Passaggio della fascia a Capannori: via all’era Menesini

27 maggio 2014 | 09:08
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Passaggio della fascia a Capannori: via all’era Menesini
Passaggio della fascia a Capannori: via all’era Menesini
Passaggio della fascia a Capannori: via all’era Menesini
Passaggio della fascia a Capannori: via all’era Menesini
Passaggio della fascia a Capannori: via all’era Menesini
Passaggio della fascia a Capannori: via all’era Menesini

E’ ufficialmente cominciata stamani (27 maggio) l’era di Luca Menesini alla guida del Comune di Capannori. Dopo la festa andata avanti da ieri pomeriggio fino a sera inoltrata, il nuovo sindaco ha ricevuto alle 10 la fascia di primo cittadino da Giorgio Del Ghingaro, che ha guidato il Comune negli ultimi 10 anni. Un passaggio di consegne nella continuità, che guarda al futuro. Con una larghissima maggioranza: Menesini ha ottenuto il 57,22% delle preferenze e è stato eletto sindaco al primo turno, evitando così il ballottaggio e sconfiggendo di larga misura la candidata del centrodestra Maria Pia Bertolucci che è rimasta sotto il 30% (I risultati, le interviste e la composizione del nuovo Consiglio).

Dopo l’emozione di ieri, insomma, questa mattina è andato in scena l’orgoglio del sindaco uscente, Giorgio Del Ghingaro, che ha simbolicamente consegnato il testimone al suo storico vice. E quello del primo cittadino Luca Menesini che, nella nuova veste, dopo la fatica e la gioia, sente ora addosso tutta la responsabilità di un incarico che gli è stato affidato in maniera plebiscitaria dalla cittadinanza.
Del Ghingaro e Menesini, al tavolo ovale delle riunioni di giunta scherzano su passato e presente e commentano l’esito del voto. “Questo è il risultato – dice il sindaco Giorgio Del Ghingaro – di un grandissimo lavoro fatto con una grande squadra, fatta principalmente di giovani e di volti nuovi. Basti vedere la composizione del nuovo consiglio che per la parte della maggioranza è improntata a un grande rinnovamento e cambiamento”.
I tempi tecnici, adesso, prevedono entro 10 giorni la convocazione del consiglio comunale per l’insediamento, che si dovrà poi tenere entro i dieci giorni successivi. Con il giuramento del sindaco e della giunta inizierà ufficialmente il quinquennio di Luca Menesini. Una giunta che dovrebbe nascere in tempi rapidi e, visto il risultato del voto, con una grande impronta data dal Partito Democratico, che ha avuto la larghissima maggioranza all’interno della coalizione. Quasi scontata la conferma di un assessorato per i candidati democratici più votati, che sono poi gli assessori uscenti Lara Pizza e Gabriele Bove. Per il resto Menesini si prende qualche giorno ma avverte: “Lasciatemi stupire”.
Non ci sarà, in consiglio e in giunta, la componente di Sel. La sinistra, insomma, sconta l’accentramento del voto verso il Pd: “Basta vedere – dice Menesini – il risultato delle liste civiche che nelle scorse amministrative aveva avuto un buon successo mentre quest’anno prende le briciole, con un Pd poco sotto il 40 per cento. E’ un segnale di quello che avviene a libello nazionale. Ma comunque, per quanto mi riguarda, Sel fa parte della coalizione e il programma terrà conto anche del loro apporto alla stessa”. Ma è anche vero che, in Consiglio, “il Pd con il sindaco fanno la maggioranza da soli”. Come dire, ascolto per tutti, ma niente ricatti di partiti, partitini e liste civiche.
Quello di ieri per Del Ghingaro e Menesini è un “bellissimo risultato soprattutto negli eletti. Guardate quelli di Capannori 2020, giovani sotto i 25 anni, che sono riusciti a parlare a un mondo che è fuori dalla politica. E che hanno permesso di vincere alla grande e ovunque. Siamo riusciti a vincere anche a Ruota!”.
Menesini spiega anche come è cresciuta nei giorni la consapevolezza di un possibile e clamororo successo: “Subito si è capito – ha detto – che si trattava di una sfida a due, ma che l’appeal della candidata avversaria non cresceva dopo un certo entusiasmo iniziale. Quello che non sapevamo misurare era il dato del Movimento Cinque Stelle che poi ha preso il 20 per cento alle europee m il 9 alle comunali, il che significa un travaso di voti verso il centrosinistra fra l’una e l’altra consultazione”. E un elettorato, verrebbe da dire, consapevole delle proprie scelte, ragionate e differenziate, al di là di quello che molto spesso si pensa.
Del Ghingaro si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe, soprattutto nei confronti di quelle liste, Abc in primis, “ree” per il primo cittadino di aver alzato i toni dello scontro: “La forza della politica – ha detto – è la buona politica, non le provocazioni o le offese personali”.
Menesini, prima di ritirarsi in “conclave” con Del Ghingaro nella stanza del sindaco (che trova il tempo anche si scherzare sulla cravatta del nuovo primo cittadino) conferma le sue priorità per il suo mandato: cantoniere di paese, borse lavoro e sostegno all’occupazione giovanile, una App per gli eventi del territorio e l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle scuole frequentate da disabili: “Sarà un provvedimento – dice – inserito nella prima delibera di giunta, per essere pronti per l’inizio del prossimo anno”. 

Enrico Pace

FOTO – Il passaggio della fascia da Del Ghingaro a Menesini