Dapporto alla Versiliana con ‘Un borghese piccolo piccolo’

Alla Versiliana torna protagonista la grande prosa. Domani (23 luglio) il rinomato teatro immerso nella pineta dannunziana ospita Un borghese piccolo piccolo, spettacolo fresco di debutto, che vedrà nel ruolo del protagonista un grande interprete del nostro Teatro Massimo Dapporto capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo, regalando grande umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi. Lo spettacolo, che il direttore artistico della Versiliana Massimiliano Simoni ha scelto per il 38esimo del Festival, è infatti una nuovissima produzione: il romanzo di Vincenzo Cerami, dopo aver conquistato il grande schermo nel 1977 grazie al film di Mario Monicelli con Alberto Sordi, si fa infatti pièce e approda alla Versiliana con le musiche originale di Nicola Piovani e l’adattamento teatrale e la regia di Fabrizio Coniglio, che sarà anche sul palcoscenico con lo stesso Massimo Dapporto e con Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Federico Rubino (inizio alle 21,30, biglietti da 15 a 30 euro info 0584 265757 www.versilianafestival.it )

Una tragicommedia che nella prima parte regalerà momenti di comicità a tratti esilarante. Il Borghese piccolo piccolo è Giovanni Vivaldi, un uomo di provincia che lavora al ministero, il cui più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui Giovanni lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al figlio. Le aspirazioni, il desiderio di raggirare le regole che una società democratica e civile impone, sembrano quasi connaturate nell’animo di ogni cittadino italiano.
La scorciatoia o la raccomandazione è avvertita dalla nostra società come qualcosa di necessario per sopravvivere: forse, in fondo, non crediamo più nella possibilità di essere tutti uguali di fronte alla legge e nelle pari opportunità di emancipazione sociale ed economica. Questo è lo snodo più fortemente attuale della storia in scena.

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