Tallio nell’acqua, implementato piano di sicurezza

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Sulla presenza di tallio nelle acque potabili del Comune di Pietrasanta, le attività messe in atto sono state “moltissime”, tra queste il protocollo d’intesa di fine 2014 per coordinare tutti gli interventi necessari, fissare tempi, modi e risorse economiche per risolvere il problema della contaminazione anche nelle acque di Valdicastello. Il soggetto gestore Gaia ha fissato il limite di qualità cautelativo (valore sotto al quale non si prevedono interventi) a 0,5 microgrammi/litro e ha deciso di implementare un piano di sicurezza degli acquedotti sulla base dello schema definito dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) nel 2004 non ancora obbligatorio anche se consigliato. Lo ha dichiarato l’assessore Federica Fratoni rispondendo all’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Pecori (Tpt).

Nel corso del suo intervento, mercoledì (10 gennaio), in commissione Ambiente, guidata da Stefano Baccelli (Pd), l’assessore ha spiegato che lo scopo del piano è “analizzare i singoli componenti dell’acquedotto” ossia captazione, reti, serbatoi impianti, per “individuare criticità e pianificare le azioni correttive migliorative”. Per applicare il documento a tutta la filiera idropotabile della Toscana, Fratoni ha informato che è stato istituito un gruppo di lavoro interdisciplinare – composto da Istituto superiore di sanità, Asl, Arpat, Comune e Gaia – per definire i passi principali”. “La rappresentazione delle reti è stata fatta mediante diagrammi di flusso e descrizione dei sistemi idrici, condivisione della conoscenza sullo stato delle opere, controlli analitici, analisi delle filiere idropotabili, individuazione dei pericoli compresa la frequenza temporale e l’individuazione dell’entità del danno”. “Nel caso specifico del tallio – ha continuato l’assessore – il monitoraggio analitico è stato fatto anche mediante la ricerca, con esiti negativi, di elementi della tavola periodica”. Un controllo peraltro “non ordinario” e affiancato alla bonifica delle reti e sostituzione se necessario, limitazioni d’uso, rivalutazione dei rischi che hanno messo in evidenza la “sussistenza di rischi residuali. Ulteriori misure di controllo e mitigazione sono in corso di programmazione”, compreso un Piano di sostituzione pluriennale delle tubazioni nel raggio di “500 metri dal serbatoio Monte Regoli”. Per garantire il “massimo controllo dei parametri ambientali e sanitari”, le verifiche vanno avanti mentre è prevista una revisione del Piano, “già programmata entro luglio 2019”.
Non soddisfatta della risposta si è dichiarata la consigliera Pecori che ha ricordato il motivo dell’interrogazione: la discordanza dei valori di presenza di tallio nell’acqua tra quelli attestati da Ait (Autorità idrica toscana) e quelli riscontrati da un laboratorio accreditato consultato da un privato cittadino. “Al di là del Piano di attuazione delle procedure messe in campo per contenere questo fenomeno – ha detto la consigliera – mi sarei aspettata un controllo ulteriore”.

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