
Secondo studi recenti, circa il 5-10% della popolazione mondiale soffre di allergia al nichel. Questa forma di intolleranza, in realtà, sta diventando sempre più diffusa negli ultimi tempi: si calcola che interessi soprattutto le donne, anche già a partire dall’adolescenza.
Cos’è il nichel? Si tratta di un metallo pesante, del quale possono essere presenti tracce nei cibi che mangiamo, negli accessori che indossiamo, nel make-up con cui ci dedichiamo alla cura del nostro corpo. Nella maggioranza dei casi l’allergia si manifesta come una dermatite da contatto, con bruciore, gonfiore e arrossamento della pelle; nelle situazioni più gravi, però, può condurre persino a disturbi respiratori e gastrointestinali.
Questa problematica non è facile da combattere, perché il nichel è praticamente ovunque. Tuttavia è possibile andare incontro a miglioramenti se si presta attenzione alla scelta degli alimenti e dei cosmetici. Se siete soggetti a sfoghi cutanei, il vostro medico di fiducia potrebbe decidere di sottoporvi al cosiddetto “patch test”: con tutte le dovute precauzioni, si analizzeranno gli effetti di un cerotto al nichel sulla vostra schiena. Vi sarà, poi, prescritta una dieta apposita. Ma quali sono gli elementi che mettono a rischio le persone colpite dall’allergia al nichel?
Allergia al nichel e cosmesi
Come già abbiamo sottolineato, piccole percentuali di nichel sono state riscontrate in numerosi prodotti per la beauty routine come residui della lavorazione. Non ci riferiamo soltanto ai trucchi per il viso, come il phard e la cipria, ma anche alle creme, alle lozioni per skin care, ai sieri e così via.
L’allergia, in diverse circostanze, inizia a comparire sulle palpebre proprio a causa di un ombretto che contiene questo metallo. Molte ragazze sperimentano tale intolleranza, senza riuscire a individuarne il motivo in un primo momento. Il fatto è che tantissimi articoli per make-up includono il nichel: per preservare la vostra salute, è indispensabile che vi procuriate cosmetici nichel tested.
In questo ambito, i cosmetici bio di Nuvò Cosmetic sono dermatologicamente testati. Quello in questione è un marchio italiano nato da poco, ma già ampiamente famoso nel campo della bellezza e del benessere per le sue preparazioni efficaci ed ecologiche. L’azienda si occupa con meticolosità della selezione degli ingredienti: le sue formulazioni si caratterizzano per un limite di tolleranza < 1 ppm, ovvero inferiore a una parte per milione.
La sostanza principale utilizzata da Nuvò è la bava di lumaca, ricavata dai piedi delle chiocciole con un leggero massaggio accompagnato da acqua tiepida. Il ciclo biologico degli animali è monitorato con assoluto rispetto: lo stesso rispetto mostrato verso l’ecosistema e tutti gli esseri viventi che lo popolano. L’estratto ha straordinarie proprietà idratanti, nutrienti, esfolianti, lenitive e purificanti, e comprende i più importanti principi attivi della pelle come il collagene, l’acido glicolico e l’elastina.
Nuvò Cosmetic offre creme alla bava di lumaca per viso e corpo, scrub, gel freddi per gambe pesanti, maschere per capelli e molto altro. I prodotti sono nichel tested e controllati sempre e comunque con check minuziosissimi.
I cibi che contengono nichel
Se soffrite di allergia al nichel dovete evitare una serie di alimenti, soprattutto di origine vegetale. Ad esempio:
- pomodori
- spinaci
- cavoli
- broccoli
- carote
- cipolle
Vi sono tracce di questo metallo anche in vari legumi, come le lenticchie, i piselli, i ceci, la soia e i fagioli rossi. Lo stesso possiamo dire del cacao e di alcuni cereali, tra cui il miglio, l’avena, la segale e il grano saraceno. Proseguiamo il nostro elenco con i crostacei, pesci come il tonno e lo sgombro, le vivande in scatola, la frutta secca a guscio (nocciole e noci), i derivati della soia (latte, salsa, yogurt ecc).
Non mancano nella lista diversi frutti: le albicocche, le banane, l’anguria, il melone, ma specialmente l’uva, i mirtilli, le pere, i fichi e i kiwi. Il nichel è una delle maggiori conseguenze della contaminazione dei terreni agricoli, a causa dell’inquinamento del suolo e delle falde acquifere, delle piogge acide e degli antiparassitari di sintesi.
Nichel e oggetti di uso comune
Chi è allergico al nichel deve stare attento non solo ai cosmetici e alla dieta, ma anche agli accessori che adopera nella vita di tutti i giorni. Stiamo parlando tanto dei gioielli, in particolare orecchini e collane, quanto degli orologi da polso, dei piercing e persino degli occhiali.
In più, residui di nichel sono stati trovati nei cellulari, nelle monete, nelle chiusure lampo dei jeans, negli accendini. Possono essere pericolose addirittura le pentole e le stoviglie, che spesso includono questo elemento tra i propri materiali di fabbricazione.
Ovviamente in tal caso il sintomo predominante è la dermatite, che colpisce le mani e tutte le zone che vengono a contatto con il nichel. Capita, però, che gli arrossamenti si estendano ad altre aree del corpo con eczemi, eritemi e orticaria. L’intolleranza a questo metallo non va sottovalutata, ma può essere notevolmente attenuata con i corretti accorgimenti!