Natale di solidarietà con la cooperativa Crea e ‘Un mattone per Kobane’

La cooperativa Crea come ogni anno invita la cittadinanza ai mercatini e ai momenti d’incontro e scambio di auguri, organizzati dai vari servizi del territorio in occasione delle festività natalizie. Ma quest’anno c’è un progetto in più: L’arcobaleno di Alan, dal nome del bambino di soli tre anni naufragato a settembre del 2015 sulle coste turche, mentre fuggiva con la sua famiglia dall’assedio di Kobane. La foto del suo corpo sulla spiaggia ha fatto il giro del mondo e la sua tragica fine è diventata un simbolo della crisi umanitaria siriana e dell’inadeguatezza delle politiche europee sull’accoglienza ai migranti. Nella città kurda distrutta, divenuta un simbolo della resistenza contro l’Isis, oggi ci sono circa mille bambini orfani o che hanno perso uno dei genitori e che hanno bisogno non solo del sostegno psicologico, ma anche di edifici per vivere, aule dove studiare, spazi gioco dove ritrovare un minimo di serenità.
Il comitato di ricostruzione di Kobane, insieme a Wjar (Fondazione donne libere del Rojava) e Uiki (Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia), hanno gettato perciò le fondamenta dell’Alan’s Rainbow ma i lavori sono stati interrotti a causa della mancanza di fondi.

Il costo totale del progetto è di 420mila euro e ne mancano “solo” 120mila per terminarlo. Maggiori informazioni sul progetto si trovano sul sito https://www.bimbidikobane.com/ e sul rinnovato sito della Cooperativa http://coopcrea.it/
“La cooperativa aderisce a questo progetto devolvendo mille euro – spiega la presidente Vera Caruso – e promuovendolo all’interno dei nostri centri. Anche noi, come molte persone, non riusciamo a toglierci dalla mente le immagini dei bambini che attraversano il Mediterraneo da soli o con i loro genitori e che sono le prime vittime del disastro rappresentato dagli spostamenti di tante persone in fuga dalla povertà e dalla guerra. La nostra società occidentale sembra non tollerare che le persone possano decidere di spostarsi: in un mondo in cui tutto è libero e liberale, gli esseri umani devono rimanere a casa loro, anche se una casa non l’hanno più ed è distrutta dalla guerra. Per questo molti, fuggendo clandestinamente dall’orrore, trovano poi la morte in mare. Avevamo sognato un mondo diverso in cui tutte le differenze potessero incontrarsi in una meravigliosa varietà ed invece aumentano i conflitti, le violenze e le sopraffazioni”: “Perciò – conclude Caruso – abbiamo deciso di sostenere i bambini di Kobane a casa loro attraverso questo progetto concreto di solidarietà, dando corpo anche stavolta allo slogan che ci accompagna da tanti anni: indifferenti mai”.
L’iniziativa Un mattone per Kobane, si svolgerà il 22 dicembre al Capannone in via Virgilio 222 a Viareggio con questo programma: alle 19 incontro con lo scrittore e musicista Marco Rovelli sul Kurdistan, Kobane e l’Arcobaleno di Alan; alle 20 aperitivo conviviale preparato dai servizi; alle 21 letture teatrali di e con Elisabetta Salvatori; alle 21,30 le canzoni di Marco Rovelli, con Lara Vecoli e Paolo Monti.

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