


La tiroide è un organo endocrino di piccole dimensioni, situato nella regione anteriore del collo, alla base della gola. Questa piccola ghiandola dalla forma che ricorda una farfalla, interviene nella regolazione metabolica dell’intero organismo, attraverso la secrezione di due importantissimi ormoni, triiodotironina (T3) e tiroxina (T4). La tiroide, a sua volta, viene regolata dall’ipotalamo, una componente del nostro cervello più antico, attraverso l’ipofisi (anche questa situata nel cervello), che secerne l’ormone Tsh.
Quando la tiroide è in buona salute, e svolge adeguatamente il suo compito, l’utilizzo di energia e il risparmio energetico, restano in giusto equilibrio (eutiroidismo); se invece, siamo in una condizione di sbilanciamento, possono verificarsi due situazioni: l’ipertiroidismo, con consumi elevati e accumulo ridotto; e l’ipotiroidismo, con consumi ridotti al minimo e accumulo elevato. Quindi la tiroide è una ghiandola endocrina, che attraverso la secrezione di ormoni specifici indica al nostro organismo quanto può accumulare e quanto può sprecare, dell’energia chimica contenuta negli alimenti che consumiamo tutti i giorni.
L’ipotiroidismo, o insufficienza tiroidea, è una sindrome clinica determinata da un deficit degli ormoni tiroidei (T3 e T4) e può essere confermata dai livelli ematici dell’ormone tireostimolante (Tsh), prodotto dall’ipofisi. Le cause più frequenti dell’ipotiroidismo possono essere lo scarso apporto di iodio nella dieta o una malattia autoimmune, la tiroidite di Hashimoto. In particolare vediamo quali sono i sintomi più comuni dell’ipotiroideo: alterazioni dell’appetito, facile affaticabilità, riduzione della frequenza cardiaca, eventuale aumento di peso, stipsi, sonnolenza, intorpidimento muscolare, ridotta attività di tutte le ghiandole endocrine, flusso mestruale abbondante o troppo frequente, calo della libido; a volte, ipoglicemia reattiva. La diagnosi e la cura, devono essere effettuate e stabilite dall’endocrinologo, che rappresenta lo specialista di riferimento. In generale, tutti coloro che vogliono mantenere in buona salute la tiroide e prevenire eventuali disturbi d essa correlati, possono avvalersi di alcuni consigli, che fanno parte dell’alimentazione di segnale (Guida pratica alla dieta Gift e all’alimentazione di segnale, Luca Speciani, Tecniche Nuove 2016). Secondo l’alimentazione di segnale, una dieta sana e abbondante che rispetti la normocaloricità e la normoproteicità è fondamentale per il buon funzionamento della tiroide. In pratica è buona regola consumare tre pasti al giorno (eventualmente frutta e verdura cruda scondita agli spuntini), raggiungendo a ogni pasto la piena sazietà; consumare cibi contenenti l’amminoacido tirosina, come pesce, carne e uova; approvvigionarsi di una buona fonte di iodio naturale attraverso il consumo di pesce e alghe. Inoltre limitare soia e derivati e ridurre il consumo di brassicacee (cavoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiore, verze e broccoli). Più in generale, evitare zuccheri, farine raffinate, edulcoranti artificiali, grassi idrogenati, additivi, conservanti, coloranti e interferenti endocrini, che spesso ingeriamo inconsapevolmente attraverso cibi preconfezionati. Fondamentale è anche un’adeguata integrazione, che in caso di bisogno verrà prescritta dal medico curante o dallo specialista, a base di vitamina D, vitamina A e selenio. Non può essere dimenticata, la prescrizione, alla stregua di un vero e proprio farmaco, di una costante attività fisica.
(Fonte: Vivere senza problemi alla tiroide di Luca Speciani, Tecniche Nuove 2017)
Ombretta Velotti
biologa nutrizionista