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La Toscana ha la nuova legge elettorale, ma il Pd si spacca

Ripristino delle preferenze, con la possibilità di esprimere un doppio voto di genere, un minilistino facoltativo a livello regionale limitato a soli tre candidati, ballottaggio (primo esempio per le elezioni regionali) in caso che nessun candidato presidente di Regione non raggiunga il 40 per cento, premio di maggioranza e soglie di sbarramento differenziate. Questi i principali aspetti della nuova legge elettorale della Toscana, ribattezzata Toscanellum, frutto di un accordo tra Pd, Forza Italia e parte della maggioranza. Il nuovo sistema elettorale disegnerà la nuova assemblea regionale toscana che passerà dagli attuali 55 a 40 consiglieri.

La legge è stata approvata quasi all’alba dal Consiglio regionale dopo una estenuante maratona a causa delle migliaia di emendamenti (circa 8.700 quelli depositati e circa 7 mila quelli ritenuti ammissibili) presentati da Fratelli d’Italia come forma di ostruzionismo. Il resto dell’aula ha deciso di tenere la linea dura e proseguire la discussione senza cedimenti. E’ stato anche deciso di ricorrere a un super emendamento che ha permesso di sostituire e blindare il testo di un articolo sulle soglie di sbarramento, facendo decadere molti emendamenti
presentati da Fratelli d’Italia e da altre forze. La decisione ha suscitato numerose polemiche.
Otto consiglieri regionali Pd sui 24 del gruppo non hanno partecipato al voto con cui, all’alba di oggi, è stata approvata la nuova legge elettorale della Toscana. Il nuovo sistema elettorale, nato da un’intesa tra Pd, parte della maggioranza di centrosinistra che governa la Regione e Forza Italia, è stato approvato a maggioranza con il voto contrario di Ncd, Fdi, Rc-Ci, il capogruppo Udc Giuseppe Del Carlo, Gabriele Chiurli del Gruppo misto e Mauro Romanelli (Gruppo misto in quota Sel). Gli otto consiglieri Pd, presentatori di alcuni emendamenti che sono stati respinti, hanno optato per non partecipare al voto: i loro emendamenti riguardavano tra gli altri il cosiddetto listino regionale e le soglie di sbarramento. Favorevole invece il resto dei gruppi di maggioranza (Pd, Cd, Tcr, il socialista Pieraldo Ciucchi) oltre a Forza Italia, ai consiglieri di Più Toscana-Ncd e al consigliere Udc Marco Carraresi.

