La giunta Pardini punta sulla riapertura della sortita del baluardo San Colombano: ok al progetto da 400mila euro foto

Approvato in giunta il progetto di fattibilità tecnico economica: adesso l'amministrazione va a caccia dei fondi regionali

Un intervento da 400mila euro per riaprire la sortita del baluardo San Colombano e continuare così l’impegno per la valorizzazione delle Mura e dei suoi sotterranei. È questo l’intervento su cui sta lavorando la giunta guidata dal sindaco Mario Pardini, che ha approvato il nuovo progetto di fattibilità tecnico economica.

rendering progetto di riapertura sortita di San Colombano

Adesso il Comune andrà a caccia dei fondi regionali candidando il progetto al bando interventi di sostegno per le città murate e le
fortificazioni della Toscana.

I dettagli del progetto

Raddoppia l’ambizioso progetto Ri-Conoscere le Mura, lanciato negli scorsi mesi dall’amministrazione comunale per la valorizzazione delle sortite e dei sotterranei del principale monumento cittadino. Una iniziativa che, in seguito all’apertura della mostra permanente nel sotterraneo del baluardo Santa Croce, ha goduto di ottimi riscontri, con migliaia di ingressi ed un notevole risalto mediatico. La giunta comunale, su impulso dell’assessore Remo Santini, ha quindi dato il via libera al secondo step: il piano di fattibilità tecnico-economica per il restauro e la manutenzione della sortita del baluardo San Colombano. Un’opera da 400mila euro per cui l’amministrazione ha partecipato ad un bando della Regione, nell’ambito dei finanziamenti destinati a Interventi di sostegno per le città murate e le fortificazioni della Toscana.

Il sotterraneo del baluardo San Colombano, vista la sua posizione strategica (si trova proprio davanti al nuovo sottopasso in prossimità della stazione), diverrà quindi un importante collegamento tra il centro storico e la primissima periferia. Uno spazio finora totalmente inutilizzato, che sarà trasformato in un percorso funzionale e di grande fascino per cittadini e visitatori. L’area rappresenta infatti un’importante testimonianza storica e architettonica del territorio, che verrà finalmente restituita alla città con un progetto, già approvato dalla Soprintendenza, che intende approfondire e promuovere la storia del monumento con angoli multimediali, pannellature e suggestive ricostruzioni. Un piano di riqualificazione completo, curato dall’architetto Iacopo Croci, che presterà particolare attenzione alla conservazione degli elementi storici e alla creazione di nuovi spazi polifunzionali che ospiteranno attività culturali, didattiche ed espositive.

La parte scientifica e culturale del progetto è nuovamente affidata alla storica Roberta Martinelli, che coordinerà l’allestimento e le fasi di studio e ricerca in vista dell’apertura.

“Il nostro principale monumento cittadino resta con continuità al centro dell’azione amministrativa – dichiara l’assessore con delega alla valorizzazione delle Mura, Remo Santini – Dopo il successo della mostra permanente nel sotterraneo del baluardo Santa Croce, il nuovo step del progetto restituirà infatti alla città il sotterraneo del baluardo San Colombano, che gode di una posizione rilevante e strategica per collegare il centro storico e la prima periferia. Abbiamo ricevuto l’ok della Soprintendenza e proveremo ad accedere alle risorse della Regione tramite uno specifico bando, per un progetto ambizioso e dall’alto spessore culturale. Intendiamo così trasformare un’area attualmente inutilizzata in un percorso funzionale per la città, ma anche suggestivo e affascinante grazie alla storia che rappresenta e racconta”.

