Il centro di biodiversità ‘La Piana’ è ufficialmente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana

A Palazzo Ducale siglato l’atto di vendita della struttura per un ammontare di 215mila euro

L’ex vivaio forestale La Piana, oggi Centro di valorizzazione della biodiversità vegetale in Garfagnana di Camporgiano è ufficialmente di proprietà dell’Unione dei Comuni della Garfagnana.

L’atto di vendita da parte della Provincia di Lucca si è concretizzato ieri pomeriggio (26 settembre) a Palazzo Ducale con la firma del contratto e la determina dirigenziale: atti che sanciscono il passaggio di proprietà all’Unione dei Comuni della Garfagnana che già detiene la gestione della struttura ereditata dalla ex Comunità Montana. Una struttura che, nel corso degli ultimi anni, è stata oggetto di una riqualificazione e riorganizzazione produttiva dell’impianto, finalizzate alla creazione di un Centro per la tutela e conservazione della biodiversità naturale, agraria e forestale, con la costituzione di una sezione della Banca regionale del germoplasma e lo svolgimento di attività divulgative, didattiche e di lotta biologica (Cinipide del Castagno).

I passaggi che hanno portato alla vendita del Centro da parte della Provincia sono stati diversi a partire dalla delibera del Consiglio provinciale del maggio 2022 che approvava l’accordo tra i due enti sulle modalità di gestione del Centro, seguito dall’accordo registrato all’Agenzia delle entrate per la gestione da parte dell’Unione dei Comuni. Inoltre la struttura di Camporgiano era inserita nel piano per le alienazioni e la valorizzazione del patrimonio della Provincia; senza contare il diritto di prelazione da parte dell’Unione in quanto soggetto gestore dell’ex vivaio. Va ricordato, infatti, che a seguito della legge di riforma Delrio del 2014 la Provincia di Lucca non ha più la competenza sull’agricoltura del territorio, passata poi alla Regione Toscana.

Il trasferimento di proprietà del complesso immobiliare (che si estende su 18600 metri quadrati di terreno più 365 metri quadrati di fabbricati) è avvenuto per la somma di 215 mila euro.

Soddisfatto il consigliere provinciale e sindaco di Piazza al Serchio Andrea Carrari il quale sottolinea la valenza dell’atto di vendita. “Si tratta di un risultato molto importante – dichiara – sotto molti punti di vista. Intanto perché consente all’Unione dei Comune di gestire l’ex vivaio anche come soggetto proprietario potendo così partecipare ai bandi o ai finanziamenti ministeriali, regionali o dell’Unione europea. Ed inoltre perché l’Unione dei Comuni ha sempre dimostrato in questi anni di saper valorizzare l’ex vivaio per la didattica degli studenti della Garfagnana. La struttura è pensata proprio come spazio per la didattica ma anche per la valorizzazione dell’intero patrimonio agroforestale della Garfagnana”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Raffaella Mariani, la presidente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana: “Avevamo da tempo la gestione del Centro La Piana ma per tante ragioni puntavamo all’acquisto della struttura come Unione dei Comuni – commenta -. Quindi non posso che essere felice per questo trasferimento di proprietà che ci consentirà di lavorare ed investire nella riqualificazione dell’ex vivaio, divenuto un punto di riferimento fortemente legato alla nostra comunità; un centro multifunzionale per la tutela del patrimonio vegetale e la conduzione delle attività di ricerca, di studio, di conservazione e valorizzazione del patrimonio vegetale e agroforestale della nostra zona”.

Il Centro La Piana è stato istituito come vivaio forestale nel 1957 dal Corpo Forestale dello Stato, per la produzione e distribuzione delle piantine forestali necessarie per i rimboschimenti realizzati in Garfagnana dagli anni ‘50 del secolo scorso. Dal 1976 è stato gestito dalla Comunità Montana della Garfagnana, oggi Unione Comuni Garfagnana, su delega della Regione Toscana. Nel 1999, quando la Regione Toscana ha avviato la dismissione dell’intero settore della vivaistica forestale, la Comunità Montana è subentrata in proprio nella conduzione dell’impianto, mantenendone la natura di struttura pubblica ed avviandone la riqualificazione.

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