Rogo nel padule di Massaciuccoli, le associazioni: “Volontari per vigilare”

Piante distrutte e animali uccisi dalle fiamme: è il bilancio dell’incendio scoppiato martedì scorso (26 agosto) nel padule di Massaciuccoli. Le associazioni Amici della Terra Versilia, Legambiente Versilia e Wwf ora chiedono agli enti competenti maggiori controlli per tutelare queste aree e la loro biodiversità. “Anche quest’anno, seguendo una macabra tradizione, è stato dato fuoco al padule di Massaciuccoli. Vista la situazione particolarmente grave – scrivono le associazioni – dovuta alla siccità prolungata, si è pensato di incendiare un’area all’interno della riserva naturale di Punta Grande, lungo il fosso Centralino. L’incendio, come di rito, si è sviluppato tra le 18 e le 19 di martedì sera del 26 agosto, uccidendo piante ed animali, intossicando l’aria con un fumo denso e nero, carico di diossine, visibile dalla costa”.

“La torba – ricordano – ha bruciato fino al pomeriggio del 30 di agosto rendendo necessario l’intervento di un elicottero della forestale per il suo spegnimento. Così si è contribuito a mantenere il triste primato della prima provincia in Toscana per numero d’incendi, davanti a Pisa e Firenze in una anno che, per le temperature elevate, negli annali soppianterà il 2003. E tutto questo, secondo gli abitanti del Lago, pare sia fatto allo scopo di spingere gli animali superstiti fuori dalla riserva per poterli cacciare. Cristiano Genovali, presidente Coldiretti Lucca, in merito agli incendi ha affermato che questi provocano ’danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuto alla perdita di biodiversità e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono polmoni verdi del nostro territorio e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica che è responsabile dei cambiamenti climatici. Ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse’. Genovali parlava dei boschi, ma se a bruciare è un’area di palude è perfino peggio, vista la loro estrema rarità”, aggiungono le associazioni.
“Per questo motivo – prosegue la nota – si chiede agli organismi di controllo di coordinarsi per rendere più efficaci i controlli in un periodo di crisi ambientale, economico e sociale. Nell’immediato, si domanda ai Comuni, al Parco ed alle forze dell’ordine di rafforzare la vigilanza per fare rispettare la chiusura di caccia nelle zone di protezione speciale che interessano il Lago di Massaciuccoli nei giorni di preapertura del 2 e del 3 settembre e prevenire altri abbruciamenti. Per supportare l’azione di controllo si propone di organizzare turni di vigilanza antincendio con i volontari come si sta facendo in Abruzzo per i roghi nella Majella. Non sarà molto, ma meglio di niente, tanto più che anche fra i cacciatori c’è chi è ben cosciente del disastro ambientale di questa estate”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.