Liste d’attesa e tagli, il comitato incontra i vertici Asl

Liste d’attesa e disagi nei servizi sanitari locali al centro del confronto fra il comitato Versilia storica e i vertici Asl tra cui erano presenti Fabio Michelotti, direttore delle Cure primarie sona Versilia; Grazia Luchini, direttore del presidio ospedaliero (la quale ha delegato la trattazione dell’argomento in calendario alla doressa Monica Costa che segue direttamente il progetto di riorganizzazione Cup e liste di attesa); Monica Costa, direttore dell’Igiene delle strutture sanitarie oltre ovviamente ai rappresentanti dei comitati in difesa della sanità. 
Ha iniziato la dottoressa Costa, che segue sta seguendo la riorganizzazione in atto sugli aspetti relativi all’erogazione delle prestazioni specialistiche e l’introduzione del nuovo software 2.0 a supporto delle prenotazioni.


“Ha sottolineato – spiega il comitato – come generalmente, escluse alcune branche su cui si sta lavorando, l’azienda riesce ad essere abbastanza puntuale sulle prestazioni richieste con priorità/urgenza. Le anomalie che ancora si registrano sono spesso da imputarsi a fraintendimenti ed errate prescrizioni. Il progetto Open access, che per ora ha trovato piena applicazione sulle ecografie all’addome e che verrà esteso ad altri settori tra cui la neurologia, ha fatto si che i tempi di attesa delle prestazioni ecografiche prenotate con priorità siano mantenuti entro i tre giorni. L’introduzione del nuovo sistema di prenotazione Cup 2.0 ha presentato per adesso diverse criticità, collegate alla complessità di funzionamento; infatti, permettendo una notevole flessibilità nelle modalità di prenotazione, ciò fa si che nella fase d’introduzione iniziale possa prestarsi ad errori da parte degli utilizzatori”.
”Le mammografie richieste nella fascia di età soggetta a screening – aggiunge il comitato in una nota – , vengono erogate con una certa regolarità. La problematica sorge per categorie di utenza che fuoriescono da questi standard. In ogni caso, i follow up oncologici, con tutte le prestazioni collegate che passano attraverso la prenotazione presso sportelli dedicati, non presentano particolari problemi e sono caratterizzati da una certa regolarità nell’effettuazione. Tutte le patologie oncologiche hanno percorsi tac dedicati”.
Le preoccupazioni esposte da parte dei rappresentanti dei comitati si sono concentrate su alcune questioni sollevate direttamente da parte della cittadinanza e desunte direttamente dai dati presenti sul sito istituzionale aziendale.
”Abbiamo fatto notare – spiegano i membri del comitato -, che tra gli impegni sui tempi d’attesa assunti dall’azienda nella carta dei servizi, pochi sono quelli che vengono rispettati. Il problema sussiste in maniera particolare su quasi tutte le prime visite, vale dire quelle che l’utente prenota dietro prescrizione del medico senza che ancora vi sia stata una presa in carico da parte dell’azienda, in caso di patologia conclamata. Abbiamo fatto rilevare le difficoltà riscontrate nella prenotazione di eco cardiache, visite cardiologiche, visite neurologiche, esami diagnostici prenatali. Per questi ultimi l’utenza viene spesso dirottata su Massa o a Barga. Su molte visite specialistiche e prestazioni diagnostiche l’azienda subisce pesantemente la concorrenza del privato o di strutture pubbliche esterne alla zona versiliese. Abbiamo cercato di capire se ciò può essere imputato alla carenza di personale, alla scarsità o obsolescenza di tecnologie diagnostiche o ad altri fattori. L’azienda ci ha risposto che le difficoltà risiedono per lo più nelle difficoltà di stimare la dimensione di una domanda sanitaria appropriata su cui calibrare l’offerta; quest’ultima inoltre è spesso sottoposta ad un’ampia variabilità a seconda dei periodi. Per far fronte ad una possibile periodica carenza di personale in alcuni specifici settori, la Asl ha intenzione di stipulare convenzioni con specilaisti ambulatoriali nel corso del 2018. Sarà il caso della Neurologia e della Cardiologia. E’ stato sottolineato come si sia assistito da alcuni anni ad un depotenziamento dei distretti presenti sul territorio. Su alcuni presidi distrettuali non è più possibile effettuare prestazioni ecografiche, pur essendo presenti i macchinari che lo consentirebbero. Su questo punto l’azienda ha riconosciuto che, dopo un iniziale piano di assunzioni che aveva consentito di estendere l’erogazione di prestazioni diagnostiche radiologiche sul territorio fino a qualche anno fa, ci si è trovati di fronte alla necessità di restringere l’offerta, a seguito del ridimensionamento dettato nel 2016 dalla contestazione mossa dalla Corte dei Conti sullo sforamento dei vincoli stabiliti dalla normativa. Abbiamo ottenuto rassicurazione sul fatto che tutte le prestazioni sanitarie per le quali era prevista l’erogazione a livello aziendale da parte della legge regionale 143/2006, continueranno ad essere erogate a livello zonale; quello rimarrà l’obiettivo di riferimento, anche laddove al momento l’azienda non riesce a rispettare l’impegno”.
Il prossimo incontro è fissato indicativamente per il 15 febbraio alle 9,30 sulla capillarità dell’offerta sanitaria territoriale.

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