Premio speciale della critica a Reggio Emilia per la Piccola Compagnia del teatro Puccini di Altopascio

Gli applausi riscossi lo scorso 20 marzo dalla Piccola Compagnia del Teatro Puccini di Altopascio diretta da Miriam Iacopi al Festival Internazionale del Teatro Lab di Novellara sono diventati un prestigioso premio. Per il gruppo teatrale e il suo Joc è arrivato il premio speciale della critica e della giuria artistica, che si aggiunge alla soddisfazione della partecipazione alla manifestazione, che è molto selezionata e viene offerta solo a pochissime realtà italiane e straniere.
Libertà, lavoro e democrazia erano le tre parole chiave dell’ edizione 2014 del Festival Internazionale Teatro Lab che ha ottenuto anche il patrocinio della presidenza della Repubblica Italiana. Un’edizione che si presentava sempre più corposa e sempre più internazionale: oltre a Francia e Olanda, quest’ anno il festival ha ospitato anche una delegazione proveniente dalla Romania e dagli Stati Uniti.
I complimenti a ragazzi e direttore sono giunti dal sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, che si era recato a assistere alla rappresentazione teatrale messa in scena dai ragazzi altopascesi.
“I miei complimenti li ho fatti subito dopo la performance – ha commentato il sindaco Maurizio Marchetti – e li rinnovo con piacere ora che è arrivata questa bella notizia. Il premio certifica l’ulteriore crescita artistica della Piccola Compagnia del Teatro Puccini di Altopascio, che nasce nel 2011 per volontà dell’assessorato alle attività culturali del Comune di Altopascio guidato da Nicola Fantozzi, con l’intento di creare attorno al nuovo teatro comunale, dedicato a Giacomo Puccini, uno spazio di teatro-educazione legato al mondo giovanile. Avevo capito dall’entusiasmo dei presenti che era andata bene, ma ora c’è anche il premio a testimoniarlo”. Il gruppo è formato prevalentemente da giovani universitari o neolaureati che frequentano o hanno frequentato la biblioteca comunale Aldo Carrara, luogo di ritrovo e di incontro. I percorsi teatrali affrontati in questi due anni sono collegati al teatro sociale, inteso come comunicazione, stimolazione e della conoscenza, sia all’interno del gruppo tra gli attori, sia nel rapporto con lo spettatore.
In questo cammino, sono due gli autori che i giovani attori hanno incontrato: Bertolt Brecht e Eugène Ionesco. Attraverso la messa in scena di Mahagonny, reinterpretazione di Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Brecht, e successivamente di Joc, tratto da una lettura de Il gioco dell’epidemia di Ionesco, che sarà rappresentato proprio a Reggio Emilia.
Il gruppo si è concentrato sul messaggio delle opere rappresentate, vivendo il teatro come percorso formativo e conoscitivo, allo scopo di stimolare la curiosità dello spettatore. Attraverso l’utilizzo di scenografie scarne simboliche, l’attenzione è volutamente focalizzata sul linguaggio verbale e soprattutto corporeo; in questo modo si creano immagini che spesso divengono tableaux vivants, veri e propri fili conduttori delle emozioni tra attore e spettatore.