


La scuola secondo il modello Capannori: è stata presentata oggi (12 maggio) al Polo Culturale Artemisia la guida al patto per la scuola. La guida racconta il nuovo modo di fare scuola a Capannori, secondo l’accordo programmatico tra Comune, istituti comprensivi, liceo scientifico Majorana e comunità locale, e contemporaneamente definisce le linee per uno sviluppo futuro e continuativo. “Questo importantissimo lavoro – commenta Lara Pizza, assessore alle politiche educative del Comune di Capannori – è uno step fondamentale che permette di fare chiarezza su quello che è stato fatto finora, ma non è certamente il punto di arrivo. Vuole anzi essere il punto di partenza per tracciare quelle linee guida necessarie ad uno sviluppo programmatico e intelligente del piano educativo”.
“La scuola – aggiunge – non è solo un’istituzione in cui i contenuti sono importanti, ma anche il metodo con cui i contenuti vengono presentati e organizzati, è fondamentale. La partecipazione e la condivisione con la comunità è altrettanto indispensabile affinché la comunità stessa abbia un ruolo educante”. “Con il patto per la scuola – chiarisce – l’amministrazione ha messo la scuola pubblica al centro di un’azione politica integrata in modo tale che servizi e progettualità siano adeguati ad un contesto sociale e culturale oggi sempre più precario e fragile. La guida costituisce la cornice che racchiude in modo metodologico e organizzativo le buone prassi, la pedagogia educativa, le eccellenze e le esperienze del territorio per fare sistema e migliorare ulteriormente i servizi”.
“Le esperienze di integrazione che sono state sviluppate e seguite negli anni – spiega Riccardo Romiti, pedagogista e formatore che si occupa di processi organizzativi e di sistemi integrati di servizi- sono state inserite in questa guida in modo da fornire una documentazione accessibile a tutti e costituire un modello”.
Presenti all’iniziativa anche Tina Centoni dirigente scolastico del comprensivo di Capannori, Carla Reggiannini del comprensivo di S.Leonardo in Treponzio e Paola Bosi di Scuola ti voglio bene comune.
Partendo dalla convinzione che un sistema per esistere deve essere raccontato, una ‘cabina di regia’ del sistema d’istruzione integrata a Capannori, composta da assessorato, struttura tecnica comunale, rappresentanti delle istituzioni scolastiche, dei genitori, della comunità e in particolare di ‘Scuola ti voglio bene Comune’, ha realizzato questa sorta di carta del servizio indirizzata alla cittadinanza. L’intento è quello di descrivere in maniera riconoscibile il ‘modello’ Capannori nel campo dell’istruzione, al passo con le esigenze attuali e le forti spinte di cambiamento presenti nella scuola e nella comunità locale nel suo insieme. Un nuovo sistema di governance per riproporre la centralità della scuola come bene comune. Ecco che nei vari capitoli di cui si compone la guida vengono descritte le buone prassi realizzate e anche gli ‘scenari’ di sviluppo per proiettare nel futuro quanto finora messo in pratica. Il patto per la scuola si propone, partendo dalle specificità e dalle eccellenze di ciascun istituto comprensivo – l’integrazione degli alunni diversamente abili per il Piaggia di Capannori, l’inclusione degli alunni stranieri e la prevenzione del bullismo per il comprensivo Micheloni di Lammari l’integrazione organizzativa curriculare ‘Scuola senza zaino’ dell’istituto di San Leonardo in Treponzio e l’integrazione tra ambiente e territorio dell’istituto di Camigliano – di arrivare ad un progetto educativo unitario di base a livello territoriale. Per diffondere l’esperienza del Patto per la scuola è stato anche creato un sito web dedicato www.pattocapannori.wordpress.com dove è possibile reperire informazioni e fare ricerche secondo vari criteri.
La guida si sviluppa in circa cento pagine su due assi principali: il concetto di comunità educante nella prima parte e quello di inclusione sociale nella seconda.
Nella prima parte sono state raccolte le esperienze che si propongono di sviluppare la comunità locale in tutte le sue articolazioni: quella ambientale, quella relazionale, quella dei saperi e infine quella della partecipazione delle famiglie e del territorio al governo della scuola. Ecco che allora troviamo la descrizione delle buone prassi relative alla Partecipazione, cooperazione e gestione della conoscenza, al Sistema scolastico, ai diversi Piani dell’Offerta Formativa così come ai Sistemi di valutazione e Formazione. Ed inoltre il rapporto con il Territorio e associazionismo, l’Integrazione dei saperi e i servizi relativi alla Refezione scolastica e ai Trasporti. I progetti da citare iq uesto ambito sarebbero davvero tanti, ne ricordiamo alcuni:il progetto Tutor per il sostegno didattico agli studenti delle scuole del territorio, Orto in condotta per la realizzazione di orti biologici didattici, il progetto Club Job contro la dispersione scolastica, Il Settembre Pedagogico, il servizio civile volontario.
Un secondo asse interpreta invece le buone prassi del mondo scolastico capannorese lungo la linea dell’inclusione sociale, quindi dell‘Intercultura, sia nel versante linguistico sia in quello prettamente culturale, della vasta area dei Bisogni Educativi Speciali sia sul piano normativo Certificazioni, sia su quello che riguarda i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, delle Forme del disagio scolastico e sociale per giungere alle Eccellenze relative alle buone prassi che innovano il tessuto scolastico e le stesse esperienze. L’intento è promuovere l’inclusione per favorire l’uguaglianza e il rispetto delle diversità e garantire ai diversi soggetti che si affacciano all’esperienza scolastica una reale ed effettiva fruizione del loro diritto allo studio.
Simona Alfani