Patto a quattro per riqualificare la Desiata con i contratti di fiume

Patto d’alleanza tra Comune di Seravezza, Fondazione Terre Medicee, Asbuc della montagna seravezzina e Dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’università di Pisa per mettere a punto un progetto di qualificazione dell’asta fluviale del Serra e del Versilia, con particolare riferimento all’area naturalistica della Desiata. È il primo riscontro tangibile della politica di concertazione annunciata quest’estate dal sindaco Riccardo Tarabella, che punta a coinvolgere il maggior numero di istituzioni, enti e risorse in un piano complessivo di sviluppo sostenibile e di tutela paesaggistica della “risorsa fiume”.

La partnership con Terre Medicee, Asbuc ed ateneo pisano produce immediati effetti positivi, consentendo al Comune di qualificare la propria partecipazione al bando della Regione Toscana per la definizione di progetti finalizzati alla realizzazione dei contratti di fiume, strumenti pensati proprio per la valorizzazione e la fruizione del sistema fluviale. Il Comune partecipa al bando – i cui termini scadono oggi – con l’ambizione e la speranza di vedersi finanziare il proprio progetto. L’esito si conoscerà entro ottobre, quando la Regione annuncerà i nomi dei quattro Comuni assegnatari dei contributi (le risorse disponibili complessivamente sono pari a 90 mila euro, da suddividere in parti uguali tra i quattro enti vincitori del bando).
“Abbiamo colto al volo l’occasione offerta dal bando regionale potendo contare su rapporti di proficua collaborazione da tempo instaurati attraverso la Fondazione Terre Medicee con il Destec dell’università di Pisa, all’interno del quale operano fra gli altri due validi professionisti versiliesi quali l’ingegner Roberto Pierini e l’architetto Enrico Bascherini”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Giuliano Bartelletti, coordinatore dell’iniziativa. “Il lavoro di analisi condotto dal dipartimento nell’arco di molti anni lungo i corsi del Serra, del Vezza e del Versilia – e sulla loro relazione con il territorio fisico, sociale ed economico circostante – rappresenta un valido patrimonio di conoscenze per la definizione di interventi che diano risposte alle problematiche emerse negli ultimi anni. Lavoreremo in un’ottica complessiva, cercando magari di coinvolgere anche i comuni vicini, articolando il progetto in fasi distinte, modulate sulle risorse che il Comune potrà di volta in volta dedicarvi, attingendo soprattutto a finanziamenti esterni. Al momento la nostra priorità riguarda l’area della Desiata, quella che esprime le maggiori potenzialità, ma al tempo stesso la più critica per l’alto afflusso di visitatori nella stagione estiva”.
Il progetto con il quale Seravezza partecipa al bando persegue le finalità indicate dalla Regione Toscana, principalmente tese alla mitigazione del rischio idraulico, alla corretta gestione delle risorse idriche, alla tutela e alla valorizzazione ecologica, fruitiva e paesaggistica del sistema fluviale. Nello specifico, nella proposta preliminare sottoposta al giudizio delle autorità regionali, i punti salenti da sviluppare per la Desiata sono la realizzazione di una mobilità ecosostenibile che riduca l’inquinamento provocato dall’incremento di traffico, mediante limitazioni di accesso alle auto dei non residenti e l’installazione di un servizio bus navetta; il contenimento dell’uso del suolo, riutilizzando alcuni fabbricati abbandonati esistenti nell’area per trasformarli in locali di servizio agli utenti (compresi i servizi igienici), anche ai fini di preservare la qualità delle acque; migliorare la sicurezza idraulica consolidando gli argini in pericolo di frana; consentire la fruizione della risorsa acqua in sicurezza sistemando, con tecnologie ecosostenibili e di ingegneria ambientale, gli accessi al fiume mediante discese dalla strada in tutta sicurezza; gestione delle aree circostanti il fiume per migliorare la compatibilità ambientale con gli usi antropici che attualmente tendono a confliggere fra di loro e con l’ambiente stesso; migliorare il paesaggio con interventi “leggeri” di ingegneria ambientale, quali il ripristino di vecchi sentieri e di canaline di alimentazione idraulica di impianti proto-industriali per sfruttarli a fini attuali (piccola centralina di produzione di energia elettrica). “In sintesi – si legge nella relazione tecnica messa a punto dai progettisti – si propone di migliorare la consapevolezza dei visitatori circa l’importanza dell’ambiente e far percepire loro la necessità e la responsabilità del rispetto anche come fatto culturale di portata più ampia”.

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