I commenti dalle forze politiche
“Da questa notte la Toscana ha una nuova legge elettorale, la terza in dieci anni. Delle due l’una: o chi le ha fatte ha compiuto ogni volta un pasticcio da correggere oppure tutte le volte la legge elettorale è stata confezionata come un abito su misura per le esigenze di questo o quel partito. Quello che è certo è che anche in questa occasione si è compiuto un grosso errore, licenziando una legge sbagliata su cui già pendono probabili ricorsi per incostituzionalità”. Lo afferma il coordinatore regionale toscano di Sinistra Ecologia Libertà Giuseppe Brogi. “Siamo stati sempre contrari sia al listino bloccato facoltativo che azzopperà le preferenze, sia alle alte soglie di sbarramento che, unite al premio di maggioranza, lasceranno migliaia di elettori senza rappresentanza – dice ancora Brogi – Una buona legge elettorale deve garantire allo stesso modo uguaglianza del voto degli elettori, rappresentanza del pluralismo, stabilità di governo. Il Toscanellum, nato dallo strano connubio tra PD e Forza Italia, tradisce almeno due di questi principi”. “Per tutte queste ragioni – prosegue – Sinistra Ecologia Libertà ha votato contro questa legge, trovando particolarmente grave la risolutezza con cui si è scelto di riscrivere le regole del gioco, ovvero della democrazia, contro il parere di più di un terzo dei consiglieri in nome delle intese nazionali”.
Questo il commento dei consiglieri Gambetta Vianna e Lazzeri di Più Toscana che hanno votato a favore: “Siamo consapevoli che una legge elettorale è un fatto importante, ma pur essendo legittimo non abbiamo condiviso le strategie ostruzionistiche adottate da alcuni. Non ci spaventa fare le 6 del mattino, ma avremmo preferito farle molte altre volte per parlare di provvedimenti a favore del lavoro e dell’economia toscana. Noi di Più Toscana abbiamo votato questa legge ritenendola sicuramente migliore della precedente. È frutto di un compromesso, ma aver superato gli steccati di maggioranza e opposizione è stato sicuramente un fatto positivo. Abbiamo quindi assunto una posizione diversa dal gruppo del Nuovo Centrodestra con cui siamo da tempo federati. All’indomani del voto sulla legge elettorale, sul Pit e su altri importanti atti ci rendiamo conto che non esiste più quel comun sentire che aveva fatto nascere il patto federativo tra il gruppo Più Toscana, presieduto da Antonio Gambetta Vianna, e il gruppo del Nuovo Centrodestra, presieduto da Alberto Magnolfi. Nel Centrodestra esiste un malessere e le posizioni assunte da Più Toscana e da Carraresi dell’Udc sono ulteriori conferme. Da parte nostra va un forte apprezzamento al lavoro svolto dagli uffici e dal personale del Consiglio regionale che in poche ore ha processato circa 8.850 atti. Abbiamo anche apprezzato il lavoro del vicepresidente Fedeli che ha guidato con equilibrio i lavori d’Aula durante il tour de force. Sono state per noi convincenti anche le argomentazioni del capogruppo Santini e del capogruppo Ferrucci, rispettivamente di Forza Italia e Pd. Ma soprattutto, e non possiamo nasconderlo, emerge da tempo una sempre crescente sintonia con il gruppo consiliare Toscana Civica Riformista col quale ci accomuna la volontà di valorizzare la presenza del civismo toscano nelle Istituzione. Infatti, in questa occasione sono stati da noi presentati atti congiunti”.
“La legge elettorale toscana approvata questa mattina dopo la lunga maratona in Aula presenta gravi profili di incostituzionalità. Siamo pronti a presentare ricorso in ogni sede deputata”. Non è finita la battaglia sul cosiddetto Toscanellum per il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta). “Attraverso emendamenti e subemendamenti – afferma Chiurli – è stata creata una corsia preferenziale per movimenti e partiti che sono già in Consiglio, che non dovranno neanche fare la fatica di raccogliere le firme per presentarsi alle prossime elezioni. Solo chi sta fuori dal Palazzo, cioè tutte le realtà politiche di minoranza o di nuova formazione, dovranno andare a cercarsi i sottoscrittori sul territorio, investendo notevoli risorse, umane ed economiche”. “Non si garantisce la parità di accesso alla competizione elettorale – continua il consigliere – violando i principi basilari della Costituzione e delle leggi nazionali. Ancora non è stato neanche chiarito se i consiglieri afferenti al Gruppo misto potranno usufruire o meno dello stesso trattamento riservato ai colleghi che fanno parte di un gruppo. In compenso si lascia la porta aperta alla formazione di gruppi dell’ultimo minuto, che avranno comunque condizioni agevolate: in questo caso il