“La realizzazione di questo progetto di fattibilità tecnica-economica relativo al recupero e valorizzazione del sotterraneo del Baluardo San Colombano conferma l’importanza e la centralità del monumento principale della città e la volontà di restituirlo ai cittadini ed ai turisti – dichiara la storica Roberta Martinelli, curatrice dell’iniziativa – Il progetto triennale Ri-conoscere le Mura prevede infatti che questo luogo di grande fascino, tutt’ora chiuso e sconosciuto, divenga il fulcro di tutta l’operazione di valorizzazione delle Mura di Lucca. La particolarità storica di questo spazio è davvero unica, non solo infatti sono presenti al suo interno i segni evidenti del passato medievale prima, e rinascimentale poi di questa struttura difensiva, così come possiamo trovare in altri sotterranei già aperti e percorribili; qui, al suo interno, si ritrova il segno degli interventi ottocenteschi, in particolare, nel salone centrale è ben visibile la volta superiore del condotto ottocentesco dell’acquedotto del Nottolini che tutt’ora alimenta le bellissime fontane monumentali all’interno del centro storico. Dal punto di vista culturale il sotterraneo sarà un ideale punto di partenza per la conoscenza e l’approfondimento di percorsi storici e culturali all’interno della città e dei suoi dintorni grazie ad un apparato di contenuti in doppia lingua come già realizzato nel sotterraneo del baluardo Santa Croce”.

Il focus

“Il progetto Ri-Conoscere le Mura si pone l’obiettivo di raccontare ai lucchesi e ai turisti, attraverso un’avvincente narrazione corredata da immagini e testi, la storia del monumento simbolo di Lucca, famoso in tutto il mondo: fornendo una nuova vocazione ai sotterranei, in questo caso quello del Baluardo San Colombano – si legge nel documento pubblicato sull’albo pretorio del Comune -. Ri-Conoscere le Mura rappresenta dunque un grande passo verso la valorizzazione del più importante e riconoscibile monumento cittadino, inserendolo in un percorso turistico-culturale che fornirà ai cittadini e ai visitatori italiani e stranieri l’occasione per riappropriarsi di un patrimonio dal potenziale immenso. Le Mura sono una rappresentazione visiva e facilmente riconoscibile di una vicenda storica di secoli: a partire dal 1500 le generazioni di lucchesi che si sono susseguite hanno stabilito con le Mura una relazione sentimentale, le hanno ri-conosciute come le protettrici della loro libertà e le hanno prese a ri-frequentare come fossero un giardino e un orto di casa propria.

“Di questa storia così lunga, ecco che il progetto Ri-Conoscere le Mura mette a disposizione i passaggi fondamentali, restituendo la vitalità di un tempo ai luoghi più reconditi. Un’operazione che fa perno appunto sulla ri-attivazione dei sotterranei in chiave divulgativa, dotandoli di pannelli illustrativi in spazi espositivi che consentiranno a chi li percorre di immergersi nella storia secolare delle Mura stesse. Il Comune di Lucca è l’ente proprietario della struttura e, una volta completato l’allestimento, prevede una gestione diretta o in alternativa l’affidamento ad una società ‘in house’. Il piano operativo di gestione del sotterraneo del Baluardo San Colombano si svilupperà seguendo una linea programmatica e d’azione analoga a quella già realizzata con successo per il sotterraneo del Baluardo Santa Croce, inaugurato nel mese di giugno 2024. In particolare il sotterraneo del Baluardo San Colombano, una volta riaperto, sarà fruibile con accesso gratuito tutti i giorni dalle 10 alle 18.30. L’apertura e la chiusura dei tre portoni dai quali si accede e si percorre il sotterraneo, sarà effettuata da personale idoneo, che effettuerà una ricognizione visiva dello spazio, due volte al giorno, per verificare l’integrità delle strutture della mostra permanente e dello spazio occupato, al fine di segnalare tempestivamente la necessità di eventuali interventi di manutenzione e/o ripristino. La pulizia degli spazi sarà costante, così come lo studio su interventi di piccola manutenzione che si renderanno necessari a scadenze temporali ben precise”.

“Per la ricchezza degli elementi che le compongono, le Mura si dimostrano un luogo di straordinaria unicità, un bene comune che unisce i cittadini in un senso di congiunzione e condivisione. Raccontarle, far sì che dialoghino ancora di più con la città e con chi la vive, farle ‘parlare’ per rivelare il loro passato: elementi che ri-consegnano a tutti l’ardimento, il sacrificio e la passione con cui vennero costruite. Restituendo a tutti una memoria fortemente identitaria”.

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