Peracetico, Mallegni attacca: “Impianti anche su fosso Fiumetto e Motrone”

Peracetico: Pietrasanta torna all’attacco. Gli impianti dovranno essere installati anche sul fosso Fiumetto e Motrone oltre che al Fosso dell’Abate. E’ il sindaco, Massimo Mallegni a fare chiarezza: “La salubrità delle acque dipende dalla qualità delle acque che vengono immesse a mare. Sicuramente uno degli investimenti che dobbiamo completare è quello della verifica della rete fognaria nera e bianca perché talvolta ci sono interferenze, se non addirittura abitazioni che non sono collegate. Una situazione che ci impedisce di avere una balneazione perfetta. In questo senso dobbiamo ragionare con Gaia Spa che deve investire per completare gli allacci alle fognature e nuove reti fognarie”.

Mallegni fa un passo indietro nella storia della vicenda peracetico ricordando che “sono stati persi due anni”: “Nel periodo in cui ho guidato nel precedente mandato Pietrasanta l’utilizzo dell’acido peracetico come disinfettate alla foce dei fiume era una prassi e gli uffici lo hanno fatto nel rispetto normativa garantendo balneabilità e qualità delle acque eccellente per tutti i dieci anni di amministrazione. Con l’avvento dell’amministrazione successiva e precedente alla mia l’attività è stata sospesa, una sospensione che mancando anche gli investimenti a monte per la realizzazione della rete fognaria, ha prodotto i divieti di balneazione che hanno tenuto con il fiato sospeso il litorale. Nel giugno del 2015, appena eletto, sono stato chiamato alla sottoscrizione di un atto per la realizzazione degli impianti di ionizzazione che sarebbero dovuti entrare in funzione per la stagione 2016: avevo subito espresso dubbi sia al Comune di Camaiore, capofila, che altri comuni, esprimendo anche la mia totale contrarietà. Ho sottoscritto l’accordo per senso responsabilità facendo però mettere a verbale la mia contrarietà. Ero sicuro che avremmo buttato via più di 1 milione di euro. Dopo un anno l’azienda che doveva installare gli impianti non si è presentata e la ionizzazione è sparita come soluzione”. “Il problema – spiega ancora – non sono i costi. Il problema è la scarsa capacità di coordinamento che il Comune di Capofila ha manifestato. Presi da altre beghe hanno trascurato la salute delle acque. Mallegni è un fermo sostenitore della salute delle acque anche attraverso l’acido peracetico ma la gestione di coordinamento dei comuni della costa ha fatto acqua da tutte le parti. Se ci sono limiti sono politici e di indirizzo che quell’amministrazione ha manifestato. L’obiettivo condiviso e comuni deve essere quello di far partire gli impianti con il comune capo fila deve adempiere alle sue funzioni di coordinamento. Aspettare ancora delle settimane per far partire la sperimentazione nei fiumi mi sembra una scelta scellerata e produrrà un danno per le imprese e per il territorio. Noi ci propiniamo come guida di questo processo”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.