Lavori in golena sulla Fraga, dubbi di Italia Nostra






Spazi golenali sulla Fraga a Marlia, Italia Nostra chiede lumi al Comune di Capannori. “Nella località in oggetto – scrive l’architetto Mannocci – le imprese Del Debbio Spa e Unical Spa stanno procedendo alla realizzazione di un nuovo svincolo stradale per connettere con la strada statale 12 i propri impianti di lavorazione degli inerti posti in golena fluviale lungo la strada sterrata pensile che costeggia il torrente Fraga. L’operazione comporta una consistente sottrazione di area golenale con riempimento in terreno, sia per il consistente allargamento della strada pensile di servizio che per il grande svincolo con aiuole spartitraffico all’imbocco sulla strada statale. L’operazione lascia interdetti sia perché con questi lavori è stata autorizzata una considerevole riduzione dell’area golenale che è notoriamente area di pertinenza fluviale intangibile, atta per accogliere le acque di eventuali tracimazioni fluviali, sia perché i lavori in atto vanno a confermare un’attività industriale incompatibile con il luogo in cui si svolge e della quale si è prevista da tempo la delocalizzazione, come specificato dall’autorità di bacino del Serchio”.
“Proprio il 26 settembre 2005 – ricorda Italia Nostra – è stato firmato un protocollo di intesa tra Autorità di Bacino del Serchio, Comune di Capannori, Provincia di Lucca e le società proprietarie degli impianti (Del Debbio Spa e Betonval Spa) con il quale il Comune si impegnava ad individuare nel proprio territorio “delle aree idonee per le nuove localizzazioni degli impianti e a portare avanti in maniera tempestiva le relative procedure urbanistiche”. Con la sottoscrizione dell’accordo le ditte proprietarie degli impianti assumevano l’impegno a trasferire la propria attività. Stente questa contraddizione, richiediamo se il Comune di Capannori ha ottemperato all’impegno di individuare altre aree per la delocalizzazione di questi impianti, essendo trascorsi ben 9 anni da quell’impegno e viste le plurime revisioni dei propri strumenti urbanistici (l’ultima in corso di approvazione). Richiediamo altresì all’Autorità di Bacino se i lavori in corso risultano compatibili con le prescrizioni del proprio piano di bacino vigente e se viene confermata la pericolosità idraulica di tale attività in golena fluviale, sia per la presenza delle recinzioni delle aziende (vietate dal piano per tutti i territori golenali), sia per le montagne di materiali inerti e detriti che si accumulano nei piazzali di lavorazione. Poiché i lavori in corso costituiscono un potenziamento dell’attività in atto e quindi una conferma della sua permanenza nel luogo, si richiede se questo è compatibile con le norme vigenti. Si richiede poi se i lavori in corso interessanti fasce di territorio aderenti a percorsi fluviali (Fraga e Serchio) e quindi sottoposte a vincolo paesaggistico hanno ottenuto il relativo parere favorevole dagli organismi interessati”.
Le foto dei lavori di Italia Nostra