Come funziona il dentifricio sbiancante? È davvero efficace?

Lo sbiancamento dei denti, quell’appuntamento periodico dal dentista che non pulisce a fondo solo la nostra cavità orale, ma anche – e soprattutto – le nostre tasche! Ma è davvero possibile avere un sorriso da star di Hollywood semplicemente prendendoci cura dei nostri denti quotidianamente? Basta usare il miglior dentifricio sbiancante per avere buoni risultati, anche senza pagare centinaia di euro per un trattamento professionale.
Scopriamo insieme come funziona il dentifricio sbiancante e se può efficacemente sostituire la seduta dal dentista.
Dentifricio normale e dentifricio sbiancante: c’è differenza?
Sicuramente ti sarai imbattuto in decine di pubblicità di dentifrici sbiancanti che promettono risultati sorprendenti già dopo i primi utilizzi, chiedendoti cos’avranno di speciale rispetto al normale dentifricio che utilizzi da anni. Bene, possiamo confermarti che le componenti di un dentifricio sbiancante sono effettivamente differenti da quelle di un normale dentifricio che svolge una semplice azione igienizzate. Questi prodotti specifici contengono infatti detergenti a microsfere che hanno come funzione principale quella di rimuovere le pigmentazioni superficiali della dentatura.
Esistono due macrocategorie di dentifrici sbiancanti: quelli che svolgono la loro azione per abrasione e gli sbiancanti ottici. I primi hanno come ingrediente principale dei microgranuli che sfregano contro lo smalto dei denti, rimuovendo quella tipica patina opaca causata da cibo, caffè e fumo.
Ma fai attenzione! Dal momento che lo strofinamento dei microgranuli causa una vera e propria abrasione, questa tipologia di dentifricio non può essere utilizzata per periodi troppo lunghi, né con eccessiva frequenza. Nel caso tu decida di optare per questo dentifricio sbiancante, utilizzalo per non più di una volta al giorno, alternandolo con un dentifricio normale.

Gli sbiancanti ottici sono invece tendenzialmente meno efficaci rispetto ai dentifrici che agiscono per abrasione. Questa tipologia di dentifrici, infatti, non agisce eliminando effettivamente la placca, ma semplicemente mascherando le pigmentazioni dentali dalle colorazioni più opache. Di conseguenza, la loro efficacia tende ad essere limitata – se non del tutto inesistente!
Dentifrici neri per denti bianchi
Una tipologia di dentifricio sbiancante poco conosciuta, ma di comprovata efficacia, è quella a base di carbone attivo, che è del tutto naturale e non contiene additivi e conservanti. L’attività pulente e sbiancante del carbone attivo è potenziata da altri ingredienti di origine naturale come l’argilla bentonitica e la menta piperita. Mentre il carbone, con la sua distintiva consistenza porosa, svolge la funzione principale di assorbire la placca ed alleviare le macchie dentali, gli altri due ingredienti naturali puliscono a fondo l’intera cavità orale, eliminando i batteri e donando una sensazione di freschezza.
Risultati scientificamente provati
Uno studio condotto dalla Marmara University di Istambul è riuscita a rispondere alla domanda che tutti ci poniamo quando dobbiamo decidere se acquistare o meno un dentifricio sbiancante: ne vale davvero la pena? Per un periodo di quattro settimane, i ricercatori hanno monitorato la reazione di due gruppi di soggetti (fumatori e non fumatori), che hanno lavato quotidianamente i denti con dentifrici sbiancanti.
I risultati hanno dimostrato che l’80% dei soggetti sottoposti allo studio ha riportato un effettivo sbiancamento della dentatura, ma con una differenza considerevole tra fumatori e non fumatori: mentre tutti i fumatori hanno riportato un tono decisamente più lucente, tra i non fumatori, il 25% non ha registrato alcun cambiamento sensibile rispetto al colorito della dentatura prima dell’inizio dell’attività di monitoraggio.
Questi risultati sono spiegati dal fatto che esistono due differenti tipologie di discromia dentale, cioè di alterazione del colore del dente: macchie intrinseche, che sono situate negli strati più interni del dente e sono causate da trattamenti medici, quali devitalizzazioni.
Le macchie estrinseche, invece, sono macchie superficiali situate direttamente sullo smalto e sono dovute soprattutto al fumo, al consumo di caffè o ad una scorretta igiene orale. Tra queste due tipologie di macchie, solo la seconda può essere trattata in maniera efficace con l’uso di dentifrici sbiancanti, perché solo le macchie estrinseche riguardano la parte più superficiale dello smalto, che può essere trattata attraverso il sistema dell’abrasione.
Prevenire è meglio che sbiancare
Ricorda che una cura quotidiana è il modo migliore per assicurarsi un sorriso luminoso che duri nel tempo. Mantieni la buona abitudine di spazzolare i denti almeno tre volte al giorno e di limitare il consumo di bevande macchianti come caffè e vino rosso o il fumo delle sigarette. Spazzola i denti per almeno due minuti con un movimento verticale, strofinando lo spazzolino partendo dalla gengiva fino alla corona del dente, per poi passare alle aree interne delle regioni masticatorie, della lingua ed del palato.