No a nuove cave, nasce il comitato Monte Costa a Seravezza

Il 18 ottobre un gruppo di cittadini ha costituito il comitato spontaneo Monte Costa per promuovere ogni iniziativa utile e necessaria a tutelare il territorio, l’ambiente, la salute dei cittadini attraverso la partecipazione attiva della comunità di Seravezza e dintorni. Il comitato nasce in risposta alla riapertura di tre cave di marmo sul Monte Costa, di cui una è già attiva.
“Come cittadini di Seravezza – spiegano dal comitato – preoccupati per il proprio territorio, ci siamo interrogati sugli effetti che questi siti estrattivi avranno sulla nostra cittadinanza. Seravezza si trova nella natura del Parco regionale delle Alpi Apuane, ha una villa medicea patrimonio dell’Unesco, è sede di molti eventi culturali: è dunque una città d’arte e di storia, non un’area industriale. Ospita un istituto alberghiero tra i più importanti del nord della Toscana con più di 350 persone, tra studenti e personale docente che ogni giorno rischiano la vita su una strada attraversata da camion e coperta di polvere di marmo”.

“A nostro avviso – proseguono dal comitato – aprire nuove cave provocherà solo un’ulteriore distruzione del paesaggio, un aumento di rumore, polveri e smog a causa del transito di un numero elevato di camion, e un maggiore rischio sulle strade. L’attività estrattiva è oggi un falso modello di sviluppo che comporta per lo più degrado ambientale e rischi per la salute dei cittadini. Noi vogliamo un futuro diverso per la nostra cittadina: crediamo nello sviluppo turistico e nella sostenibilità ambientale – tuttora a Seravezza mancano strutture ricettive adeguate, eppure un albergo darebbe più posti di lavoro di una cava! Ma questo sviluppo è incompatibile con la riapertura di nuove cave vicino al centro storico, tanto più che il territorio di Seravezza ha già un numero sufficiente di cave attive: Trambiserra, Macchietta, Tacca bianca, valle del giardino, Cervaiole”.
“Come prima azione per richiedere il controllo della cava da poco riaperta e opporci all’apertura delle altre due, abbiamo organizzato una petizione – spiega il comitato Monte Costa – Troverete i moduli per la raccolta firme a Seravezza, all’edicola Binelli, via Roma 39, a Ripa, alla pizzeria Pizzarda, via De Gasperi 579, a Querceta, al Bar 2 di Picche, via Don Minzoni 181, a Giustagnana, al Ristorante I Castagni, via Salde 37, a Forte dei Marmi, al Baretto, via Mazzini 47, e al Forno a Pontestrada. Come comitato, abbiamo scelto non darci nessuna connotazione politica: chiunque lo desideri può partecipare e dare il proprio contributo. Troverete tutte le informazioni utili sulla nostra pagina facebook Comitato Monte Costa. Per contattarci, la nostra mail è: comitatomontecosta@gmail.com”.

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