M5S Viareggio: “In città accoglienza sì, ma con buon senso”

Accoglienza sì ma con buon senso. La pensa così il Movimento Cinque Stelle Viareggio: “Accogliere va bene – è il commento dopo l’idea di installare un minihub a Viareggio per l’accoglienza migranti – ma attraverso il buon senso, il rispetto delle regole e compatibilmente con i mezzi a disposizione. Il M5S non è contrario all’accoglienza e all’integrazione dei rifugiati purché all’interno di una corretta e ben regolamentata gestione del fenomeno”.

“Rileviamo però che a Viareggio – dicono i pentastellati – si pensa più a far arrivare i migranti piuttosto che a gestire in modo adeguato questo flusso di persone, senza poi tener conto delle numerose famiglie italiane, che vivono in condizioni indescrivibili. Non esiste infatti un censimento sul numero dei cittadini stranieri, dove abitano, quali documenti posseggono e se sono in condizioni di auto-sostentamento, si ha la netta impressione che ci sia una massiccia presenza di clandestini che vivono in totale anarchia. Ribadiamo dunque l’urgenza di fare chiarezza sull’attuale stato di cose prima di procedere all’arrivo di nuovi migranti e sperimentare inedite formule di accoglienza facendo gravare il peso sulle spalle di cittadini stanchi di sopportare un malessere ormai generalizzato che istiga alla guerra tra i poveri. Pertanto si chiede di verificare il numero dei migranti che abitano in città, di contrastare tutte le forme di abusivismo e di microcriminalità esistenti, di rafforzare vigilanza e controlli, richiedendo un aumento delle forze di pubblica sicurezza sul territorio, procedendo anche all’assegnazione degli alloggi popolari, verificando la reale sussistenza dei requisiti di legge”.
“Massima attenzione – conclude la nota – anche nell’affidamento degli appalti legati all’accoglienza per una totale trasparenza del flusso dei finanziamenti per attuare una “vera” politica di integrazione e di accoglienza che non sia solo un business che va ad arricchire il portafoglio di chi lucra senza scrupoli sulla pelle dei più deboli, una politica che sia rispettosa dei migranti ma anche dei cittadini che vivono al loro fianco, il riferimento é ai ceti più deboli, donne e minori che si sentono minacciati nell’insicurezza generale, abbandonati completamente dopo la campagna elettorale da quelle istituzioni che avrebbero dovuto rappresentarli”.

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