Mungai: le scritte contro di me opera di teste calde

Il sindaco di Massarosa denuncia le “teste calde”, quei “pochi” che “travisando la realtà e confondendo volutamente un gravissimo fatto sicuramente da condannare con i richiedenti asilo” hanno portato in paese la tensione alle stelle. E proprio sul tema dei migranti. Franco Mungai è pronto a guardare oltre, perché i problemi in Comune non mancano. A cominciare dai conti del bilancio. Ma non si può prescindere, secondo il primo cittadino, da qualche punto fermo dopo le polemiche e gli attacchi feroci subiti negli ultimi giorni.

Sindaco, è cambiato qualcosa nell’atteggiamento dei massarosesi nei confronti degli immigrati?
“Gli immigrati non sono mai stati tollerati a Massarosa, in generale c’è sempre stata una certa avversione. Noi, tuttavia, abbiamo avuto una certa pressione da parte della Prefettura affinché accogliessimo quelli stabiliti. A Massarosa potrebbero essere ospitati fino a 82 richiedenti asili: ne abbiamo attualmente soltanto 32, e la prefettura continua a far pressione affinché vengano accolti anche i rimanente. Ma ho detto di no, perché non ci sono né le strutture né le condizioni per accoglierne tanti. Sarebbe meglio che la prefettura si rivolgesse anche ad altri, dato che non tutti i comuni hanno accolto i richiedenti asilo. Ci sono persone sicuramente che vengono dalla guerra, ma anche persone che cercano lavoro per altri motivi e da diversi luoghi d’origine, ma noi non possiamo permetterci di continuare a prendere persone, perché non c’è possibilità di lavoro, non c’è lavoro per gli italiani e quindi nemmeno per loro. Quelli che abbiamo accolto, comunque, abbiamo cercato di impiegarli in qualche modo, come avviene ad esempio alla Ficaia, dove è stata data loro la possibilità di sistemare il podere curando gli ulivi, accudendo gli animali, coltivando gli orti. Gli ultimi arrivati li stiamo facendo collaborare con associazioni di volontariato con piccoli lavori di taglio dell’erba, o volontariato alla sagra della pupporina: cerchiamo, insomma, di dar loro un’opportunità. 
Queste persone sono estranee a tutto quello che è successo negli ultimi giorni a Massarosa: mi riferisco al bruttissimo episodio di stupro della scorsa settimana, che ha visto protagonista un marocchino che non ha a che fare niente con i richiedenti di asilo, ospitato, in un’abitazione nel centro di Massarosa, da un altro immigrato con permesso regolare di soggiorno. Successivamente a questo c’è stata una grande strumentalizzazione da parte di quanti sono contrari a prescindere all’accoglienza: hanno cercato di confondere immigrati con richiedenti asilo, organizzando la manifestazione del 18 sera, che ha avuto una connotazione politica, tanto è vero che ha chiamato a raccolta gruppi di destra, xenofobi, provenienti da più comuni. Se la manifestazione avesse avuto il fine previsto, ovvero di solidarietà alla ragazza che ha subito la violenza, per condannare questi tipo di fenomeni, per porre attenzione verso il mondo femminile riguardo ai fatti accaduti, avrei partecipato anch’io, ma la manifestazione ha preso la connotazione di una manifestazione contro l’amministrazione (cosa riconosciuto anche da alcuni dei partecipanti) quindi ci siamo ben guardati dal partecipare”.
Le polemiche non sono finite con la manifestazione, ma sono seguite anche delle scritte contro di lei, come ha vissuto tutto questo?
“E’ stata l’opera di qualche testa calda, sentitosi autorizzato a imbrattare vetrine e muri con scritte offensive. Ci tenevo a dire che gli immigrati nostri ospiti non hanno a che fare con questa vicenda. Oggi mi recherò a sporgere denuncia, per quanto possa servire”.
Al di là delle vicende recenti, quali sono le priorità di questo suo secondo mandato?
“Siamo riusciti a chiudere il 15 luglio la variante al regolamento urbanistico, a sbloccare l’area industriale e artigianale di Montramito e mi aspetto che ci siano delle risposte dalle attività produttive. L’emergenza principale resta quella del lavoro. E’ necessario riuscire a creare condizioni che diano il lavoro alla collettività. Un’altra priorità è rimettere in regola i conti del comune: dobbiamo essere più incisivi alla lotta all’evasione e nei confronti di coloro che non pagano le tasse. Abbiamo già deliberato con l’ultimo consiglio a fine mese di luglio un provvedimento dal quale ci aspettiamo dei ritorni. Procederemo alla riscossione più attiva. Voglio rimettere in pari i conti, ma un bilancio di 18 milioni e 15 milioni da riscuotere è una grande difficoltà. Questo bilancio non si è creato negli ultimi anni, è una cosa che deriva dal passato, ma va trovata comunque una soluzione definitiva”.

Giulia Mariani

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.