numero delle firme da raccogliere e autenticare si riduce a un terzo”. Ma non si tratta dell’unico aspetto di incostituzionalità della legge, secondo il consigliere Chiurli. “Resta ancora da sciogliere il nodo delle soglie di sbarramento differenziate – aggiunge – nonché quello dei listini bloccati. Anzi, in quest’ultimo caso il Consiglio ha creato un verso e proprio mostro legislativo: il listino c’è, ma i nomi dei candidati imposti dal partito non verranno neanche riportati sulla scheda elettorale. Insomma i cittadini non solo non possono scegliere chi votare, ma non possono nemmeno sapere chi ha scelto per loro il partito”. “Se il Collegio di Garanzia, che dovrebbe essere sollecitato da tre presidenti di gruppo nei prossimi giorni, non dovesse fare giustizia di tutte queste incongruenze – conclude Chiurli – siamo pronti a ricorrere al Tar e alla Corte Costituzionale”.
“Crediamo che Ferrucci abbia davvero poco da festeggiare: oltre un terzo del suo gruppo ha voltato le spalle alla nuova legge elettorale regionale e la maggioranza che sostiene Rossi si è liquefatta su quello che è l’atto “principe” di tutta la legislatura. E tutto ciò per ossequiare un accordo in cui FI vince tutto “il banco”. Per non piangere, talvolta si sorride!. Sarcastico e pungete il commento del Presidente del Gruppo regionale Ncd Alberto Magnolfi all’entusiasmo manifestato dal capogruppo Pd Ivan Ferrucci sull’approvazione della nuova legge elettorale toscana. “Dietro i festeggiamenti di facciata, si nasconde l’amara ed inconfessabile consapevolezza di aver gettato la Toscana in un’avventura inutile oltre che incomprensibile. Presto, ed il professor Cheli – autorevolissimo vicepresidente emerito della Corte Costituzionale- lo ha detto a chiare lettere, sarà evidente a tutti come la Toscana si appresti ad affrontare le prossime elezioni con una legge palesemente “incostituzionale”. “Come sempre non c’è limite al peggio. Si è voluto cambiare il porcellum in salsa toscana con l’ incostituzionellum. Un azzardo giuridico in cui il combinato disposto di listino regionale bloccato e facoltativo più voto di preferenza, divide i toscani in eletti di serie A (quelli candidati nel listino regionale eletti sicuramente e senza preferenze) ed eletti di serie B (quelli che lotteranno per le preferenze) ma anche, e soprattutto, in elettori di serie A (coloro per cui il voto di preferenza varrà davvero perché elettori di un partito che rinuncia al listino regionale) ed elettori di serie B (coloro per i quali le preferenze saranno una vera e propria presa in giro). Ma c’è di più. L’insensata forzatura istituzionale imposta dal PD riserverà sorprese amare anche in sede di applicazione. Si è imposto al Consiglio di lavorare per una notte intera intorno ad emendamenti di oscura interpretazione tecnico-giuridica. In più occasione, come sui criteri di assegnazione dei seggi, nessuno dei presentatori – compreso lo stesso Ferrucci – è stato in grado di spiegare ciò che il duo Pd-Fi proponeva all’aula. E non certo perché facesse a loro fatica”, ha concluso ironicamente Alberto Magnolfi.
“L’approvazione in consiglio regionale della nuova legge elettorale toscana è una grande soddisfazione e un risultato importante, complimenti ai miei ex colleghi con i quali avrei voluto concludere il percorso iniziato e condiviso insieme”. Così Nicola Danti, parlamentare europeo del Pd ed ex consigliere regionale, commenta l’approvazione della nuova legge elettorale toscana. “E’ un grande risultato – aggiunge Danti – e rappresenta l’obiettivo centrale, raggiunto, di questa legislatura. La legge garantisce il rapporto diretto tra cittadini ed eletti e la governabilità della Regione. La Toscana – conclude il parlamentare europeo del Pd – si dimostra regione capace di autoriformarsi e rispondere anche alle richieste dei cittadini che, giustamente, chiedevano una legge elettorale che li avvicinasse ai propri rappresentanti in consiglio regionale. Missione compiuta”.
Un commento anche dal senatore Andrea Marcucci: “La Toscana ha finalmente superato il Porcellum, il sistema elettorale che aveva anticipato ed ispirato quello nazionale. La legge votata dal consiglio regionale stanotte restituisce ai cittadini il diritto di scelta, dal doppio turno alle preferenze. Come avvenne nel 2005, mi auguro che il sistema toscano serva ad una rapida approvazione all’Italicum. E’ da sottolineare che il nuovo sistema è stato sottoscritto anche dalla principale forza politica di opposizione, Forza Italia. Sulle regole del gioco, serve il consenso più ampio possibile”.

 

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