a chi sta vivendo forti difficoltà economiche quella che entra in vigore oggi, 9 aprile, con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, della quale sono stato proponente e primo firmatario. Una legge che non costa nulla ma che anzi è in grado di aiutare concretamente gli operatori del commercio su aree pubbliche, più comunemente definiti ambulanti. La situazione, in moltissimi casi, era divenuta soffocante: per legge infatti le sanzioni amministrative per i commercianti che non dimostrano di essere in regola con i versamenti dei contributi (Durc) comportano la sospensione prima e la revoca poi delle licenze. Il paradosso è evidente: come può riuscire a pagare i contributi chi è costretto a cessare la propria attività? Perché purtroppo molti operatori, impossibilitati a ottemperare questo pagamento nell’arco dei 180 giorni concessi per farlo, hanno dovuto arrendersi e chiudere i battenti. La legge che è entrata in vigore oggi sospende per un anno le sanzioni”. “Dodici mesi – prosegue Pellegrinotti – sono una grossa boccata d’ossigeno per questi lavoratori. Dodici mesi è il termine che l’assemblea regionale ha votato. La mia proposta tentava di estendere a ventiquattro mesi il provvedimento, così come è accaduto nella vicina Regione Liguria. Ha poi prevalso l’urgenza di portare a casa il risultato, purché fosse, e sui dodici mesi, nella seduta del 26 marzo del Consiglio regionale, è stata raggiunta un’intesa ampia e rapida. Tra un anno – bene precisarlo – gli ambulanti dovranno risultare in regola con i versamenti, anche arretrati. Non si tratta di una moratoria. Questa legge permette alle attività, quasi tutte a conduzione familiare, di risalire un po’ la china in un momento di conclamata crisi. La politica ha il dovere di pensare a delle misure che, senza danneggiare nessuno, diano maggiori possibilità di benessere e ritengo che la legge regionale 19/2014 vada inequivocabilmente in questa coraggiosa direzione”.

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