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Il presidente della regione Rossi sulla politica Ue di coesione: risorse e regole adeguate

“La politica di coesione nella precedente programmazione 2007-2013 ha prodotto più di 120mila start-up e supportato 400mila piccole e medie imprese, ha creato quasi 95mila progetti di ricerca e più di 30mila progetti di cooperazione tra imprese, generando ben 41mila e 600 posti di lavoro a tempo indeterminato.  5mila sono stati invece i chilometri di strade costruite e 2mila e 400 quelli delle nuove linee ferroviarie”. Così il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, ha accolto le conclusioni del Consiglio affari generali dedicato alla coesione che si è tenuto il 25 aprile a Lussemburgo.

Il testo pone le basi per una discussione sul futuro della politica di coesione in Europa in un momento in cui sono molti gli stati membri che vorrebbero ridurre al minimo gli aiuti alle regioni e alla vigilia di due appuntamenti importanti previsti per il mese di giugno; ovvero il Consiglio informale sulla coesione previsto a Malta l’8 ed il Forum sulla coesione previsto a Bruxelles il 26 e il 27. 
Ad entrambi gli appuntamenti, Enrico Rossi parteciperà nella sua veste di vice presidente della Conferenza delle regioni periferiche marittime (Crpm). 
Ma il post 2020 ha spinto anche le regioni italiane a mobilitarsi: in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome hanno approvato un documento politico in cui si chiede “una dotazione finanziaria all’altezza” ed “il mantenimento del carattere universalistico della politica regionale”, ovvero una politica rivolta a tutte le regioni e non solo a quelle in ritardo di sviluppo.
“Nel documento abbiamo voluto sottolineare – ha affermato Enrico Rossi – il rafforzamento delle responsabilità di gestione in seno alle regioni, l’opportunità di armonizzare le regole dei diversi fondi, anche alla luce di una sburocratizzazione sempre più necessaria, ed una maggiore attenzione alle sfide sociali.”
Il testo delle regioni italiane ha ripreso, tra l’altro, molti spunti del contributo presentato dal presidente Enrico Rossi al Commissario per la politica regionale, Corina Crețu, a dicembre scorso, in occasione della sua visita a Firenze.
“Ora – ha concluso il presidente della regione Toscana – aspettiamo che il governo italiano, senza indugi, presenti una posizione sul post 2020 o faccia sua la nostra. E’ importante arrivare a Bruxelles agli appuntamenti di giugno con una posizione compatta visto che questa è una partita che non si può perdere. L’Italia è il secondo beneficiari della politica regionale, l’unica politica di investimento veramente europea e l’unica politica così vicina ai cittadini”.

 

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