
Il nichel è un minerale ubiquitario,utilizzato per la produzione dell’acciaio, che troviamo un po’ dappertutto; in molti oggetti di uso comune (posate, stoviglie, bigiotteria, chiavi eccetera), ma anche in alcuni coloranti, cosmetici ed alimenti. Alcune persone, sviluppano una forma di allergia a questo elemento, che provoca prevalentemente una dermatite da contatto più o meno grave, di solito sulle mani, ma anche in altre zone del corpo.
L’ingestione di cibi contenenti nichel può causare un peggioramento dei sintomi generali e provocare tutti i sintomi di un’infiammazione di basso grado (ritenzione idrica, aumento di peso, problemi gastrointestinali). Molte persone, riducendo l’ingestione degli alimenti più ricchi in nichel, riescono ad ottenere un miglioramento della sintomatologia e a volte una riduzione degli interventi farmacologici. Il nichel non si può evitare completamente (anche l’acqua che scorre nei tubi trattiene nichel), però si possono ridurre in quantità e frequenza, i cibi che ne contengono percentuali maggiori.
Il consiglio è sempre quello di effettuare una dieta di rotazione. Il contenuto in nichel nei prodotti di origine animale è circa quattro volte inferiore a quello presente nei vegetali ed è variabile in base al tipo di terreno, al luogo e alla stagionalità. Gli alimenti da sottoporre a rotazione sono: pomodori, spinaci, kiwi, pere, prugne, asparagi, cacao, mais, avena, lenticchie, cipolla, ostriche, aringhe, cibi in scatola, grassi idrogenati (presenti specialmente nei prodotti industriali e semi oleosi tostati).
Come regole generali, bisogna evitare il fumo (il tabacco è ricco di nichel), preferire pentole smaltate, di vetro o di vetroceramica; utensili da cucina non di acciaio. Inoltre, meglio non bere o non usare per cucinare la prima acqua che esce dal rubinetto la mattina, ma lasciare scorrere , per evitare l’accumulo del metallo nelle tubature durante la notte.
Ombretta Velotti
biologo nutrizionista