Ritorno al lavoro dopo la quarantena: come evitare la sindrome di separazione nei tuoi animali domestici

Durante la quarantena causata dal Coronavirus, le battute e le Gif riguardanti i nostri animali domestici costretti in casa per giorni e giorni insieme a noi, hanno fatto il giro del mondo strappandoci molte risate. Con le persone costrette a lavorare da casa o a ferie obbligate, il motto è stato “Almeno i nostri animali domestici sono felici“. Presto però si potrà – più o meno – tornare alla vita di prima, quindi uscire liberamente e, soprattutto passare le giornate in ufficio.
Ma cosa significa questo per i nostri amici pelosi?
I comportamentalisti lo confermano: l’ansia da separazione può potenzialmente diventare un grosso problema per gli animali domestici, gatti ma soprattutto cani. Se il cane infatti si è abituato ad una costante attenzione – magari da più membri della famiglia allo stesso tempo – che all’improvviso scompare, il repentino cambiamento potrebbe sicuramente causare un grande panico iniziale. E’ necessario quindi seguire un processo di preparazione in modo che non si tratti di una transizione così estrema.
Ecco come: la cosa principale è aiutare gli animali domestici a ricordare com’è essere lasciati soli andando quindi regolarmente a fare una passeggiata senza di loro ed evitando che qualcuno interagisca costantemente con loro. Anche a casa possiamo cominciare ad incoraggiarli a svolgere attività indipendenti con i loro giochi o magari comprando qualcosa di nuovo da https://www.weare-family.com/it/.
I segni di ansia da separazione nel caso di un cane includono solitamente
- Abbaiare,
- Ululare,
- Piagnucolare,
- Graffiare e masticare porte e finestre,
- Sbavare e ansimare.
Pur essendo considerati animali più indipendenti, anche i gatti possono soffrire di ansia da separazione. I gatti hanno questa reputazione di non aver davvero bisogno dell’attenzione dell’essere umano, ma non è affatto vero. Come i cani, anche i gatti si adattano alla routine, quindi se in quarantena sono state adottate certe abitudini, come dare il cibo quattro volte al giorno anzichè due, è importante iniziare a ridimensionare queste attività sulla base di quello che sarà possibile fare una volta tornati alla vita “normale”. Se è sempre possibile dare cibo quattro volte al giorno, nessun problema, ma se sicuramente sarà meno, bisognerà cominciare ad abituare il gatto al nuovo ritmo.
Inoltre, come nel caso dei cani, è importante cominciare a passare sempre più tempo fuori casa. Un gatto è un animale particolarmente sensibile, quindi se si è costantemente preoccupati di lasciarlo solo, questo malessere verrà percepito, aggravando la situazione. In questi casi è utile pensare che come il gatto viveva tranquillamente in casa da solo, stessa cosa succederà una volta ripresi i normali ritmi lavorativi.
Cosa fare quando siamo fuori casa?
Se siamo particolarmente ansiosi di lasciare il nostro piccolo amico da solo, una videocamera può aiutare a sapere cosa sta succedendo in tempo reale e a monitorare così il comportamento del nostro cane o gatto. E’ importante che nel momento di uscire, si mantenga la calma, in modo da aiutare i nostri animali domestici a sentirsi rilassati, a non temere alcun pericolo e a capire che si tratta di una situazione assolutamente normale. Se sembrano agitati quando indossi le scarpe, un trucco è di indossarle anche quando si rimane in casa così da non creare il collegamento “scarpe = separazione“.
Se si deve uscire, una soluzione potrebbe essere quella di lasciare acceso lo stereo con musica rilassante o, visto che i cani preferiscono il suono delle voci umane, un audiolibro. Questo li aiuterà a non sentirsi totalmente soli nell’improvviso silenzio causato da una casa vuota.
E se la situazione dovesse aggravarsi?
Se ci si trova di fronte ad un grave caso di ansia da separazione, dove il nostro animale domestico causa distruzione o si fa del male, è assolutamente necessario rivolgersi ad un veterinario che, eventualmente, consiglierà l’utilizzo di farmaci o integratori calmanti. Inoltre, è consigliato anche chiedere l’aiuto di istruttori comportamentalisti specializzati in ansia da separazione.
Nel caso di un gatto che sta vivendo a pieno l’ansia da separazione, si riscontreranno un’eccessiva vocalizzazione, cioè molti miagolii, la cura eccessiva al punto da leccare la pelliccia fino a lasciare aree senza peli, comportamenti distruttivi e urinare su oggetti che odorano del loro essere umano preferito. Anche in questo caso un veterinario e/o comportamentalista può aiutare.
In generale, per evitare che anche il padrone si ritrovi a soffrire di “ansia da separazione”, è importante ricordare che prima della quarantena questo problema non si poneva affatto e cani e gatti riuscivano a convivere tranquillamente con il loro periodo di “solitudine” giornaliero. La stessa cosa accadrà una volta ripresi i normali ritmi quotidiani, quindi niente panico!