Marchetti (Fi): “Palestra, Provincia penalizza l’Acquario”

19 luglio 2014 | 09:14
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Marchetti (Fi): “Palestra, Provincia penalizza l’Acquario”

“Una vicenda incomprensibile, grottesca che si gioca sulla pelle sportiva di decine di atleti, che coinvolge i loro genitori, che amareggia e penalizza dirigenti che hanno pagato di tasca e fatto enormi sacrifici per arrivare alle vetta d’Italia e del mondo della specialità”. Questo, in sintesi, il pensiero del consigliere provinciale di Forza Italia e sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, che ha presentato una interrogazione urgente al presidente della Provincia di Lucca con la richiesta di spiegazioni ma, soprattutto, invocando una soluzione a un problema che potrebbe decretare la parola fine alla gloriosa attività di una società che fa sport, pattinaggio free style,  con passione e importanti risultati, come l’Acquario.

“I fatti – continua Marchetti – sono semplici. Da anni l’Acquario svolge gli allenamenti invernali nella palestra provinciale di Porcari. Una palestra adeguata alla presenza di tanti pattinatori, che vengono da molte parti della provincia. Tutto questo in perfetta convivenza con le altre discipline sportive. Quando la Provincia ha deciso, giustamente, di ristrutturare la palestra, è stato fino da subito posto il problema di trovare una pavimentazione che possa contemperare le esigenze di tutti. Ebbene, nonostante questi appelli e la semplice fattibilità, senza oneri di alcun tipo, la Provincia ha deciso di procedere con una soluzione che non ne consente l’uso da parte dei pattinatori. Tutto questo impedirà ai ragazzi dell’Acquario di allenarsi d’inverno e quindi è facile prevedere la fine dell’attività di questa meritevole società che esprime una campionessa del mondo ed è , da pochi giorni, campione d’Italia”.
“Non voglio tirare considerazioni personali – conclude Marchetti -, ma posso tranquillamente affermare che questo sgarbo l’Acquario non lo merita e quindi ho presentato questa interrogazione urgente, ma sono pronto a affiancare la società nella sua legittima battaglia per non perdere un patrimonio umano e sportivo di inestimabile valore”.

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