Nuova sala prove per la banda spettacolo La Campagnola: domani il taglio del nastro

Il consiglio direttivo della Banda Spettacolo La Campagnola inaugura domani (17 maggio) la nuova salabanda. Il ritrovo è alle 16 a Villa Moscheni, in via delle Selvette a Marlia; alle 16,30 inizierà la sfilata lungo via delle Selvette con l’arrivo alla salabanda dove ci sarà il taglio del nastro ed il saluto delle autorità presenti. Al termine della cerimonia sfilata con ritorno a Villa Moscheni e rinfresco all’interno della limonaia nel giardino della Villa.
Villa Moscheni, oggi Buldrini, presenta immediati richiami cinquecenteschi fra cui il loggiato a monte e la scala d’accesso a due rampe sulla facciata principale, con balaustra e colonnini in pietra. La parte più antica coperta da tetto a capanna e loggiato a tre archi di ordine tuscanico è quella che centralmente sporge dall’edificio sulla facciata tergale a monte. Interessante e ben articolata è la disposizione della limonaia e della legnaia a nord della villa adiacenti alla chiusa e prospicienti uno spazio organizzato a giardino con conche di limoni posti su macigni. L’ampliamento dei lati della preesistenza centrale e la contemporanea espansione dell’area della chiusa verso levante con inserimento di un pozzo e una peschiera risalgono agli inizi del Settecento. In questi anni infatti la villa per merito della famiglia Palma, nobili patrizi lucchesi, assume un discreto fasto e prestigio. Testimonianze di questa importante committenza sono, oltre agli affreschi interni, lo stemma lapideo sul portone principale, i vari elementi decorativi esterni, le sedute in pietra, gli ingressi monumentali con i relativi cancelli ed i mosaici rustici; all’esterno della chiusa, sul lato sud, una lapide fissa la fine del lavori al 1722. In seguito la villa passò alla famiglia Di Poggio e quindi ai Bossi, dopodiché passò in eredità alla famiglia Moscheni: nome con cui è nota tutt’oggi la villa. La planimetria della villa ha subìto alterazioni e rimaneggiamenti interni fin dalla prima metà del 19esimo secolo, per giungere oggi nello stato attuale, pur conservando in buona parte le caratteristiche settecentesche. Oggi è proprietà della famiglia Buldrini che da circa tre anni è impegnata in un attento progetto di recupero e restauro volto al ripristino degli impianti originari.