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Niente listini bloccati e collegi uninominali: ecco la proposta Ncd per la legge elettorale della Toscana

Il Gruppo regionale Ncd ha presentato oggi (31 luglio) al protocollo regionale due proposte di legge in vista della discussione in Commissione e dell’approvazione in aula della nuova legge elettorale toscana.
“La prima proposta – ha spiegato il presidente del gruppo Alberto Magnolfi in una conferenza stampa assieme al collega Roberto Benedetti, vicepresidente del Consiglio regionale – s’ispira e, in qualche modo, fa proprio l’assetto legislativo votato, a maggioranza, dal gruppo di lavoro guidato dalla consigliera Lastri. Tale proposta prevede l’attribuzione dei seggi secondo un sistema proporzionale su base circoscrizionale e s’incardina sui seguenti capisaldi: introduzione effettiva delle preferenze (si potranno esprimente due preferenze) senza listino bloccato (od altri sistemi di nomina dei consiglieri regionali); previsione di un doppio turno tra i due candidati presidente più votati nel caso in cui nessuno di essi abbia superato al primo turno la soglia del 45 per cento dei voti validi; una soglia unica di sbarramento al 3 per cento (sia per le liste coalizzate che per quelle non coalizzate); un premio di maggioranza nella misura massima del 10% da applicarsi in modo differenziato ovvero: fino al 55 per cento se i voti ottenuti dalla coalizione vincente si attestano tra il 45 per cento e il 50 per cento, fino al 60% se la coalizione vincente supera la soglia del 50 per cento dei voti validi.

“Questa nostra proposta – prosegue Magnolfi – si ripropone:  di dare un’adeguata rappresentanza a tutti i territori, di tutelare le minoranze (prevedendo che comunque ad esse spetti almeno il 40% dei seggi), il recupero del rapporto elettore-eletto con la reintroduzione autentica (e non fittizia) delle preferenze e una riduzione del numero delle sottoscrizioni necessarie per la presentazione delle liste”.
“La seconda proposta di legge del gruppo Ncd (presentata come ipotesi subordinata rispetto a quella ufficiale) – ha sottolineato Roberto Benedetti – si ripropone di incentrare il sistema elettorale sui collegi uninominali per garantire ad un tempo la governabilità, la rappresentanza territoriale e delle minoranze ed un rapporto diretto tra l’elettorato e l’eletto.
I capisaldi di questa innovativa proposta Ncd sono: l’istituzione dei collegi uninominali (per superare la diatriba preferenze-listino bloccato), la divisione del territorio regionale in 40 piccole circoscrizioni (con popolazione ricompresa tra i 60mila ed i 110mila abitanti), la previsione di una clausola di rappresentanza territoriale per la quale tutte le province saranno rappresentate nell’assemblea regionale (come descritti i collegi uninominali permetteranno l’elezione di 11 consiglieri a Firenze; 4 a Livorno, Arezzo, Lucca e Pisa; 3 a Pistoia, Prato e Siena; 2 a Grosseto e Massa-Carrara), l’individuazione di una soglia di garanzia per le minoranze corrispondente ad almeno il 35% dei seggi”.

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