Querceta, ok l’incontro sull’accoglienza migranti

Pubblico non numeroso, ma contenuti importanti e di grande interesse per il primo incontro del ciclo promosso dall’amministrazione comunale di Seravezza sulle politiche dell’accoglienza, svoltosi nella sala conferenze della Croce Bianca a Querceta. L’incontro, che ha visto gli interventi del sindaco Riccardo Tarabella, dell’assessore al sociale Orietta Guidugli, del governatore della Misericordia di Lido di Camaiore Aldo Intaschi e di alcune operatrici della stessa associazione lidese, è stato utile per chiarire molti aspetti legati ai meccanismi di ingresso dei migranti nel nostro Paese, alle prassi dell’accoglienza attivate dal Governo attraverso le Prefetture, ai percorsi delineati a livello nazionale per valutare le richieste di asilo, alle pratiche adottate localmente dalle autorità con il supporto di associazioni ed enti gestori dei centri di accoglienza.

Scopo dell’iniziativa, come ha ricordato il sindaco Tarabella nel corso della serata, è quello di instaurare una collaborazione positiva, franca e trasparente fra i cittadini e le istituzioni per dare risposte di accoglienza che siano rispettose della dignità di chi si trova in Italia temporaneamente e in situazione di emergenza in cerca di protezione e, al tempo stesso, delle esigenze di equilibrio sociale e di sicurezza delle comunità locali. Il ciclo proseguirà con altri incontri, il primo dei quali è già fissato per la serata di lunedì (20 novembre) a Ripa (sala riunioni della Croce Rossa, inizio alle 21).
A Querceta il sindaco Tarabella e l’assessore Guidugli hanno fatto appello alla condivisione dei principi etici che motivano la scelta dell’amministrazione comunale di fare accoglienza. I parametri nazionali assegnano al Comune di Seravezza una quota complessiva di 48 migranti, 13 dei quali già alloggiati in due diversi appartamenti a Seravezza capoluogo e 12 in un appartamento ad Azzano. “Vogliamo rispettare l’impegno ad accogliere i restanti 23, non per fare accoglienza di facciata né per il semplice adempimento ad un obbligo, ma perché convinti del valore morale di tale scelta”, hanno detto gli amministratori. “E vogliamo farlo bene, perseguendo quel modello operativo che dal novembre 2015 la Misericordia di Lido di Camaiore propone sul nostro territorio con il supporto della locale Misericordia di Seravezza e che si basa sul concetto di micro accoglienza raccomandato dalla Regione Toscana (piccoli insediamenti diffusi sul territorio, con massimo 6/7 persone per ogni alloggio). Con gli uffici municipali ci stiamo organizzando per gestire con efficacia la problematica e per acquisire le necessarie competenze per muoverci su un terreno così delicato. Potendo contare su gestori qualificati, su una migliore organizzazione interna e sulla collaborazione dei cittadini potremo realizzare il progetto di accoglienza evitando le criticità e le problematiche che possono nascere e che sono nate nel caso dell’insediamento di Azzano, dove il Comune è stato praticamente scavalcato. Gli incontri con i cittadini servono anche a mettere a punto un modello che, pur mantenendo l’attuale forma di accoglienza attraverso i Cas (Centri di accoglienza straordinaria), consenta di formare un triangolo virtuoso in cui tutti gli attori interagiscono nel modo più corretto”.
Significative le informazioni fornite dal governatore Intaschi e dalle operatrici della Misericordia di Lido di Camaiore, che operano con strutture di accoglienza nei Comuni di Camaiore, Massarosa e Seravezza (sul nostro territorio seguono i 13 ragazzi ospiti nelle due strutture del capoluogo). “Tutti i migranti da noi seguiti hanno il permesso di soggiorno e una regolare copertura sanitaria e conoscono bene i loro obblighi di comportamento, che escludono ad esempio qualsiasi forma di accattonaggio – hanno detto le operatrici -. Seguono tutti con impegno il percorso loro proposto (corsi di lingua italiana e di educazione civica, disbrigo delle formalità burocratiche legate alle richieste di asilo, attività sportive, percorsi di lavoro e di inserimento nel tessuto sociale) e sono fortemente motivati a restare in Italia per ricostruire qui la loro vita. Possiamo dire con soddisfazione che alcuni di loro ci stanno riuscendo: ad esempio i sei pachistani del gruppo iniziale arrivato a Seravezza hanno tutti trovato un lavoro e adesso sono autonomi. Una quindicina di altri ragazzi stanno frequentando un corso Haccp che può aprir loro le porte di un impiego in esercizi pubblici, altri cinque sono impiegati nel servizio civile dopo aver frequentato corsi di primo soccorso (uno è in forza alla Misericordia di Seravezza), altri quattro hanno trovato un regolare impiego nel settore agricolo e in quello della ristorazione in Versilia”.
Nel corso della serata è stato fatto cenno anche ai servizi di sostegno sociale pensati per i cittadini di Seravezza e svolti sempre in collaborazione con la Misericordia del Lido, come l’Agenzia Casa, che assiste le famiglie in emergenza abitativa, e il Fondo Vivere, che svolge un preziosissimo servizio di microcredito.

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