Stagionalità del pesce, vantaggio per salute e ambiente

Quando ci rechiamo a fare la spesa, di solito riconosciamo le verdure e la frutta di stagione, controlliamo il paese di provenienza e spesso anche la regione nel caso di prodotti italiani; questo non sempre succede al banco del pesce. Infatti, la maggior parte delle persone non fa caso alla stagionalità del pesce, le specie ittiche si trovano esposte tutte insieme, sia che siano pescate o che siano allevate e si fa poco caso alle etichette.
Quando si acquista pesce pescato, sarebbe meglio scegliere quello che proviene dai mari che circondano il nostro paese, e soprattutto pesce che non sia nella stagione della riproduzione. Sono sempre da preferire specie a ciclo vitale breve, rispetto a quelle che hanno bisogno di tanti anni per raggiungere l’età adulta, e pesci che non raggiungano taglie molto grandi, perché in questo caso accumulano maggiori inquinanti presenti nelle acque.
Quando scegliamo pesce di stagione, pescato nei nostri mari, salvaguardiamo il ciclo vitale ed evitiamo il rischio di estinzione. Inoltre il nostro mare offre soprattutto pesce azzurro ricco di acidi grassi “buoni” e rappresenta un’ottima fonte di proteine nobili, ad un costo contenuto.
Vediamo cosa osservare in etichetta: nome del pesce, origine, pesce pescato o allevato, come è stato pescato o allevato
Per quanto riguarda l’origine, spesso viene riportato solo un numero identificativo del paese di provenienza (per esempio 37,1 Mar Mediterraneo occidentale, 37,2 Mar Mediterraneo centrale, 37,3 Mar Mediterraneo orientale).
Secondo Slow Food (Mangiamoli giusti: i pesci da mettere nel piatto Slow Food Italia), le specie più indicate nelle diverse stagioni sono le seguenti.
INVERNO: Triglia, sarago, sardina, ricciola, pagello, alice, pescatrice, palamita, sgombro, vongola verace, rombo chiodato, polpo, seppia, lampuga.
PRIMAVERA: Sugarello, sgombro, gallinella, spigola, sarago, leccia, palamita, pagello.
AUTUNNO: Alalunga, spigola, triglia, rombo chiodato, gallinella, lampuga.
ESTATE: Sugarello, sogliola, orata, ricciola, spigola, gallinella, sarago, sardina, alice.
TUTTO L’ANNO: Cefalo, mormora, occhiata.
In ultima analisi, ricordiamo di evitare l’allevamento intensivo ; alla stessa maniera di altri animali, i pesci, vengono costretti in spazi angusti, dove l’eccessiva vicinanza e la mancanza di spazio vitale, compromette la loro salute, con maggiore uso di medicinali ed antibiotici, inoltre le loro deiezioni e i mangimi che vengono introdotti nelle acque di allevamento, si concentrano eccessivamente, modificando il ph ed alterando sia il loro habitat che gli ecosistemi circostanti.
Ancora una volta,anche a tavola, compiere scelte consapevoli, consente di salvaguardare la salute e rispettare l’ambiente.
Ombretta Velotti