Depressione, la società medico chirurgica lucchese aderisce alla giornata

Domani (7 aprile) si celebra la giornata mondiale della depressione e la Società Medico Chirurgica Lucchese, con il suo consigliere Enrico Marchi, psichiatra e psicoterapeuta, interviene sul tema spiegando gli obiettivi della campagna.

“La depressione – spiega Marchi – è una malattia caratterizzata da dolore psichico persistente e da una perdita di interesse nelle attività che normalmente ci danno piacere, accompagnato da un’incapacità a svolgere le attività quotidiane, per almeno due settimane, a volte con devastanti conseguenze per i rapporti con la famiglia e gli amici e per la possibilità di guadagnarsi da vivere. Inoltre, le persone affette da depressione normalmente hanno più di uno dei seguenti sintomi: perdita di energia, cambiamento nell’appetito, disturbi del ritmo sonno-veglia (insonnia, iposonnia o ipersonnia), ansia persistente, ridotta concentrazione, indecisione, irrequietezza, senso di inutilità, senso di colpa o di disperazione, ipocondria, pensieri di autolesionismo o suicidio. La depressione colpisce persone di tutte le età, di tutti i ceti sociali, in tutti i paesi. Nel peggiore dei casi, la depressione può portare al suicidio, oggi la seconda causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. L’obiettivo generale di questa campagna del Who è che sempre più persone con depressione, in tutti i paesi, possano cercare ed ottenere aiuto. Più in particolare, la campagna persegue i seguenti obiettivi: informare meglio il pubblico circa la depressione, le sue cause e le sue possibili conseguenze, compreso il suicidio, e dare indicazioni sugli interventi che possono essere disponibili per la prevenzione e il trattamento; motivare familiari, amici e colleghi di persone che vivono con la depressione e che sono in grado di fornire loro un qualche supporto”.
Lo slogan della campagna è: Depressione…parliamone!. Al centro della campagna della Who c’è l’importanza di parlare di depressione, intendendo la divulgazione come una componente essenziale del recupero. Lo stigma che circonda la malattia mentale, tra cui la depressione, rimane un ostacolo per le persone in cerca di aiuto in tutto il mondo. Parlare di depressione, sia con un familiare, un amico o un professionista medico, in gruppi più grandi, ad esempio nelle scuole, nei luoghi di lavoro, così come attraverso le notizie dei media, blog o social media, aiuta a rompere questo stigma, e in ultima analisi, porta più persone a cercare un rimedio al loro stato. La depressione può colpire chiunque. Quindi questa campagna è per tutti, qualunque sia l’età, il sesso o lo stato sociale. Presso l’organizzazione mondiale della sanità (Who), è stato scelto di prestare particolare attenzione ai tre gruppi che sono proporzionalmente più colpiti: adolescenti e giovani adulti, donne in età fertile (in particolare dopo il parto), e gli adulti più anziani (oltre 60 anni).
“La depressione – aggiunge Marchi – può essere efficacemente prevenuta e curata. Parlare con persone di fiducia può essere un primo passo verso il recupero dalla depressione. Il trattamento prevede solitamente terapie psicologiche e terapie psicofarmacologiche attraverso la prescrizione di farmaci antidepressivi. La combinazione di questi interventi dà risultati migliori e più duraturi, come riportato dalla ricerca mondiale nel settore. Oggi si associano anche trattamenti integrati legati allo stile di vita (attività fisica, stile nutrizionale ecc) e supporto ai care-giver. I servizi pubblici di Salute Mentale sono adeguati a dare risposte valide in tempi sufficientemente brevi”.

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