Lucchese, stop alla cessione. Bini medita di lasciare foto

“Non sapevamo nel modo più assoluto che dietro agli avvocati pisani ci fosse l’imprenditore Pietro Belardelli”. E’ un Carlo Bini amareggiato e pronto a mollare il timone, quello che si presenta in conferenza stampa per fornire la sua versione dei fatti. Con lui, ecco il socio Moreno Micheloni, Giuseppe Bini e il ds Antonio Obbedio. Nelle retrovie, senza rilasciare dichiarazioni, anche Arnaldo Moriconi.

Tutti in coro, i componenti del club rossonero compongono la stessa versione, aggiungendo particolari importanti. Come il fatto, ad esempio, che quello con gli avvocati pisani non fosse un vero e proprio contratto preliminare ma, piuttosto, un compromesso. “Gli avvocati – commenta Carlo Bini – hanno dimostrato sensibilità e per questo li ringrazio. Quando hanno appreso che dietro c’era il nome di Belardelli, si sono resi disponibili ad annullare tutto”. Ed è proprio qui che si insinua una polemica, rispedita con veemenza al mittente da Bini. Perché, stando così le cose, i soci lucchesi hanno firmato un documento vincolante senza sapere chi ci fosse dietro ai due avvocati. Se non fossero stati proprio questi ultimi a fare un passo indietro, di loro iniziativa, il club avrebbe dovuto pagare una penale per liberarsi dall’accordo. “Non è vero – si difende Bini – che abbiamo messo la società nelle mani di gente sconosciuta o poco affidabile. Avevamo chiesto espressamente agli avvocati se dietro ci fosse Belardelli e loro, con testimoni, ci hanno detto di no. La penale? L’avremmo pagata”. Quindi, come dichiara l’altro Bini, Giuseppe, “Belardelli avrebbe agito sotto traccia, all’oscuro di tutti, cercando in questo modo di fregarci”.
I due avvocati pisani, anzi, si sono detti disponibili ad intavolare una nuova trattativa partendo da zero, con la garanzia che Belardelli sia escluso dall’affare.
Nel frattempo, però, sono piovute tante e tali critiche, rispetto all’operato della società, da indurre l’amministratore unico a pensare ad una clamorosa uscita di scena: “Valuterò insieme ai pochi amici che mi sono rimasti – commenta amaro – perché ho 74 anni e non so se posso reggere ancora un’atmosfera del genere. In tutto questo, la Lucchese continua ad avere i problemi di una settimana fa, che sono tantissimi. A partire dallo stadio: non sappiamo ancora se contro il Siena potremo giocare al Porta Elisa. Anche io non so se verrò o se guarderò la partita da casa. Gli imprenditori lucchesi trovati dal Comune? Ora hanno tutto quello che gli serve per studiare il club ai raggi X (commenta, riferendosi alla mancanza di documenti utili citata dall’assessore Marchini in settimana, ndr). Chi sono? Se facciamo nomi ce li bruciamo. Spero che l’incontro si faccia in settimana e che la Lucca che conta ci dia veramente una mano, per traghettarci fuori da questa situazione di sofferenza. Fatemi ringraziare anche il presidente della Lega, Gravina, per come si è esposto per noi: quello che ha scritto e la telefonata che mi ha fatto sono segnali importanti. Il mister e il ds? Restano dove sono ed i giocatori devono stare tranquilli”.
Micheloni, dal canto suo, afferma che “l’amministrazione si sta impegnando sotto traccia dall’estate. In questa settimana qualcosa di più sapremo. E’ stata annullata una trattativa che non aveva ragione di essere e che non poteva portare niente di buono per la nostra squadra. I tifosi e la gente lo hanno manifestato in ogni modo ed in gran numero. Quando ci toccano la Pantera si forma un muro invalicabile. Auspichiamo, adesso, che le trattative con il Comune abbiano un lieto fine”.
In chiusura, arrivano anche le precisazioni di Obbedio: “C’è stata la dimostrazione – afferma – da parte dei soci, di voler tutelare la Lucchese. E’ diritto di chi è proprietario guardarsi intorno, con il dovere morale di sapere a chi si vende. Ringrazio a nome di tutta la squadra, per come si è risolta la trattativa. Grazie anche al presidente Gravina, per come si è esposto in prima persona: un fatto mai successo. Ci tengo inoltre a precisare che io non sono mai stato congelato nei miei poteri: anche lunedì ero a Bergamo per intavolare alcune situazioni. Spero che Carlo Bini venga allo stadio, contro il Siena. Sarebbe una grossa perdita per questa società, per quanto si è esposto moralmente e fisicamente. Spero che ora si avvicini la parte sana di Lucca. Moriconi e gli altri sono disponibili a guardarsi intorno e sarebbe un peccato buttare via un anno e mezzo di lavoro, durante il quale hanno risanato più di un milione di euro”.
Nel pomeriggio, sulla questione stadio interviene l’amministrazione comunale: “In merito alle opere richieste – si legge nella nota –  allo spogliatoio ospiti dello Stadio Porta Elisa, l’amministrazione comunale precisa che tali lavori ricadono fra quelli di ordinaria manutenzione, come già puntualmente spiegato tramite una comunicazione formale pochi giorni fa. Pertanto sono a totale carico del concessionario della struttura come specificato nella convenzione”.

Paolo Lazzari

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