Luci accese in Comune, multata l’impresa di pulizie

Era già successo qualche altra volta e il sindaco, anche se irritato, si era limitato a delle decise proteste nei confronti di chi non aveva spento le luci del proprio ufficio o comunque delle aree comuni, una volta terminato l’orario di lavoro. Dopo avere visto tre finestre illuminate nel palazzo della Dogana nella serata di domenica, però, il primo cittadino di Altopascio Maurizio Marchetti ha applicato una clausola contenuta nel contratto di affidamento del servizio e ha dato incarico agli uffici di sanzionare la ditta responsabile di questo spreco.
Una sensibilità al problema che viene da lontano, anticipando i temi oggi sulla bocca di tutti grazie alla spending rewiev, che ha portato Marchetti a emettere nel corso degli anni comunicazioni e inviti a non lasciare le luci accese ai dipendenti e non solo. Nell’ultima di queste, datata 13 marzo 2013, è arrivato addirittura a ipotizzare il danno erariale nei confronti dei dipendenti inadempienti.
“Dopo che in altre circostanze ho ripreso anche vivacemente chi ha lasciato le luci accese, stavolta mi sono veramente arrabbiato. Anche se si tratta di situazioni che comportano costi non elevatissimi, si tratta comunque di sprechi evitabili e che comunque sono insopportabili, perché riguardano la cosa pubblica. Mi auguro che questo provvedimento- conclude Marchetti- faccia ricordare agli operatori e a tutti la necessità di rispettare questa elementare norma civica. E’ bene che anche nelle abitazioni private si guardi a questo aspetto, ma nelle stanze pubbliche non lo possiamo tollerare”.
Come si legge nella comunicazione ufficiale inviata nella mattinata alla ditta: “Ai sensi dell’articolo 4 lett.D c.3 del Capitolato d’appalto del contratto in oggetto: ’La ditta incaricata dovrà altresì provvedere, quotidianamente, al termine del servizio, alla chiusura di porte e finestre e allo spegnimento delle luci in tutti gli edifici’. Pertanto, a seguito di quanto sopra – continua la comunicazione -, sarà data applicazione alla penale di cui all’articolo 19 del capitolato d’appalto nella misura minima di 250 euro, somma che verrà decurtata dalla prossima fattura relativa al mese di aprile 2014”.