Capannori, scontro sulla surroga della Bertolucci. Forza Italia: “Usati due pesi e due misure”

Capannori, è ancora bufera sulla surroga in consiglio comunale – prevista per domani mattina – di Maria Pia Bertolucci, candidata a sindaco, sconfitta alle elezioni, e che ha già presentato le sue dimissioni. A rincarare la dose è il gruppo consiliare di Forza Italia a Capannori. “Il gruppo consiliare di Forza Italia, sebbene non abbia titolo per dire quale sia il criterio legalmente corretto per surrogare il candidato sindaco non eletto dimissionario – si sottolinea -, ha la possibilità di dire con certezza che nel 2010, in occasione delle dimissioni di Lorenzo Matteucci, ed ora, in occasione delle dimissioni di Maria Pia Bertolucci, sono stati utilizzati due criteri diversi. Due pesi, due misure per due diverse interpretazioni che guarda caso penalizzano sempre il nostro partito. Le due letture, abilmente costruite, infatti ci penalizzano sempre”.
“Chiunque potrà constatare personalmente – aggiunge Forza Italia -, consultando i verbali delle operazioni dell’ufficio centrale, documentazione pubblica in possesso dell’amministrazione comunale, che nel 2009 vennero assegnati 12 seggi alla coalizione di centro destra e vennero presi, ai fini della nomina dei consiglieri, compreso Lorenzo Matteucci, i primi 12 quozienti più alti l’ultimo dei quali (l’856 corrispondente alla lista Pdl) veniva assegnato, appunto, al candidato sindaco non eletto. In occasione della surroga detto quoziente non venne preso in considerazione tanto è che il seggio venne assegnato alla lista a cui corrispondeva il 13esimo quoziente (828) e cioè all’Udc. Oggi, nonostante nel verbale dell’ufficio centrale, a pagina 113 venga scritto che nella graduatoria della coalizione di centro destra vadano considerati e primi 7 quozienti, in quanto vengono assegnati 7 seggi, nei fatti vengono presi in considerazione solo i primi 6 dal 2820 al 825. Questa volta, quindi, diversamente dal 2010, il settimo quoziente (765) non viene attribuito al candidato a sindaco e viene, invece, riutilizzato ai fini dell’assegnazione del seggio vacante, in danno, un’altra volta, di Forza Italia che aveva riportato il quoziente immediatamente successivo e cioè il 705. Quindi, contrariamente da quanto affermato in commissione capigruppo, le due situazioni sono identiche, ma con interpretazioni dissimili. La vessatorietà di tale atteggiamento ci costringe a rivolgerci a tutti gli organi competenti affinchè facciano chiarezza sul rispetto o meno della legge. L’amministrazione comunale ha messo la testa sotto la sabbia in quanto nulla è cambiato rispetto a due settimane fa. Siamo curiosi di vedere se i consiglieri di sinistra che 4 anni fa votarono in un modo, domani faranno l’opposto. Anche per il caso Alberigi le giustificazioni che ci vennero date erano poco convincenti, e sappiamo tutti come è andata a finire, ma di questo parleremo più avanti”.